Non c’è che dire, dati alla mano, agli italiani piace sempre più l’Irlanda come meta di una vacanza per giocare a golf.
E gli irlandesi ci sanno fare anche perché qui il golf è da sempre considerato uno sport e non solo un gioco.
I numerosi tour operator sono onnipresenti su tutti i depliant e magazine di settore con proposte allettanti e foto accattivanti.
Per non parlare delle numerose offerte di membership pubblicizzate dalla maggior parte dei Golf Club.
Non c’è che l’imbarazzo della scelta ma noi di Golf & Turismo ci siamo affidati al nostro intuito ed esperienza scegliendo per voi quattro campi che ci hanno sbalordito per bellezza e natura circostante. Diversi tra loro ma tutti con caratteristiche da top ten.
Lahinch Golf Club
Iniziamo con uno dei links più antichi d’Irlanda: il Lahinch Golf Club che, con il suo Old Course, l’anno scorso ha festeggiato i suoi primi 127 anni di vita (è del 1892) e quest’anno dal 4 al 7 luglio ospiterà per la prima volta l’Irish Open.
Questo meraviglioso percorso si trova a ridosso dell’omonimo paesino, un delizioso villaggio tipicamente irlandese situato nella contea di Clare a soli 50 chilometri dall’aeroporto di Shannon, in pratica tre ore di auto da quello di Dublino.
La lunga spiaggia che costeggia il links è da sempre meta prediletta dai surfisti ma anche dei turisti che, incantati dalla bellezza del posto, giungono da ogni parte del mondo per visitare le immense Cliffs of Moher, che meritano assolutamente una visita.
Il progetto iniziale del campo, datato 1884, fu opera di Old Tom Morris, in seguito nel 1927,
Alister MacKenzie fu incaricato del nuovo layout e, dopo aver creato il Lahinch Championship Golf Course, prese l’ispirazione per disegnare percorsi leggendari come Cypress Point e l’Augusta National.
Come la maggior parte dei links, consigliamo di giocarlo a piedi ma in compagnia di un bravo caddie, indispensabile per apprezzare il percorso con diverse buche cieche, fairway e green che si perdono tra le alte dune tutte rigorosamente naturali.
Le prime 9 buche sono altamente spettacolari con viste scenografiche sulla baia di Galway e le sue lingue di sabbia che sembrano entrare in gioco per quanto l’acqua a volte sia vicina ai green.
Le seconde nove invece, con colpi ciechi e green ondulati, mettono a dura prova i nostri nervi e autostima. Simbolo di questo spettacolare links è una capra.
La storia racconta che fino ai primi anni ’30, durante i mesi invernali, ai contadini era permesso il pascolo di asini, pecore e capre a fronte di una tassa annuale pari a 50 sterline.
In seguito questa usanza fu abbandonata ma il simbolo di una capra rampante tuttora campeggia all’ingresso del magnifico Lahinch Golf Club.
Trump International Golf Links
Il nostro viaggio nella contea di Clare continua e come seconda tappa ci dirigiamo poco più a sud per scoprire il Trump International Golf Links a Doonbeg, l’ultima creatura del magnate americano nonché Presidente degli Stati Uniti.
L’entrata è perfettamente in stile Trump: maestosa con una elegante scritta in oro su fondo nero.
Ci avviciniamo verso la clubhouse e già capiamo di essere entrati in un luogo magico che incantò per primo Greg Norman, architetto di questo immenso links, inaugurato nell’estate del 2009 in occasione di un match play esibizione contro Pradaig Harrington.
In seguito nel 2014 il campo venne sostanzialmente “ristrutturato” dalla Sol Golf in collaborazione con l’architetto Martin Hawtree e l’Head Pro Brian Show.
Non facciamo in tempo a parcheggiare la nostra auto che veniamo accolti da un servizio top class: la sacca viene prontamente alloggiata su un golf car navetta che ci accompagna nell’adiacente Driving Range completo di multipli target green, zona approcci, putting green e palline TaylorMade rigorosamente di prima scelta posizionate a piramide su ogni postazione.
Dal tee della buca 1, dove campeggia l’orologio sempre in stile Trump, colpisce la vista di tutte le prime 9 buche che si estendono lungo l’Oceano Atlantico.
Il marshal ci accoglie con un gran sorriso e incoraggiamento senza dimenticare di raccomandarci di avere palline sufficienti in sacca.
Bellissima la buca 1, un par 5 con green contornato da immense dune. La 16 e la 18 come tante altre buche, offrono viste mozzafiato dell’Atlantico.
Altra caratteristica di questo imponente links par 72, è la presenza di ben cinque par 3 e cinque par 5. La signature hole è la 14, un corto par 3 da 100 metri che data la posizione molto panoramica ed esposta al vento può influenzare la scelta del ferro in maniera significativa.
Grange Golf Club
La data del rientro si avvicina e sulla via del rientro nei pressi di Dublino facciamo tappa al Grange Golf Club, un bellissimo parkland a due passi dal centro di Dublino.
Questa è in pratica la casa di Paul McGinley, Capitano della Ryder 2018. Un parkland molto bello a pochi chilometri da Dublino.
Quello che ci colpisce di questo club con due splendidi percorsi da 18 buche, è l’atmosfera amichevole che si respira fin dal primo momento. Sheena Mcllroy, una delle giocatrici della Nazionale irlandese senior che gioca in questo campo da sempre, ci fa da padrona di casa.
Con lei il percorso sembra più easy e poi vederla giocare è sempre un piacere.
Il green della buca 18, un lungo par 4, finisce proprio di fronte alla clubhouse con la grande terrazza costellata di gerani in piena fioritura.
The Island Golf Course
Il sole caldo anzi direi caldissimo per essere in Irlanda, non ci abbandona neanche l’ultimo giorno e così arriviamo al The Island Golf Course di prima mattina giusto in tempo per l’ultimo round per poi prendere il volo di rientro data la vicinanza con l’aeroporto di Dublino.
Nel 1980 questo bellissimo links fu progettato su una piccola isola proprio di fronte alla cittadina di Malahide; in pochi lo conoscono ma vi assicuro che andarci a giocare è una esperienza unica, solo per il fatto che, volendo, lo si può raggiungere anche via mare con un veloce “water taxi” a differenza di come facevano oltre 100 anni fa.
La cosa che mi ha colpito di questo campo è stata la calorosa accoglienza e la semplicità del posto in linea con la natura circostante.
Per questo vorrei ringraziare tutto lo staff e in particolare Cathy Mullen.
Puro gioco del golf, niente fronzoli, nulla di artificiale, decisamente in contrasto con il Trump International dal quale arrivavo.
Tante le buche sul mare ma quella che mi ha maggiormente colpito è senza dubbio la buca 13, un lungo par 3 di 170m dai back tee per gli uomini e un par 4 per le signore.
Dal 17 al 22 luglio 2019, The Island ospiterà per la prima volta l’Amateur Championship, un motivo in più per tornare in questo luogo magico.
Taccuino di viaggio
Dove alloggiare:
Lahinch Golf & Leisure Hotel: situato nelle vicinanze del golf. Dotato di buon ristorante e ampio parcheggio interno.
Trump International Golf Links & Hotel Donbeg: Hotel 5 stelle lusso all’interno del golf. Pacchetti stay and play.
Dove mangiare:
Lahinch: Ristorante Barrtrà (specialità pesce e crostacei locali).
Vaughans Anchor Inn: ottimo ristorante per carne e pesce situato nel paesino di Liscannor a pochi chilometri da Lahinch. Specialità ostriche e aragoste con ottimo rapporto qualità-prezzo.
Cosa vedere:
Le scogliere di Moher: suggestive scogliere a picco sul mare vicino al villaggio di Doolin sulla costa occidentale del Clare, a pochi chilometri da Lahinch. Meta turistica celebre in tutto il mondo, è uno dei luoghi più visitati dell’Irlanda.