Andiamo alla scoperta delle Cameron Highlands, un posto unico dove immergersi nella cultura locale, fare trekking in alta quota e, soprattutto, giocare 18 spettacolari buche a un’altitudine di 1.500 metri.

Ci troviamo sulle Highlands, non siamo in Scozia ma in mezzo alla giungla, circondati da palme e una temperatura piacevolissima intorno ai 18 gradi.

No, non ci siamo bevuti il cervello, anche se trovarsi in un paesino di montagna, al fresco e nel cuore dei tropici ha un effetto spiazzante e ci vuole un po’ per abituarsi.

Il primo incontro con la giungla

La località si chiama Tanah Rata e fa parte della regione collinare nota come Cameron Highlands, territorio della penisola malese a 1.500 metri sul livello del mare.

Le abitazioni sono in stile Tudor e dall’esterno ricordano gli chalet della Baviera. Quando il cielo è limpido, dicono da queste parti, è possibile scorgere l’isola di Sumatra.

Qui il turismo, soprattutto asiatico, viene a prendere una boccata d’aria dal caldo soffocante delle metropoli, fare avventurosi trekking nella giungla, visitare le verdissime piantagioni di tè, mangiare fragole e a giocare a golf.

La migliore fonte di informazioni di chi arriva in un Paese per la prima volta è il taxista che lo porta dall’aeroporto all’albergo.

Lo dice Terzani (In Asia, 1998) e lo sa bene ogni bravo giornalista.

In questo caso, l’“informatore” è un autista di Grab (l’Uber asiatico, alternativa pratica ed economica al taxi ufficiale prenotabile via app in quasi tutta l’Indocina) che alla domanda un po’ naive “per cosa è famosa la Malesia?”, risponde con un secco “per il cibo”, prima di citare le meraviglie proposte dalla natura e dai suoi paesaggi.

In effetti, in un paese caratterizzato da un miscuglio multiforme di etnie, culture e religioni, l’offerta culinaria è a dir poco sontuosa. Dominano la cucina cinese e quella indiana, ma non mancano le contaminazioni europee, coreane e giapponesi.

La Malesia

La Malesia, composta geograficamente da una parte continentale, la penisola di Malacca, e da una insulare, la regione settentrionale del Borneo, è indipendente dal 1965 e ha una ricca storia di occupazioni coloniali (portoghesi, olandesi, inglesi e giapponesi), che si riflettono oltre che nel cibo anche nella varietà architettonica degli edifici.

Da noi italiani, la Malesia è conosciuta soprattutto per le destinazioni vacanziere, veri angoli di paradiso come l’isola di Tioman o le Isole Perhentian, mete ambite da appassionati di snorkeling, di immersioni e di spiagge pressoché incontaminate.

Immancabile poi la capitale Kuala Lumpur, simboleggiata dalle iconiche Petronas Twin Towers e per i meno giovani anche per Sandokan “la tigre della Malesia”, mitico personaggio letterario.

Come avrete capito, dietro questa terra c’è molto di più: flora e fauna rarissime, foreste primordiali, siti patrimonio mondiale dell’UNESCO, come George Town e Malacca, spettacolari templi indù eretti dentro a grotte, come le famose Batu Caves, architettura coloniale e moderna.

Non mancano i servizi con numerosi alberghi, centri commerciali e, ovviamente, campi da golf, a fare della Malesia uno dei paesi più visitati al mondo.

Alla scoperta delle Cameron Highlands

All’interno di questo contesto, una perla è la località Cameron Highlands, principale centro di produzione di tè malese.

Caratterizzato da un territorio formato da dolci colline ondulate di tutte le sfumature del verde, a un’altitudine tra i 1.300 e i 1.800 metri, è il luogo perfetto per rilassarsi e godere della natura lussureggiante della Malesia, trovando refrigerio dal caldo delle pianure.

Sulla mappa, si trova a nordovest della penisola di Malacca, 90 chilometri a est della tranquilla città di Ipoh, a tre ore di bus da Kuala Lumpur. 

Le sterminate piantagioni di tè sono una meraviglia per gli occhi e una delle principali attrazioni.

È possibile visitarle in scooter (60 Ringgit Malesi per otto ore di noleggio che corrispondono a circa 12 euro), o prenotando uno dei tanti tour organizzati che comprendono anche passeggiate panoramiche, trekking nella giungla a caccia della rarissima Raflesia (il fiore più grande al mondo) e soste presso le numerose Strawberry Farm dove raccogliere il proprio cestino di fragole.

Il Cameron Highlands Golf & Country Club

Lungo la strada, a dieci minuti da Tanah Rata, il paesino maggiormente frequentato della zona, con alberghi, locali e ristoranti tipici, si trova il Cameron Highlands Golf & Country Club, un 18 buche, par 71, con green insidiosi, fairway ondulati, rough folti dovuti alle pesanti piogge, ruscelli serpeggianti e bunker dalla sabbia fine.

Senza dubbio, per la sua particolare ubicazione, il più fresco e gradevole percorso di tutta la Malesia.

Il percorso

Il percorso è divertente e mette a dura prova ogni livello di gioco grazie anche al difficile lie della palla perché quasi mai si hanno i piedi in piano. La 15 (par 5) è la buca più spettacolare con oltre 100 metri di dislivello e una vista panoramica completa a 360 gradi sulle montagne.

Scenografica anche la buca 7 (par 5) il cui tee di partenza è situato in cima a una collina, con vista su un tempio induista sulla destra e la montagna ricoperta da una fitta vegetazione tropicale che non perdona errori, sulla sinistra.

Altre buche come la 12 e la 17 hanno “fairway condivisi”, ma con solo una manciata di golfisti sul campo ogni giorno, non risulta un problema.

Capita di essere avvicinati da giovani in pettorina che vogliono venderti palline supplementari a chi ne avesse bisogno, ma per la maggior parte del tempo è facile trovarsi da soli immersi nel silenzio riempito dal canto ininterrotto della foresta che fa sentire la sua presenza.

Ci ricordiamo di essere in mezzo alla giungla quando, all’improvviso, il campo viene attraversato da una nuvola ad altezza ginocchia e in un attimo tutto è avvolto nella nebbia, prima di vedere rispuntare il sole.

I servizi e la struttura del circolo

Varcati i cancelli ci troviamo davanti alla segreteria che ricorda il botteghino di un cinema di paese gestita da due donne coperte con il velo.

Il green fee non è quello stracciato che si trova cercando online, ma risulta pur sempre conveniente rispetto ai golf club europei: 100 Ringgit per 18 buche (circa 20 euro) e 70 per 9 buche (14 euro). 

Dall’altro lato rispetto alla segreteria c’è una stanza dedicata all’attrezzatura dove è possibile noleggiare una sacca completa di ferri e bastoni alla stessa cifra del green fee compresa di otto palline. Il guanto va acquistato a parte per altri 25 Ringgit (5 euro), mentre per il carrello a mano (o il cart) bisogna rivolgersi a un altro addetto in una terza stanza, dietro la segreteria.

Al centro della hall è appeso un cartello con tutti i nomi, e la relativa buca, che si sono fregiati di una Hole in One. 

Infine, al primo piano, su una terrazza affacciata sul percorso, il ristorante della club house offre una discreta scelta di specialità culinarie occidentali e locali.

Per queste ultime, attenti al livello di piccantezza. Si consiglia di tararsi su una scala da “no spicy” = livello variabile ma tollerabile secondo uno standard occidentale, a “little spicy” = livello che rende molto improbabile finire il piatto.

Il Cameron Highland Resort

Dall’altro lato della strada principale, proprio di fronte al golf club, c’è il Cameron Highland Resort, hotel-cottages con SPA dall’architettura in stile Tudor e dagli interni eleganti che si rifanno alla sua grande eredità coloniale e un servizio a cinque stelle.

Poco più lontano, il distretto di Brinchang e quello già citato di Tanah Rata offrono un’ampia scelta di alloggi.

Nelle regioni equatoriali, il termometro non subisce grandi variazioni e se chiedi a un malese che clima c’è d’inverno si mette a ridere.

L’inverno qui non esiste e le temperature salgono e scendono appena di pochi gradi durante l’anno. Il solito taxista giura inoltre che di questi tempi nulla è più prevedibile, che non esistono più le stagioni secche o umide e perciò neppure un periodo migliore per visitare questo variopinto paese. 

A Cameron Highlands, non si va mai sotto i 10 gradi né sopra i 25. Le condizioni fresche e ventilate sono la norma per cui è indispensabile portare con sé una giacca leggera. Inoltre, gli acquazzoni passeggeri sono frequenti, il che rende consigliabile avere un ombrello a portata di mano.

I 10 migliori campi malesi

  • Austin Heights Golf & Hotel Resort, Johor Bahru, Sabato 18 buche 290 RM (58 euro), Domenica 18 buche 210 RM (42 euro); reservation@austingolfresort.com www.austingolfresort.com
  • Royal Selangor Golf ClubKuala Lumpur, 18 buche feriale/festivo 380 RM (77 euro); info@rsgc.com.my; www.rsgc.com.my
  •  TPC Kuala Lumpur, Kuala Lumpur, 18 buche East Course 500 RM (100 euro), 18 buche West Course 600 RM (120 euro); klgcc.member.relations@simedarbyproperty.com; www.klgcc.com
  • Ponderosa Golf & Country ClubJohor Bahru, 18 buche feriale/festivo 270 RM (54 euro); enquiry@ponderosagolf.com; www.ponderosagolf.com
  • Tanjong Puteri Golf and ResortPasir Gudang, 18 buche feriale 159 RM (32 euro), 18 buche festivo 285 RM (57 euro); enquiry@tpgr.com; www.tpgr.com
  • The Els Club Teluk Datai, Desaru Coast, 18 buche feriale/festivo 625 RM (125 euro); reservations.ecdc@elsclubmalaysia.com; www.elsclubmalaysia.com
  • Palm Garden Golf ClubPutrajaya, 18 buche feriale 290 RM (58 euro), 18 buche festivo 490 RM (98 euro); marketing@palmgarden.net.my; www.palmgarden.net.my
  • 99 East Golf ClubLangkawi18 buche feriale 150 RM (30 euro), 18 buche festivo 220 RM (44euro); bookings@99east.com; www.99east.com
  • Saujana Golf & Country ClubKuala Lumpur, 18 buche feriale 550 RM (111 euro), 18 buche festivo 675 RM (136 euro); golf@saujana.com.my; www.saujanagolf.com.my
  • Bukit Unggul Country Club, Selangor, 18 buche feriale 118 RM (24 euro), 18 buche festivo 208 RM (42 euro); info@bukitunggul.com