Europea per storia e appartenenza, asiatica per posizione geografica. Cipro si presenta così, come estremo avamposto orientale e meridionale dell’Unione Europea. Ne fa parte dal 1° gennaio 2004 e quattro anni dopo ha adottato la moneta comunitaria, sottolineando una volta di più l’appartenenza al Vecchio Continente. Ma le sue coste sono a un centinaio di chilometri da quelle siriane e la vicinanza alla Turchia ha sempre rappresentato un motivo di contrasti.
Com’è noto, l’isola dal 1974 è divisa in due dalla “Linea Verde” affidata alle Nazioni Unite, al di sotto della quale, nella parte sud occidentale si trova la Repubblica di Cipro, di tradizione greca. Circa un terzo del territorio con la costa nord è invece sotto il controllo della Repubblica turca di Cipro del Nord, che in tutto il mondo è riconosciuta dalla sola Turchia. Da vari decenni questa situazione, anche se condannata da tutti in quanto figlia di un’invasione militare, ha raggiunto un equilibrio senza gli incidenti che avevano contraddistinto il periodo successivo all’arrivo delle forze turche.
Da ricordare, per chi fosse interessato, che Cipro, come Portogallo, Spagna e Malta, propone interessanti riduzioni nel pagamento delle tasse a chi decidesse di trascorrervi gli anni della pensione. Al momento, gli italiani che ne hanno approfittato sono circa 200.
Dopo questa breve ma inevitabile introduzione storico-politico-fiscale, arriviamo al nostro amato golf. Sono sei gli impianti a disposizione. Quattro di questi, i più interessanti e di cui parleremo diffusamente, ruotano attorno alla bella costa sud-occidentale greca e a Pafos (o Pafo). Inclusa fra i siti difesi come Patrimonio dell’Unesco, è una cittadina piacevole, animata, ricca di alberghi e ristoranti di lusso (eredità del periodo britannico) e con numerosi punti di interesse storico e culturale.
La dea nata dal mare
Ma Pafos è famosa anche per una leggenda. Secondo la mitologia greca, Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, è nata qui uscendo dal mare, fra le rocce e i faraglioni della Petra tou Romiou, a breve distanza da Pafos. Secondo Omero, la dea che i romani chiamarono Venere, era figlia di Zeus e della ninfa Dione. Esiodo invece ci dà una versione più fantasiosa: Afrodite uscì in primavera dalla spuma del mare fecondata dai genitali di Urano, che Cronos aveva scagliato in mare dopo la ribellione contro il padre. Comunque sia, per noi questa leggenda riporta senza incertezze a uno dei capolavori del Rinascimento italiano, e cioè la straordinaria “Nascita di Venere” di Sandro Botticelli, conservata fra i tesori degli Uffizi a Firenze insieme all’altrettanto celebre “Primavera”.
Appena dietro la Petra tou Romiou, fra le rocce e le gole dell’interno si apre l’Aphrodite Hills, splendido resort che ospita uno scenografico percorso che, subito dopo l’Open d’Italia, sta ospitando per la prima volta a Cipro due appuntamenti dell’European Tour. Proprio da questo campo, su cui abbiamo avuto la fortuna di giocare più volte, prende il via il nostro viaggio alla scoperta del golf a Cipro. Il clima, dolcissimo in autunno e per buona parte dell’inverno, è perfetto per giocare e per concedersi una vacanza a cinque stelle.
Il primo resort golfistico di Cipro propone un percorso emozionante, che il noto architetto americano Cabell B. Robinson considera il proprio capolavoro. Sono quasi 6.300 i metri coperti da 18 buche quanto mai movimentate e immerse in incredibili scenari. Da profondi canyon alle acque del Mediterraneo, il PGA National Aphrodite Hills è una continua sorpresa. Terzo campo dell’isola per anzianità (è stato aperto nel 2002, dopo Tsada e Secret Valley), si insinua fra ulivi e carrubi e si estende su due plateaux divisi da una profonda gola, che si incontra alle buche 2 e 7.
Proprio quest’ultima, insieme alla 8, è la signature hole del campo. Par 3 con un lunghissimo tee di partenza, si raggiunge (solo in cart) dopo una ripida discesa scavata nella roccia e segnata da numerosi tornanti. Il green è là, dall’altra parte del creek, e per raggiungerlo bisogna volare distanze che vanno da un minimo di 100 a un massimo di quasi 180 metri. Un vero spettacolo, indimenticabile. Il green della 8, invece, par 4 ampio e in discesa, galleggia letteralmente sul mare e regala un colpo d’occhio magnifico.
Un sir per 18 buche da ricordare
Porta invece la firma di un sei volte vincitore di major il percorso dell’Elea Estate Golf Club. Lo ha disegnato Sir Nick Faldo e gareggia dal 2010 con l’Aphrodite Hills per contendersi il titolo di più bello di Cipro. Anche questo curatissimo 18 buche fa parte di una tenuta con albergo, ville da sogno e appartamenti, in una bella posizione nell’entroterra ma con vista sul Mediterraneo. Sono circa 6.200 i metri di lunghezza del campo dai tee più arretrati, ricamati letteralmente sulle ondulate colline cipriote. Come dichiara lo stesso Faldo, il percorso è stato pensato più per i giocatori precisi che per quelli potenti. Sono infatti numerosi i punti in cui è indispensabile una tattica di gioco molto attenta. Gli ostacoli d’acqua interessano solo tre buche, ma in compenso i bunker sono molto numerosi e spesso di grande estensione.
Imponente la clubhouse, che sorge al centro del resort e propone bar e ristoranti per un veloce snack o un raffinato pranzo à la carte. Altrettanto bello il boutique hotel, che si estende fra le due zone residenziali e dal quale si raggiunge in breve la grande piazza del resort, con servizi, ristoranti e negozi.
La coppia più “antica”
Appena un gradino sotto i due splendidi percorsi di cui abbiamo appena parlato, sempre a breve distanza da Pafos troviamo il Minthis e il Secret Valley. Le strutture di accoglienza sono per entrambi di eccellente livello, rinnovate o addirittura costruite ex novo negli ultimi anni e simile è il contesto naturale in cui sono collocati.
Nato come Tsada Golf Club, quello che qualche anno fa è stato ribattezzato Minthis, è il più antico dell’isola. Anno di apertura 1994, la firma quella di Donald Steel. Nel 2006, in concomitanza con la realizzazione di una nuova e splendida clubhouse, il campo è stato completamente rivisitato da Mackenzie & Ebert. Da percorso “ruspante” ma non privo di fascino, anche se con qualche lacuna nella manutenzione, oggi il Minthis è salito di almeno un paio di gradini sotto tutti gli aspetti. A 20 minuti da Pafos, essendo collocato a 550 metri di altitudine, è giocabile piacevolmente anche in estate, per una costante brezza che attraversa il campo. Per lavori straordinari di manutenzione, il percorso del Minthis resterà però chiuso fino all’1 marzo del prossimo anno.
Confinante con l’Aphrodite Hills, da cui si vedono dall’alto alcune buche, anche il Secret Valley è molto migliorato nelle ultime stagioni. Il merito è di una fra le più famose società di gestione di club, la celebre Troon Golf, che ha preso in carico il Circolo da qualche anno. Nato nel 1996, deve il suo nome alla sua posizione nascosta, raccolta fra le alte pareti che portano al plateau dell’Aphrodite Hills. Nelle nostre visite ci aveva colpito l’atmosfera rilassata e gradevole che si respira nella nuova clubhouse, ideale per giocare in vacanza senza l’assillo dello score in tasca.
A 18 chilometri da Pafos, il Secret Valley Golf Resort è stato ideato da Tony Jacklin, ex giocatore inglese (oggi 76enne) vincitore di due major, nonché per ben quattro volte capitano europeo di Ryder Cup. Tagliato fra tipica vegetazione mediterranea e grandi rocce, offre sei tee di partenza e bei fairway in bermuda. Un solo ostacolo d’acqua, piuttosto ampio e che serve anche come bacino per l’irrigazione, segna le buche 11 e 12. Non lungo (5.400 metri, par 71), copre una bella fetta della valle, stiracchiandosi da un capo all’altro con buche di andata e ritorno affiancate. Fra i campi di cui vi abbiamo parlato e la scoperta, crediamo per molti, di una isola sorprendente, un viaggio di golf a Cipro potrebbe davvero conquistarvi. Come del resto è successo a noi.