Il vincitore dello U.S. Open 2023 Wyndham Clark ci suggerisce come rendere più produttivi i nostri driver. Non basta solo tirarla lunga ma sviluppare una strategia mirata a ogni buca, per ridurre gli errori e prendere più fairway.

Il cambio di marcia con la vittoria dello U.S. Open 2023

Quando ho smesso di preoccuparmi così tanto della meccanica dello swing e mi sono concentrato sull’immaginare i colpi e sul ricreare ciò che visualizzavo, ho iniziato a giocare come sapevo di essere in grado di fare, e questo ha significato anche essere molto più sicuro col driver. 

L’anno scorso, quando ho vinto lo U.S. Open al Los Angeles Country Club, sono arrivato secondo nella statistica dei colpi guadagnati dal tee.

Saltiamo in avanti, eccoci quasi un anno dopo, pronto a difendere il mio titolo al Pinehurst n. 2 (13-16 giugno).

Mi sto concentrando sul controllare ancora di più i miei tee shot, riducendo sostanzialmente la dispersione dei drive e adattando la mia strategia di buca in buca.

Entrerò nei dettagli di questo tra un momento, soprattutto sapendo che non si può semplicemente giocare senza pensieri su un percorso dello U.S. Open ampio ma vivace come Pinehurst.

Alcuni consigli di Wyndham Clark ai dilettanti

In primo luogo, voglio condividere un’osservazione o due su ciò che osservo quando i dilettanti salgono sul tee di partenza.

Forse alcuni di voi fanno il proprio dovere, ma noto che la maggior parte degli amateur non si soffermano a lungo sull’analisi di ciò che richiede la buca.

In pratica fanno lo stesso swing col driver di buca in buca e cercano di mettere la palla da qualche parte in fairway, o almeno di farla avanzare abbastanza da non essere un colpo totalmente sprecato.

La seconda cosa che noto è che riflettono poco sulla linea di partenza della palla o su dove dovrebbe atterrare.

È come se fossero dei robot sul campo da golf: prendono il driver, camminano fino al battitore, mettono la pallina sul tee e fanno lo swing.

Spero che dopo aver letto ciò che mi passa per la mente quando mi trovo su qualsiasi par 4 o par 5, sarete un po’ più attenti a ciò che dovreste fare.

Se riuscirete a mettervi in una posizione decente in fairway, o almeno a ridurre gli errori, farete più par ed eviterete grossi sbagli.

Ok, ora che abbiamo finito con il discorso di incoraggiamento, ecco i miei tre drive preferiti e cosa faccio quando nessuno di questi è davvero l’opzione migliore.

IL MIO SQUEEZE CUT

Un sacco di volte faccio affidamento su un drive che il mio caddie, John Ellis, ed io chiamiamo uno “squeeze cut” (una specie di palla tagliata schiacciata).

Questo colpo pone l’accento sulla precisione più che sulla distanza, ma la tiro comunque abbastanza lunga visto che faccio più o meno 300 metri. 

È come prendere due piccioni con una fava.

La palla decolla su una traiettoria media, che le impedisce di alzarsi troppo, e gira un po’ da sinistra a destra, che è il mio volo di palla abituale.

In effetti, se mi vedete fare un draw con il driver, probabilmente è successo per sbaglio.

Per fare uno squeeze cut metto la palla su un tee non troppo alto. 

Potrebbe sembrarvi un po’ basso come tee per un drive, ma se fate uno swing piatto attraverso la palla – che è il vostro obiettivo principale – il tee risulterà alto abbastanza. 

Mi metto un filo aperto sulla palla, il che significa che sono allineato un po’ a sinistra del bersaglio, e questo produce un movimento che aiuterà la pallina a partire leggermente a sinistra per poi curvare verso destra. 

Non sto cercando di far fare una grande curva alla palla, e neanche voi dovreste farlo.

Mi raccomando, non fate uno swing trattenuto e non usate troppo le mani.

Basta che vi posizionate con la pallina un po’ più bassa, il corpo un po’ aperto e fate uno swing intero, accelerando fino a fare un finish completo.

L’ANNO SCORSO È STATO L’ANNO DI SVOLTA PER ME PER PIÙ DI UNA RAGIONE – Wyndham Clark

IL MIO DRIVE “A FARLA VOLARE”

Se non ci sono ostacoli particolari o vale davvero la pena giocare un drive per provare a prendere un par 4 in uno o per finire in una buona posizione per raggiungere in due un par 5, John mi darà il via libera per giocarla in aria e “farla volare”. 

Questo colpo ha lo scopo di fare il maggior numero possibile di metri di volo, che è ancora più importante per i giocatori che fanno uno swing lento. 

Se non ce la fate a fare lo swing a una velocità di 160 chilometri all’ora o più, probabilmente non avete motivo di giocare un driver con meno di 11 o 12 gradi di loft.

Per fare più metri di volo con la palla assicuratevi che questa sia allineata almeno con il tallone del vostro piede anteriore e che il tee sia abbastanza alto in modo che la metà di esso sia sopra la parte superiore del driver all’address. 

Potreste pensare di dover fare lo swing più forte per farla decollare ma non è necessariamente vero.

Infatti, uno swing più forte rende più probabile che voi colpiate la palla con la punta del bastone, e così facendo è possibile che perdiate distanza. 

Una strategia migliore per voi è quella di concentrarsi sul colpire la pallina al centro della faccia del bastone e sentirsi come se il vostro bastone stesse accelerando attraverso la palla, ma alla vostra normale velocità di swing. 

Ah, e se riuscite a fare draw per acquisire qualche metro in più fatelo, io continuerò invece a giocarla leggermente in fade.

‘Se mi vedete fare un draw con il driver, probabilmente è successo per sbaglio’. – Wyndham Clark

Wyndham Clark: IL MIO DRIVE AL 90%

Che si tratti di ansia da prima buca o che stiate cercando di finire bene una gara, ci saranno momenti in cui dovrete riuscire a fare un buon drive sotto pressione.

In quelle situazioni io gioco il mio drive al 90%.

È un colpo leggermente tagliato, ma il suo vero punto forte è che vola con una traiettoria bassa. 

Non è come lo squeeze cut, che vola più a lungo e più in alto. È più come uno stinger. 

Se state cercando di evitare un doppio bogey o ci sono ostacoli ovunque, pensate a ridurre il vostro sforzo e concentratevi sul fare uno swing fluido. 

Non dimenticatevi mai di finire il colpo e non usate le mani.

La tecnica per colpire questo drive è quella di mettere il tee basso, posizionarsi un po’ più indietro del normale e rimanere sopra alla palla con il petto.

So di poter contare su questo drive per evitare il rough alto, ma anche se non vi sentite a vostro agio a giocare un colpo così ricordatevi solo che, se volete tenere in gioco un drive, questo non è il momento di tirare una bomba.

Fate uno swing dove vi sembrerà di muovervi con molta meno fatica.

Wyndham Clark: LA MIA QUARTA OPZIONE

Di tanto in tanto faccio anch’io qualche draw.

A volte la buca non può fare a meno di essere giocata con una curva da destra a sinistra. In questi casi prendo il mio legno 3 e faccio un colpo con una bella curva. 

Non vi sto suggerendo di fare lo stesso se non siete in grado di fare un draw a comando.

Piuttosto il mio consiglio qui è di non afferrare automaticamente il driver ogni volta che salite sul battitore di un par 4 o di un par 5.

Se si tratta di una buca molto stretta con un fuori limite da un lato e un grande laghetto dall’altro la vostra opzione migliore potrebbe essere quella di mettere in gioco un ferro 5. 

Poi magari dovrete tirare un altro ferro 5 lungo il fairway e fare un wedge in green. 

Nel peggiore dei casi eviterete di fare un doppio bogey, e nel migliore dei casi avrete un putt per il par su una delle buche più difficili del campo. Il punto è: pensate un po’ di più al colpo che dovete fare dal tee e scommetto che il vostro score migliorerà.

‘Non afferrate automaticamente il driver ogni volta che salite sul battitore di un par 4 o di un par 5’.