Un primo articolo sul nuovo WHS è stato pubblicato su Golf & Turismo di ottobre 2019, e poi ripreso sul numero di Professione Golf di Autunno-Inverno 2019.
In quell’articolo abbiamo esaminato i sistemi handicap attualmente in vigore, chiarito la differenza sostanziale fra quelli detti “incrementali” (come l’EGA da noi attualmente in vigore e il sistema CONGU dei paesi britannici e di molti altri collegati al R&A), e gli “Average Systems”, basati cioè sulla media di un certo numero fra i più recenti risultati riportati da un giocatore.
Come abbiamo visto il sistema “average”, già alla base del Sistema USGA (United States Golf Association), utilizzato non solo negli USA ma anche in tutti i paesi collegati alla USGA, sarà anche alla base del nuovo World Handicap System.
Abbiamo anche già accennato al fatto che- contrariamente a quanto avvenuto per l’adozione delle nuove Regole del Golf,che sono state introdotte in tutto il mondo alla stessa data – per il WHS è stato concesso alle singole Federazioni di scegliere il momento più opportuno, purché fra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020- tenendo conto non solo del calendario dell’attività agonistica e sportiva, ma anche della necessità di aggiornare il sistema informatico.
Non sorprende pertanto il fatto che sia la Federazione USA che la maggior parte delle federazioni che già adottavano il sistema USGA siano passate già da gennaio 2020 al WHS, mentre le nazioni legate ai sistemi EGA e CONGU abbiano deciso di attendere.
In Europa la Finlandia e i paesi scandinavi sono pronti a passare al nuovo sistema, non appena si riapriranno i percorsi dopo la sosta forzata. Anche Francia, Spagna e Portogallo sono pronti alla conversione, mentre i paesi britannici (Gran Bretagna e Irlanda) hanno annunciato che passeranno solo in novembre, al termine della stagione golfistica.
La nostra posizione è stata sempre quella che un cambiamento così sostanziale non avrebbe potuto avvenire che a inizio o fine anno – non certamente nel corso dell’attività di gare.
Quando ci siamo resi conto che difficilmente ce l’avremmo fatta per l’inizio anno – tenuto anche conto che è cambiata la società che gestisce il server federale – la inevitabile decisione è stata di rimandare il passaggio a fine anno, quando cambieranno oltre alla Germania anche Austria e Svizzera, due paesi con noi confinanti dai quali riceviamo visitatori e dove i nostri golfisti si recano spesso a giocare.
Nell’articolo precedente abbiamo poi spiegato come il calcolo della “media dei migliori 8 risultati fra gli ultimi 20” non venga fatto sul risultato Stableford, bensì sullo “Score Differential“ calcolato in base a un risultato che potremmo chiamare “Medal plafonato a doppio bogey netto”.
A ogni buca registriamo il risultato lordo ottenuto, con il limite superiore-per ciascuna buca -dato dal “Doppio Bogey Netto” (Net Double Bogey) – che corrisponde al punteggio più basso che ci avrebbe dato zero punti Stableford.
NET DOUBLE BOGEY = PAR della buca + 2colpi + Eventuali colpi di Hcp ricevuti a quella buca
Sullo score continueremo a registrare il risultato lordo ottenuto sapendo che se dovessimo registrare a una buca un risultato superiore a “Doppio Bogey netto” ( o anche una X in gara Stableford ) ai fini Hcp il sistema registrerà un “Doppio Bogey netto “.
Dal risultato lordo così ottenuto, sottraendo l‘handicap di gioco si ottiene un risultato netto plafonato.
Dal punto di vista pratico non cambia nulla: un risultato di 36 punti Stableford corrisponderà a un “medal plafonato netto” uguale al par del campo; 37 punti corrisponderanno a 1 sotto par plafonato; 40 punti a 4 sotto il par e così via.
Come già abbiamo visto la scorsa volta, in un sistema “average” non possiamo fare la media di risultati Stableford: infatti è ben diverso, ad esempio, un punteggio di 38 punti ottenuti giocando con un hcp di 16 rispetto allo stesso punteggio ottenuto ad esempio con hcp 12 – ci sono ben 4 colpi di differenza!
Nel primo caso il giocatore ha giocato 14 sopra par, nel secondo 10 sopra par. Il punteggio lordo plafonato indica il numero di colpi totali giocati e, sottraendo il par del campo, si ha l’indicazione del numero di colpi giocati più del par.
Facciamo qualche esempio: su un percorso par 72 ho un risultato (plafonato) di 88 colpi:
88-72 = 16. Ai fini hcp si terrà conto di questo risultato di 16 sopra il par
E ciò indipendentemente dal mio Hcp di gioco: se ho ottenuto quel risultato con un hcp di gioco di 16 avrei fatto 36 punti Stableford; se lo avessi ottenuto con un hcp di gioco di 20, avrei fatto 40 punti Stableford, se lo avessi ottenuto con hcp 12, ne avrei fatti solo 32.
Mentre un risultato lordo plafonato mi da una indicazione di quanti colpi ho giocato sopra (o sotto!) par- e posso pertanto fare la media fra vari risultati, un risultato Stableford non può essere alla base di un sistema “average”.
Nel nuovo sistema allora si registra che il giocatore ha riportato, in questo caso, un risultato lordo di 16 sopra par?
Non esattamente, in quanto il risultato va riportato non al Par del campo bensì al CR ( Course rating ) del campo, e poi anche aggiustati per la Slope.
Come ben sappiamo è ben diverso giocare in par lordo su un campo Par 72 con CR=70 piuttosto che su un Par 72 con CR =73: ci sono ben 3 colpi di differenza.
Analogamente una cosa è ottenere un risultato sopra par su un campo con Slope=120, e una cosa ben diversa lo stesso risultato su un campo con Slope =140. Il risultato sopra par, corretto al CR e alla Slope del campo, viene chiamato “Score Differential “.
Come già visto nel precedente articolo, le formule per calcolare lo Score Differential in una gara su 18 buche sono:
a) Se i risultati sono riportati su base “Medal plafonata”
Score Differential= ((113/Slope) x Adjusted Gross Score -CR-PCC)
Dove ”Adjusted Gross Score” è il risultato lordo plafonato e PCC (Playing Course Conditions) è il nuovo nome di quello che prima chiamavamo CBA.
b) Se i risultati sono riportati su base Stableford:
Score Differential =(113/Slope) x[Par + Hcp di gioco – (pti Stableford-36)-CR-PCC]
Quanto sopra è sostanzialmente una ripetizione di quello che abbiamo già indicato nell’articolo precedente (“repetita juvant” dicevano i nostri antichi), ma ora dobbiamo fare un passo avanti e affrontare alcuni altri aspetti e precisamente:
Come gestire l’handicap di un giocatore che non ha (ancora) 20 scores?
Come gestire risultati eccezionali e aumenti o diminuzioni eccessivi/e di Hcp PCC (Playing Conditions Calculation), il nuovo nome del CBA?
CALCOLO DELL ‘HANDICAP INDEX’ con meno di 20 risultati
Come ben sappiamo, l’Handicap Index (quello che attualmente chiamiamo EGA Hcp, o Handicap esatto) si ottiene facendo la media dei migliori 8 “Score Differentials” fra gli ultimi 20.
Ma quando un golfista inizia a giocare, oppure riprende dopo una lunga sosta e non ha alcuno score registrato come si può assegnare un Hcp?
In base al nuovo sistema è sufficiente avere anche un solo risultato- ma in tal caso il sistema impone una riduzione di due colpi rispetto all’unico risultato registrato.
La tabella seguente indica come determinare il numero di Score Differentials da utilizzare nel calcolo della media e di eventuali aggiustamenti (riduzioni) necessari. Le medie ottenute vanno ovviamente arrotondate al più vicino decimale.
Mi è stato chiesto perché si applica la riduzione quando i risultati sono numericamente pochi?
La vera ragione non la conosco ma, come ben sappiamo -anche dal sistema EGA- un giocatore gioca il proprio handicap o meglio solo all’incirca il 40% delle volte (ed è per questo che nel calcolo della media si tiene conto dei migliori 8 risultati su 20 -cioè del 40% ).
Il che vuol dire che un risultato è probabilmente peggiore del proprio handicap, della propria abilità di gioco.
Si è ritenuto quindi – anche per prudenza nei confronti degli altri giocatori, quando la base di valutazione è molto scarsa, di ridurre l’Handicap Index così calcolato.
Nel prossimo articolo, ci occuperemo di altri importanti aspetti del nuovo sistema per il calcolo dell’Hcp. E cioè:
Aumenti eccessivi di Handicap
Score eccezionali
PCC (Playing Conditions Calculation) in sostituzione del vecchio CBA
Appuntamento perciò con la terza puntata sul numero di maggio di Golf & Turismo