Brooks Koepka è nato il 3 maggio 1990 a West Palm Beach, in Florida, ed è passato pro nel 2012 dopo aver giocato al college per la Florida State University.
Ha fatto gavetta sul Challenge Tour europeo dove ha ottenuto i suoi primi successi fino a conquistare la carta per l’European Tour nel 2013.
In carriera ha ottenuto 15 titoli di cui 8 sul PGA Tour, con ben quattro major, due U.S. Open e due PGA Championship.
È stato numero 1 del mondo per 47 settimane, la prima volta nell’ottobre del 2018.
Con il successo nel Waste Management Phoenix Open (il suo secondo titolo nel torneo dopo quello del 2015) ha messo fine a un digiuno che durava ormai dal luglio del 2019, in cui si impose nel WGC-FedEx St. Jude Invitational. Attualmente è numero 12 del World Golf Ranking.
La Tecnica
Brooks Koepka è sicuramente tra i giocatori più potenti in circolazione.
Ha un fisico davvero straripante: 183 centimetri di altezza per 85 chili di muscoli d’acciaio, una sorta di Mike Tyson del golf!
Ormai sui social e nelle riviste specializzate si parla solo del fatto che il golf si stia evolvendo andando in una direzione unica, la potenza.
Questa caratteristica sembra davvero essere l’arma vincente dei Top Player di questi anni.
I primi del World Ranking hanno ormai tutti drive con velocità di bastone superiore alle 120 miglia all’ora e un’uscita di palla intorno alle 80!
Ma non dobbiamo cadere in errori e in facili e scontate conclusioni.
È chiaro che la potenza aiuti il golfista a ottimizzare le proprie performance, ma non bastano certo solo i muscoli per arrivare ai vertici della classifica mondiale come ha fatto Koepka.
Non dimentichiamoci che questi Top Player per prima cosa sono giocatori assolutamente completi: hanno mani d’oro attorno ai green, sanno lavorare con facilità la palla nel vento e sanno anche imbucare i putt importanti al momento giusto.
Oltre a tutto ciò hanno ovviamente anche ottimi fondamentali tecnici, swing sicuramente diversi fra di loro ma tutti estremamente efficaci e perfetti nelle posizioni importanti.
Senza queste caratteristiche la loro potenza non gli avrebbe assolutamente consentito di arrivare ai vertici delle classifiche mondiali.
Lo swing di Koepka è caratterizzato da un bastone che viaggia sempre in sicurezza davanti al corpo.
All’apice la posizione del polso sinistro è decisamente chiusa e nella ripartenza si chiude ancora di più a causa dell’abbassamento del piano del bastone.
In questa fase Brooks è davvero bravo ad abbassare il piano, assicurandosi che il gomito destro si metta davanti alla spina dorsale, azione molto simile a quella di Dustin Johnson e non certo facile da attuare.
Dustin e Brooks hanno anche in comune il fantastico squat con il quale iniziano il downswing.
Questo movimento permette ai due fuoriclasse americani di sfruttare al meglio l’energia che si può ricavare dal terreno attraverso la spinta di uscita verso l’alto.
Dello squat si parla molto nel golf moderno. In molti hanno “venduto” su Internet questa azione come se fosse una novità ma sappiamo bene che era assolutamente presente anche nei campioni del passato quali Sam Snead e Ben Hogan.
La fase pre impatto di Koepka è particolare: il colosso americano, dopo aver scaricato tutta la sua potenza nel terreno, sale verso l’alto steccando entrambe le gambe e bloccando l’intero corpo per parecchi fotogrammi.
I fianchi hanno poca rotazione, sia nel back che all’impatto. Il bastone rimane quindi affidato solo alla forza delle braccia che, nonostante il blocco creato dal corpo, non accennano ad andare in rotazione accentuata.
Il braccio sinistro infatti stabilizza al meglio il rilascio del bastone, rimanendo in una posizione addirittura flessa.
Questa azione fa perdere a Koepka sicuramente qualche miglia di velocità ma gli garantisce molta precisione. Il suo drive potrebbe davvero fare ancora più distanza!
Pensate che il fuoriclasse di West Palm Beach molto spesso usa un angolo d’attacco negativo con una palla che vola in fade, con uno spin tendente all’alto che non gli regala quindi molto rilascio sul terreno.
La Sequenza
1 _Ottime linee del corpo che rispettano perfettamente il parallelismo tra spalle, fianchi e piedi. Mi piace quando all’address si intravede quello spicchio di avambraccio sinistro.
Le ginocchia sono leggermente più flesse in avanti rispetto alla media.
2/3_Nel take-away Koepka cerca subito una grande ampiezza. Il bastone si allontana dal corpo e tarda a caricarsi, con la faccia che rimane ben esterna alle mani.
4_Una volta raggiunta la massima ampiezza i polsi iniziano a caricare il bastone. La faccia del bastone è decisamente chiusa rispetto al polso sinistro.
5_Ottima posizione del gomito destro che resiste all’interno del corpo; il polso sinistro inizia a chiudersi (posizione leggermente convessa).
6_All’apice il piano del braccio sinistro è superiore a quello delle spalle e il polso sinistro si è ulteriormente chiuso.
L’avambraccio destro è quasi perfettamente perpendicolare alla colonna ed è incredibile quanto il gomito destro sia ancora così vicino al corpo.
Ci vuole davvero una gran mobilità scapolare per ottenere questa posizione! I fianchi sono ruotati pochissimo, meno di 30 gradi!
7_Braccio e polso sinistro abbassano il piano del bastone. Il gomito destro si è messo al sicuro già guadagnandosi la parte frontale del corpo.
8_Le gambe di Brooks si steccano velocemente ma il busto riesce comunque a mantenere un ottimo angolo, confermato dal fatto che il braccio destro è ancora piegato.
Fianchi e spalle sono entrambi molto poco ruotati verso il bersaglio e il braccio sinistro è infatti ancora ben visibile.
9_Nonostante i fianchi siano rimasti bloccati all’immagine precedente, il bastone non subisce assolutamente un rilascio accentuato.
1 0_Le spalle riprendono la loro rotazione mentre i fianchi non accennano a mollare rimanendo bloccati come due colonne di marmo!
1 1_A causa di questo blocco del corpo il braccio destro esce in posizione verticale.
1 2_I fianchi finalmente si sbloccano e permettono al corpo di Koepka di rilassarsi e completare il finish.
Cosa imitare nello Swing di Brooks Koepka
Fantastico il lavoro del gomito destro nella ripartenza: va a mettersi subito davanti al corpo permettendo all’avambraccio di abbassare il piano.
Mi piace il fatto che Brooks riesca nella fase pre impatto a steccare le gambe mantenendo allo stesso tempo un ottimo spine angle. Non è per niente facile!
Cosa non imitare nello Swing di Brooks Koepka
Può essere pericoloso rimanere chiusi e bloccati con i fianchi nella fase d’impatto.
Ci vuole una gran forza nel braccio sinistro per evitare di far chiudere il face-angle e provocare dei pericolosi pull di lama.
Punti deboli dello Swing di Brooks Koepka
Beh, visti i risultati direi ben pochi! Nonostante ciò la tecnica del putt potrebbe davvero migliorare molto.
Koepka mette la palla sulla punta del putter per poi andarla a colpire in centro grazie a una traiettoria ‘In -Out’.