Rory Mcllroy, durante il secondo giro del Northern Trust Open 2019, dopo essere finito nel bunker della buca 14 ha toccato, dietro alla sua palla, un granello di sabbia credendo che fosse una pietra.
La regola 12.2b (1) spiega le azioni che il giocatore non deve fare nel bunker, tra cui il toccare “intenzionalmente” la sabbia con una mano, un bastone, un rastrello o un altro oggetto per provare la condizione della sabbia con lo scopo di ottenere informazioni per il colpo successivo.
La nuova regola 12.2 è cambiata rispetto al passato e consente al giocatore di rimuovere anche gli impedimenti sciolti nel bunker.
Questa cosa nel passato era proibita, ad eccezione delle pietre, che per motivi di sicurezza tramite una regola locale, venivano trasformate in ostruzioni movibili permettendone la rimozione.
Tale regola locale era diventata di utilizzo comune e unita al fatto che non vi è una grande differenza ai fini del gioco tra il rimuovere impedimenti sciolti o ostruzioni movibili in bunker, ha portato alla decisione di uniformare la procedura nelle regole 2019, a nostro avviso aiutando il giocatore.
Rory Mcllroy è stato molto leale nel chiedere il supporto dell’arbitro e questo per noi è un grande esempio ed è uno dei motivi che ci ha stimolato a scrivere questo articolo.
Da una prima analisi della situazione, il comitato di gara ha deciso di applicare la penalità generale di due colpi per infrazione alla regola 12.2.
Penalità accettata senza replica dal giocatore, consapevole che le regole sono parte del gioco.
Come spesso spieghiamo durante le lezioni ai nostri allievi, le regole non sono logiche, sono un codice che prevede procedure talvolta molto rigide.
Quindi nel caso specifico il gesto volontario di rimuovere una pietra non sapendo che era un granello di sabbia è stato considerato una violazione della regola.
L’impianto normativo delle nuove regole prevede una parte di supporto gestionale che si chiama: “Procedure per i Comitati”.
Esso è suddiviso in vari capitoli e in particolare al comma 6C (7) spiega come risolvere le questioni di fatto, che è certamente tra le azioni più difficili richieste a un arbitro e al comitato.
Infatti quanto accaduto a Rory, ha generato una doverosa riflessione sul fatto che lo stesso avesse infranto volontariamente o meno la regola 12.2b(1).
La pazienza nell’analisi, la necessità di esprimere un giudizio corretto nei confronti del giocatore e l’utilizzo delle riprese televisive hanno contribuito in modo determinante a far capire che il giocatore non ha toccato volontariamente la sabbia.
Egli credeva di rimuovere una pietra, quindi il comitato, considerando che qualsiasi decisione può essere ulteriormente rivista qualora siano disponibili ulteriori prove dopo il ruling iniziale, ha deciso di annullare la penalità, considerando anche un nuovo caposaldo delle regole del golf: il ragionevole giudizio del giocatore.
Questo episodio, se letto correttamente dagli amateur, ci trasmette diversi “insegnamenti” positivi su come si deve giocare a golf:
- l’onestà del giocatore (Rory ha chiamato l’arbitro per chiarire una situazione controversa);
- l’onestà del comitato (dopo aver applicato la penalità ha rivisto la situazione e modificato il verdetto);
- l’utilizzo del “ragionevole giudizio” (il giocatore ha si infranto una regola, ma l’intenzione era quella di rimuovere una pietra – cosa permessa dalle regole – ma ha finito rimuovendo un grumo di sabbia che aveva l’aspetto di una pietra).
Se nelle gare di club tutti i protagonisti – giocatori e addetti ai lavori – avessero quest’approccio alle regole, siamo certi che i week-end dei golfisti italiani sarebbero molto più sereni.