Autunno: i nostri campi si colorano di una moltitudine di colori che vanno dall’ocra, passando dall’arancione per finire al bordeaux, cadono le foglie – ma non parleremo di ricerca della pallina di cui ci occuperemo nel prossimo numero – ma è anche una stagione in cui le piogge copiose e le mattine umide rendono difficile la gestione delle gare.
I nostri fairway s’inzuppano e molto spesso diventa difficile giocare la palla come si trova, sovente ricoperta di fango. Ma, come spesso accade, le regole ci vengono in aiuto.
Esistono infatti due “Regole Locali Tipo”, che sono inserite nella guida ufficiale delle Regole Golf, per gestire queste situazioni tipicamente “stagionali” o di terreno particolarmente bagnato.
Dobbiamo dire che negli ultimi vent’anni ogni comitato di gara ha avuto la tendenza ad usare (talvolta abusare) la regola locale che consente il piazzamento della palla sulle zone tagliate all’altezza del fairway.
Un po’ per necessità – pensiamo allo stato del campo che un giocatore può trovare al mattino presto in una nebbiosa giornata autunnale nella bassa lombarda e cosa, invece, può trovare un giocatore, che partecipa alla stessa gara e gioca sullo stesso campo, ma dopo che il sole ha fatto capolino tra la bruma, sostanzialmente asciugando tutto quanto – ma un po’ anche perché “così i miei soci non si lamentano”.
Ma vediamo come le regole vengono in supporto a chiunque organizzi e gestisca una gara, quando il campo non è in condizioni ottimali.
REGOLA LOCALE TIPO E-3 PIAZZARE LA PALLA
La regola locale che consente il piazzamento della palla, nello scopo, spiega che un comitato può scegliere di adottare tale regola – ai più nota come “Si piazza” o “Regola invernale”, benché possa essere applicata in qualsiasi momento dell’anno – quando le condizioni del campo a causa di forti nevicate, disgeli primaverili o piogge prolungate, ma anche siccità che rende il manto erboso non uniforme, posso essere considerate anormali.
Come accennato, la tendenza ahinoi è quella di utilizzare questa regola locale ben oltre il tempo necessario, nonostante la Guida per i Comitati redatta del Rules Limited dell’R&A, suggerisca che dovrebbe essere ritirata non appena le condizioni lo permettono ed è anche in contrasto con uno dei capisaldi del golf, enunciato anche nella regola 9.1, “gioca la palla come si trova”.
I cambiamenti del clima che negli ultimi anni hanno dato sfogo episodi estremi – come piogge tipiche di aree tropicali o caldo che alle nostre latitudini è assolutamente insolito – e l’obbligo della gestione biologica del tappeto erboso, hanno in un certo modo compromesso la qualità dei campi, inducendo i vari comitati scegliere di piazzare anche quando forse se ne potrebbe fare a meno.
Ci sono due aspetti molto curiosi: l’utilizzo di questa regola locale al di fuori del fairway nell’area generale e quindi nel rough, non è raccomandata, ma non è proibita, in quanto può permettere al giocatore di avvantaggiarsi in situazioni nelle quali la sua palla potrebbe essere potenzialmente ingiocabile a seguito di un colpo sbagliato.
Per ragioni di equità nelle gare a colpi Stableford e medal, il comitato non è autorizzato a introdurre questa regola locale una volta che la gara è iniziata, mentre nelle gare match play, per esempio i campionati sociali, la stessa potrebbe essere implementata tra il gioco di due buche in quanto gli avversari avrebbero un uguale beneficio.
Riceviamo molte domande in merito alla procedura prevista, anche arbitri esperti talvolta presentano dubbi sullo svolgimento delle operazioni necessarie.
Come potete vedere dall’immagine sotto, il punto di riferimento dell’area da cui si può piazzare, la cui dimensione deve essere definita preventivamente (sostanzialmente la distanza in cui piazzare la decide il comitato di gara; solitamente è la lunghezza di uno score-card, ma si può arrivare anche alla lunghezza di un bastone), è la posizione originale della palla. Il giocatore non è obbligato a marcare tale punto, operazione comunque consigliata per avere un riferimento corretto e che quindi durante il piazzamento può essere stimato, ma è fondamentale che il giocatore non piazzi la palla più vicino alla buca rispetto a dove si trovava originariamente.
La palla, una volta alzata, può essere pulita e deve essere piazzata una sola volta nell’area stabilita. Una sola volta significa che quando le dita lasciano la palla ed è ferma, la palla è considerata in gioco e non può più essere successivamente mossa, a meno che non vi sia un’altra regola che lo consenta.
Per concludere, l’unico che può piazzare la sua palla è il giocatore e nessun altro, anche se esiste un’eccezione; in base a quanto previsto dalle regole 22.2 e 23.5 (Foursome e quattro-palle) tutte le azioni che un giocatore può compiere, possono essere fatte anche dal partner.
REGOLA LOCALE TIPO E-2 PULIRE LA PALLA
Quando il terreno è particolarmente bagnato, d’inverno, col campo ricoperto di rugiada ma anche quando sono necessarie massicce irrigazioni per mantenere vivo il campo, può accadere che fango o residui di taglio si attacchino alla palla, questo anche in condizioni di manto erboso in buono stato. Un comitato quindi, per consentire ai giocatori di colpire una pallina “pulita” senza dover introdurre il piazzamento della palla appena visto, può permettere, nell’area generale, di alzare, pulire e ripiazzare – quindi esattamente nello stesso punto in cui si trovava prima di essere alzata – la palla. Tutto ciò è ben descritto dalla Regola Locale Tipo E-2.
La differenza con quanto stabilito dalla Regola Locale Tipo E3 sul piazzamento, è dovuta al fatto che questa è normalmente consentita – o consigliabile – solamente nelle aree tagliate all’altezza del fairway o inferiore (l’utilizzo nel rough non è raccomandato ancorché non proibito, in quanto ritenuto troppo vantaggioso per il giocatore), mentre la pulizia della palla può essere consentita in tutta l’area generale, quindi non quando la palla si trova in bunker o in un’area di penalità (che abbiamo visto qualche mese fa non fanno parte dell’area generale secondo le definizioni). Inoltre, quando il giocatore alza la palla con la sola possibilità di pulirla, la palla deve essere ripiazzata esattamente dove si trovava, mentre con il “piazzamento” il comitato stabilisce una distanza, che deve comunicare chiaramente, entro la quale la palla può essere piazzata.
Un comitato particolarmente creativo potrebbe introdurre una combinazione delle due regole (E2 ed E3), consentendo il “piazzamento” solo nelle aree tagliate all’altezza del fairway o inferiori, e la “pulizia” altrove nell’area generale, ma questo non lo consigliamo perché potrebbe causare confusione e portare a dover penalizzare un giocatore distratto, cosa che si vuole sempre cercare di evitare.