Sto mettendo le uscite dal bunker molto più vicine alla buca ora rispetto agli anni passati. Già prima del lockdown le mettevo a meno di due metri e spesso imbucavo.
Penso che questo miglioramento derivi dal modo in cui sto lavorando su questi colpi e dal mio approccio alla tecnica e alla selezione del bastone.
Ho trovato molto utile diversificare la pratica. Una palla, un colpo, poi passo a un’altra situazione. Praticare così, ti fa davvero concentrare e simula ciò che affronti in campo.
Per quanto riguarda la selezione del bastone, so che molti dilettanti usano solo un bastone dalla sabbia, ma a seconda del mio lie e di quanto lontano devo colpirla, posso scegliere se usare un lob o un pitch.
Per colpi più corti da lie morbidi un wedge con molto bounce (almeno 10 gradi) è il ferro giusto da usare.
Dalla sabbia compatta o per fare lunghe distanze ha più senso usare un wedge con meno loft e bounce. In questo modo potete fare ogni volta all’incirca lo stesso swing, lasciando che il bastone si occupi del lie.
Questa è la mia filosofia golfistica in generale: semplicità prima di tutto.
Quando vi preparate a fare un colpo da un bunker intorno al green, non dimenticatevi che dovete stare con i piedi un po’ più larghi del normale, con le ginocchia piegate e con il peso sul piede anteriore.
Quando fate lo swing dovete rimanere in questa posizione: questo vi permetterà di colpire la sabbia all’incirca due o tre centimetri dietro alla palla. Non dovete essere precisi per ottenere un buon risultato.
Per quanto riguarda la tecnica, tendo ad aprire il bastone nel backswing e a mantenere la faccia del bastone puntata verso il cielo all’impatto.
Dovreste avere la sensazione di colpire la sabbia con il retro del bastone dietro alla palla. Questo è un buon pensiero da avere mentre si esegue il colpo.
L’unica volta che la colpirò diversamente è quando voglio che la palla rotoli fuori. In quel caso eseguirò un’uscita più energica, colpirò più sabbia e la palla rotolerà di più, perché la faccia del bastone si chiuderà all’impatto.
Di tanto in tanto, a seconda di come sto giocando, lavoro su un paio di cose: provo a fare un backswing più piatto per prendere meno sabbia e far fare più spin alla palla; e, a volte, sotto consiglio di mio padre Mike, cerco di girare di più il petto in avanti nel follow-through.
Questo è un altro modo per evitare di flappare. Non bisogna fare uno swing tutto di braccia, cosa che vedo fare a molti dilettanti.
Pensate a questo quando giocate: finite il colpo con il petto rivolto verso la buca come mi vedete fare qui.
Generalmente il vostro obiettivo con le uscite dal bunker è far fermare rapidamente la palla.
Fatelo e potrete far atterrare la palla molto più vicina alla buca, invece di provare a indovinare quanto dovrà rotolare la palla per ottenere lo stesso risultato.