Alzi la mano a chi non è capitato di pensare: “Il tee shot alla buca 12 mi è proprio indigesto, faccio sempre slice”. O ancora: “ Il colpo al green alla buca 14, con l’out a sinistra, lo sbaglio sempre a destra”. Ebbene, un’analisi tradizionale dei numeri segnerebbe due colpi sbagliati a destra ma magari il nostro problema è il gancio, per cui le statistiche potrebbero indicare l’80% di errori a sinistra. L’evoluzione delle statistiche non si limita a indicare la frequenza degli errori, bensì li valuta nelle differenti situazioni. Questo permette di lavorare in modo più accurato sul nostro gioco.

Ho iniziato ad approcciare l’analisi in riferimento al mio gioco inserendo in un software di mia invenzione tutti i numeri di ogni singolo giro durante le stagioni. È nato così un sistema completo per l’analisi del gioco. Quello che faccio con i professionisti con i quali lavoro è guardare le tendenze in gara, senza pressione dello score in tasca il gioco è differente, e capire su quali aspetti sia possibile intervenire. Un po’ come l’ingegnere di pista che, analizzando una singola curva, riesce a stabilire i motivi della perdita di decimi preziosi. Ovviamente per fare questo non è sufficiente guardare un singolo giro, bensì occorre analizzare più tornate.

Con un giocatore che si è affidato ai nostri servizi è venuto a galla come con le bandiere a sinistra perdesse colpi sbagliando il green dalla parte della bandiera, quindi con un colpo di recupero più difficile. Abbiamo stabilito di giocare a centro green e ha risparmiato da subito mezzo colpo al giro. Sono due a torneo, fate i conti quanto valgano a livello del PGA Tour.

Con un altro abbiamo visto come con wedge in mano dai 100 a 120 metri la palla fosse mediamente distante il doppio dalla bandiera, sei metri invece che tre, rispetto ai colpi giocati da sotto i 100 metri o oltre i 120. Ne abbiamo parlato. La sua sensazione era di avere la stessa efficacia. Dopo aver visto i numeri non giocherà più i lay out ai par 5 lasciandosi quelle distanze.

Anche il tee shot, con driver o legno 3, in base al tipo di buca può fare una grande differenza. Proprio come tra i dilettanti anche tra i pro capita di parlare, confrontandosi sui colpi giocati nei diversi tee. Avere la consapevolezza dei colpi risparmiati o persi permette una scelta ponderata che porta grandi vantaggi.

Più ci si addentra nei dettagli più si scoprono aspetti su cui lavorare. Un buon puttatore può preferire i putt da sinistra a destra. Quando però prende atto che da destra perde un colpo a giro cambia tutto.

L’analisi porta a lavorare su un aspetto del gioco da migliorare o anche evitare le situazioni che possano creare difficoltà. Giocare al centro green è un consiglio che permette di fare le scelte giuste sin dal torneo successivo. Altre indicazioni fanno capire su quali aspetti lavorare per migliorarsi e i punti di forza su cui puntare.

Le esigenze di chi vuole tenere la carta, magari perché rookie, sono differenti da chi vuole essere nei primi 50 del mondo. Risparmiare da subito dei colpi può consentire di mantenere la carta, migliorare il proprio gioco o essere più efficaci fa scalare il ranking.

A oggi ci sono otto giocatori che usano il mio software con le analisi e dopo poche settimane, quando ricevono i primi consigli sul proprio gioco, restano colpiti su quanto riescano a migliorare velocemente. Il servizio base fornisce un’analisi del gioco degli ultimi mesi per capire come fare meglio. Quello completo indica anche, in base alle proprie peculiarità, come giocare sul percorso.