Lo sport per i bambini, in tutte le fasi dell’età evolutiva, non può prescindere dalla socialità per fungere da stimolo a fare amicizia ma anche a rispettare delle regole.
Praticare uno sport offre al bambino l’opportunità di socializzare con altri coetanei, insegna a lavorare insieme per un progetto comune e a rispettare le regole del gioco.
Ma insegna anche ad aver rispetto per sé stessi e per gli altri, non sentirsi invincibili di fronte ai compagni solo perché si riesce bene nella pratica sportiva e a non sentirsi degli sconfitti solo perché – parlando di golf – si tirano più colpi degli atri.
Le regole del golf sono un codice di comportamento studiato per gestire uno sport che si svolge per la maggior parte senza la presenza di un arbitro.
Integrità, onestà e lealtà diventano delle costanti nell’autogestione, mettendo alla prova il giocatore nelle diverse situazioni di gioco.
L’aiuto che proviene dalla conoscenza delle regole è dato dal risolvere situazioni a favore del gioco, in modo che tutti i giocatori possano raggiungere un risultato finale imparziale.
L’importante, per i giovani golfisti, è di comprendere la necessità delle regole in generale per ogni attività sociale umana, di accettare di impararla e di sapere come applicarla e utilizzarla senza “aggirarla” o peggio ignorarla.
Il golf consente meglio di qualsiasi altra attività sportiva di crescere disciplinati e nel rispetto delle regole, caratteristiche che poi serviranno nella vita di tutti i giorni.
A seconda del tipo di giocatore che si appresta a giocare una gara, gli organizzatori e coloro che sono preposti alla gestione operativa, devono adeguare le misure necessarie, cercando di rendere il golf divertente e alla portata di tutti.
Per fare un esempio, nelle gare miste la differenza tra uomini e donne non è solamente data dell’area di partenza utilizzata e quindi dalla lunghezza della buca, ma anche dalla conformazione del campo, dall’altezza del rough, dalla presenza di piante, dalla posizione delle aree di penalità e dalla posizione dei bunker.
Ma ancora più importante è il corretto approccio nella gestione delle gare giovanili.
Dove senza dubbio esiste dell’agonismo (talvolta esasperato non tanto di ragazzi quanto, ahinoi, dai loro genitori) ma che deve prima di ogni altra cosa permettere ai ragazzi di divertirsi, imparare ad avere grande rispetto per l’avversario e per il campo, e accettare una sconfitta.
Tornando ai genitori, abbiamo visto troppe volte ragazzi comunque coscienti che non sempre si può vincere, mentre mamme e papà sbraitare e urlare nei loro confronti col risultato che, spesso, gli stessi ragazzi vengono spinti a non rispettare le regole e magari modificare uno score, solamente per rendere contenti i genitori.
Il direttore di torneo e gli arbitri impegnati nella gestione di un campionato o in una gara giovanile devono interpretare attentamente il contenuto del paragrafo precedente, per mettere appunto un campo alla portata dei partecipanti.
Con il giusto equilibrio tra il divertimento, la capacità di premiare un buon colpo e la severità nel creare le difficoltà che servono per dare qualità alla manifestazione.
Il confronto fra le persone per fare un lavoro di qualità è certamente un ingrediente fondamentale.
In base al Regolamento Sanitario della Federazione Italiana Golf, l’età per iniziare l’attività agonistica è fissata a 8 anni, mentre l’età di inizio dell’attività ludico-motoria e sportiva amatoriale è fissata a 6 anni.
Eccoci così ad entrare nel vivo della nostra rubrica e a parlare dei bambini che sono semplicemente meravigliosi all’opera con bastoni, palline, sacche e per i quali gli “animatori” dell’organizzazione sportiva devono avere attenzioni particolari.
Facciamoli divertire
A partire dell’aspetto didattico designato ai maestri professionisti per arrivare alle gare agonistiche di categoria, i bambini vivono un’evoluzione fatta soprattutto di divertimento, gesto tecnico, regole del golf e condizioni di gara che servono come guida di gioco, dove la semplicità deve regnare incontrastata.
In questo contesto è fondamentale preparare il campo nel modo corretto, dopo aver osservato attentamente il gioco dei bambini e quindi aver capito con pazienza quali sono gli equilibri con un buon comitato di gara deve avere per gestire con professionalità tutte le fasi della gara.
La Federazione Italiana Golf ha inserito nella normativa tecnica e nel manuale azzurro in vigore le regole che servono per gestire i caddie e gli accompagnatori.
Nelle gare e nei campionati di categoria dagli under 18 a scendere il caddie è normalmente proibito.
È previsto che un minore possa essere accompagnato, quindi nel campo da golf i genitori o gli accompagnatori possono accedere, ma devono rispettare la distanza e non interagire con i giocatori, affinché quest’ultimi imparino in autonomia a gestire il proprio gioco.
Il comitato di gara ha il compito di predisporre gli orari di partenza considerando la velocità di gioco rapportata all’età dei giocatori e quindi alla loro conformazione fisica.
Durante i mesi estivi occorre pensare alla disidratazione mentre per l’inverno a proteggersi dal freddo, tutte le persone coinvolte devono prestare attenzione a questi particolari e tramite lo starter possono assicurarsi che ognuno sia in possesso delle dotazioni necessarie, cercando di curare i dettagli.
La buona riuscita della manifestazione passa sicuramente tramite tutta una serie di attenzioni.
Da non trascurare a partire da un comitato di gara attento e capace, passando dai genitori che devono svolgere il loro (nostro) importante lavoro di educatori trasmettendo i veri valori dello sport.
Per finire coi giovani atleti che devono solamente ricevere le giuste attenzioni degli adulti a qualsiasi livello di responsabilità per fare in modo che, attraverso il nostro meraviglioso sport, oggi siano dei bravi (in senso lato) giocatori e domani siano degli adulti migliori.