Tommy Fleetwood: “Per essere dei giocatori vincenti quando ci si trova in green molto dipende da quello che si fa prima di staccare il putter.
Ecco perché in questo articolo vi racconterò nei dettagli la mia routine prima di ogni colpo: ovviamente vi mostrerò anche la tecnica che personalmente adotto ma in questa parte del gioco esistono così tanti stili di grip, stance e colpi che spesso si trascura un elemento fondamentale, ovvero sapere leggere in modo corretto i green per trarne un effettivo vantaggio.
Io uso il metodo dell’Aim Point: è un po ‘complicato descriverlo in poche righe quindi cercherò di spiegarvi come applicarlo e quello che io faccio per stabilire velocità e curva di ogni mio putt.
Quando arrivo in green ci cammino sopra e lo osservo attentamente, per iniziare a rilevare tutte le sue principali pendenze e caratteristiche.
Mi avvicino alla buca, poi mi abbasso a terra – non in stile Spider Man come faceva Camilo Villegas – ma abbastanza basso per vedere da che parte si muoverà la palla durante la sua traiettoria.
A volte però i tuoi occhi possono ingannarti, motivo per cui provo a confermare ciò che vedo camminando. In questo modo posso avvertire dove si sposta il peso nei miei piedi: sarà questa la direzione in cui la palla rotolerà una volta colpita.
Dopo aver scelto una linea di gioco, rimango dietro questa e cerco di visualizzare il percorso della palla verso la buca. Immagino la palla muoversi in tempo reale in tutto il suo tragitto, metodo che mi aiuta a sapere quanto ampio dovrà essere il movimento da effettuare.
Fatto questo mi posiziono al lato della linea che ho scelto e faccio un paio di swing di pratica mentre visualizzo la palla che rotola verso la buca.
Quest’ultimo passaggio mi dà una bella percezione di quello che sta per accadere una volta effettuato il colpo.
È molto importante perché se visualizzi la traiettoria solo da dietro la palla, tutti i riferimenti ti sembreranno poi fuori posto quando ti addresserai per puttare.
Come la maggior parte dei professionisti, uso una linea sulla palla per abbinarla a quella su cui ho immaginato di farla rotolare.
Il mio stance è neutrale, tutto il corpo è il più possibile square rispetto alla linea di gioco. Potrebbe non essere facile ottenerlo ma non preoccupatevi troppo, è più importante cercare di far partire la palla sulla linea che avete scelto.
L’ultimo passaggio è poi effettuare un colpo in cui sia la testa del putter a effettuare il lavoro. Ciò significa che la lunghezza del movimento deve essere uguale in entrambi i lati, indietro e avanti.
Cerco di non variare l’intensità, solo l’ampiezza dello swing a seconda della lunghezza del putt che devo giocare.
Mi piace anche sentirmi sciolto, senza troppe costrizioni, anche se è importante avere il minor numero possibile di parti del corpo che si muovano, ma senza per questo irrigidirsi.
Tengo ad esempio la testa ferma e bassa dopo l’impatto ma non resisto al fatto che si giri naturalmente verso la buca una volta colpita.
Un altro elemento fondamentale per essere un buon puttatore è lavorare sulla propria fiducia.
È probabile che non leggerete sempre in modo corretto ogni colpo e che non lo effettuerete sempre alla giusta velocità, ma se vi addressate sulla palla credendo intensamente in quello che state per fare, questo atteggiamento farà certamente la differenza nell’esecuzione del colpo e nel suo risultato finale.
Quindi scegliete una linea, giudicate la velocità e colpite la palla con decisione.