Anno nuovo (quasi), Manuale Azzurro nuovo: anche se i responsabili regionali dell’attività giovanile la stanno già sfogliando dal mese di settembre, è da metà novembre che la “Bibbia” dei regolamenti per le gare junior è in mano agli interessati, vale a dire ai ragazzi, ai genitori e ai coach.
E già questa è una grande novità: i tempi di consegna stile Amazon. Abituati a ricevere il Manuale a stagione già iniziata, poterlo studiare e comprendere prima dell’inizio dei tornei pare essere davvero cosa buona e giusta.
Ma – attenzione – le novità non finiscono qui e sono il frutto di sei mesi di duro lavoro di Matteo Delpodio, nuovo responsabile federale dell’attività giovanile, che, in tandem con tutti i delegati regionali e con la coordinazione di Alessandro Rogato, ha letteralmente messo nero su bianco un nuovo mood agonistico.
Tre sono infatti i punti chiave da cui scaturisce la filosofia del Manuale Azzurro 2020:
1) La semplificazione dei regolamenti
2) La spinta verso un maggior numero di tornei
3) L’insegnamento della cultura del birdie
Cosa significa nel dettaglio tutto questo, lo spiega lo stesso Matteo Delpodio: “Partiamo dai ranking che sono un ottimo esempio per intuire come abbiamo voluto operare: prima le classifiche erano calcolate in base a una media score in cui si scartava il peggior giro ogni 10 round giocati, ma, alla lunga, in passato, questi calcoli hanno spinto i ragazzi a gareggiare poco oltre il decimo giro al fine di non peggiorare la propria media.
Nel 2020 il ragionamento è all’opposto: vogliamo che tutti i nostri junior siano invogliati a giocare più tornei.
Come? L’anno prossimo, i ranking saranno stilati in base a una diversa media score: quando un ragazzo avrà superato il numero minimo di giri da effettuare (che sarà uguale alla sua età), potrà scartare tutti i round successivi e tenere solo i migliori”.
Ne consegue che ai giovani converrà giocare di più, perché così facendo, potranno solo migliorare il loro ranking.
“In sostanza – continua Delpodio – più giochi, più hai chance di salire in classifica. Ma non solo: questo tipo di ranking, permetterà ai ragazzi di scendere in campo con la giusta dose di aggressività, alla ricerca costante dei birdie e senza badare troppo ai bogey”.
La morale è che, ottenuto il numero minimo dei round per stare all’interno del ranking giovanile, il giocatore junior sarà stimolato a cercare il 67, piuttosto che imprigionato nelle maglie della paura dell’85: “In Italia – prosegue Delpodio – c’è sempre stata troppa attenzione a non fare bogey e poca attenzione invece verso le possibilità di birdie. Ecco: noi vogliamo che i giovani imparino da subito a porre il proprio focus sugli aspetti positivi del gioco, più che su quelli negativi”.
Le novità però non terminano coi ranking 2020, ma proseguono con i due circuiti che saranno presenti in ogni zona, quello under 12 del Saranno Famosi, e quello under 18 intitolato a Teodoro Soldati: “Prima di questa esperienza – chiarisce Delpodio- esistevano solo gare singole, ma per i giovani appartenere a un circuito è importante, fidelizza il ragazzo al gioco ed è proprio questo il nostro scopo. Inoltre, ed è fondamentale, i due circuiti daranno anche accesso all’Ordine di Merito”.
E per quanto riguarda i brevetti? “I B e i BG non saranno più assegnati in base alla media score, ma in base alla posizione nella classifica nella singola fascia d’età, in modo da livellare la crescita dei ragazzi: vogliamo che il riferimento per i giovani non sia una media matematica, ma l’avversario che hanno davanti. Perché è così che si gioca a golf”.
Infine, il ruolo di U.S. Kids, riconosciuto finalmente come punto di forza, al quale saranno affidati i giovanissimi GA e GNA.
Insomma, tutto è bene ciò che inizia bene.