Starete pensando: “Cosa posso mai avere in comune con i giocatori del Tour?”
In realtà questi stanno cercando di fare esattamente quello che provate a fare voi ad ogni tee shot: drivare la palla il più lontano possibile e tenerla in gioco. Sono innamorati della distanza quanto voi, forse di più, ma hanno trovato il modo per generare molta velocità senza sacrificare tutto il resto.
In questo articolo parleremo dei segreti che potete rubare ad alcuni dei migliori giocatori di drive di tutti i tempi.
Per alcuni di loro si tratta del modo in cui usano la parte inferiore del corpo; per altri invece di come muovono le mani e le braccia. O quello che fanno durante il backswing quando attraversano la palla. Il vostro compito sarà stabilire quale di queste tecniche potrete copiare in base alle vostre caratteristiche per migliorare i colpi dal tee. Se avete uno swing fluido forse dovreste prendere ispirazione da Freddie Couples. Se giocate in fade potrebbe invece essere meglio Dustin Johnson. Se volete sentirvi più sincronizzati date un’occhiata direttamente a Tiger Woods. Una volta individuato da quale campione prendere spunto, vi mostrerò un esercizio che potete usare per eseguire quel movimento come un professionista. Con una migliore concentrazione e un po’ di pratica quest’anno sarete sulla buona strada per drivare alla grande.
GREG NORMAN: OTTIMO GIOCO DI GAMBE
Le migliori 18 buche a cui io abbia mai assistito è stato l’ultimo giro di Greg Norman al Royal St. George’s durante l’Open Championship del 1993. Non sbagliò un colpo, compreso prendere tutti i fairway nonostante ci fosse un vento che soffiava a 40 chilometri orari. Arrivato alle ultime cinque buche, era in vantaggio di due colpi su Nick Faldo e Bernhard Langer. Giocava con Langer che, salito sul tee della 14, fece un push finendo fuori limite.
Poi fu il turno di Norman e per me, in qualità di suo coach, quello fu un momento davvero stressante. La 14 è un par 5 non molto lungo ma dove è facile mandarla in out a destra. Greg avrebbe potuto giocare un ferro dal tee ma prese il driver e tirò un proiettile micidiale. Finì per fare birdie, il suo sesto di giornata, e praticamente pose fine al torneo, chiudendo con un totale di 64 colpi. Per me quel drive fu il colpo migliore della giornata e quella fu la settimana decisiva della carriera di Greg Norman.
Un aspetto chiave dello swing, di cui Greg e io parlammo molto, era quello di avere “le caviglie morbide”. Norman era perfettamente consapevole di aver bisogno che i fianchi e la parte inferiore del corpo funzionassero bene per supportare tutta la velocità che generava con la parte superiore del corpo. Mantenere le caviglie agili gli permetteva di girare i fianchi e fare una rotazione completa indietro, per poi spostarsi in avanti nel downswing. Volevo che si sentisse come se stesse coprendo la palla con il busto all’impatto, evitando la sua vecchia tendenza a inclinarsi all’indietro.
Per Greg la sensazione di avere le caviglie morbide lo ha aiutato a spostare il peso lontano dal bersaglio quando andava indietro e poi colpire attraverso la palla. È un grande pensiero da tenere in mente quando fate lo swing, fatto da colui che è forse il più grande giocatore di drive dell’era moderna.
ATTRAVERSATE LA PALLA
Le gambe bloccate e uno spostamento del peso limitato, ovvero l’opposto di quanto dicevamo di Norman e delle sue caviglie, sono un difetto comune in molti dilettanti. Per aggiungere potenza al vostro swing assicuratevi che il vostro peso si sposti sempre nella direzione in cui si muove il bastone – indietro nel backswing e avanti quando lo fate attraversando la palla. Troppo spesso i dilettanti si spostano indietro quando portano giù il bastone, il che toglie potenza e porta ad avere un contatto scarico. Provate a colpire la palla con l’esercizio del passo avanti: eseguite il vostro backswing normale, ma avanzate verso il bersaglio con il piede posteriore quando attraversate all’impatto (foto sotto). Questo esercizio è ottimo da usare anche come swing di pratica in campo. Scommetto che vedrete dei colpi migliori e dei drive più lunghi.
DUSTIN JOHNSON: UN COLPO, MOLTE VELOCITÀ
Circa cinque anni fa, dopo aver lavorato molto in campo pratica, Dustin Johnson decise che avrebbe giocato i drive esclusivamente in fade, cosa che si è rivelata essere una vera svolta per lui e per tutti quelli che adesso lo inseguono nel World Ranking. Due elementi importanti riguardo al suo fade: DJ fa tutto nel setup, il che lo rende facile da replicare. In secondo luogo il numero 1 del mondo può aumentare o diminuire la velocità senza modificare il movimento.
DJ fa fade come lo faceva Jack Nicklaus: punta la faccia del bastone dove vuole che la palla finisca, poi si mette aperto col corpo e fa semplicemente lo swing lungo la linea del corpo stesso. Questo gli consente di arrivare col bastone leggermente aperto rispetto alla linea dello swing e di eseguire un colpo da sinistra a destra. Non sta cercando di tenere la faccia aperta o di fare uno swing esterno-interno, prende la mira con la faccia del bastone, si posiziona con il corpo e poi la schianta.
Vi racconto un aneddoto su come aumentare la velocità. Al Northern Trust del 2017 DJ se la stava vedendo contro Jordan Spieth per la vittoria finale. La 18 è un dogleg con un ostacolo d’acqua nell’angolo interno, quindi Dustin preferì giocarla a destra, finendo nel rough alto a più di 183 metri dal green. Riuscì comunque a fare par e a costringere Spieth al playoff.
Tornarono alla 18 e questa volta DJ scelse una linea aggressiva a sinistra e fece partire una bomba col driver di 320 metri sopra l’acqua. A quel punto fu facile mettere un wedge a meno di un metro e mezzo e imbucare il birdie per vincere. Quel giorno ebbe una seconda possibilità di fidarsi del suo fade e probabilmente non dimenticherà mai il colpo che tirò al playoff. Fu il drive più lungo della settimana.
METTETEVI BENE SULLA PALLA
Il fade di Dustin Johnson è così semplice che dovreste provarci anche voi. Si tratta semplicemente di seguire i passaggi giusti, nell’ordine corretto, per posizionarvi bene sulla palla. Prima di prendere posizione puntate la faccia del bastone al bersaglio (foto vicino a destra). Quindi mettete i piedi in modo che il vostro stance punti in modo significativo a sinistra (per i destri). È importante assicurarsi che tutto il corpo – ginocchia, fianchi e spalle – sia parallelo alla vostra posizione (foto all’estrema destra). Ora fate lo swing dove punta il vostro corpo. L’errore da evitare è quello di mettersi square alla palla e poi cercare di tagliarla facendo uno swing esterno-interno, che provoca un contatto debole. Non c’è niente di debole in un power fade: è un colpo solido con una faccia leggermente aperta.
TIGER WOODS: LA SEQUENZA PERFETTA
All’inizio del 2000, l’anno in cui Tiger vinse tre major e altre sei volte sul PGA Tour, ricordo che ci imbattemmo in Fred Funk, il giocatore allora più dritto col drive del Tour. Tiger gli disse: “Il tuo regno è finito, amico. Sto venendo a prenderti.” Abbiamo riso ma Tiger stava scherzando solo in parte. A quel tempo solo John Daly era più lungo di Woods e sapevamo che prendere più fairway gli avrebbe dato una convinzione letale dal tee. Tiger non detronizzò Fred Funk quell’anno ma finì al primo posto del Tour per quanto riguarda i migliori drive in generale, una statistica che combina distanza e precisione.
Quando avete la velocità di Woods c’è una cosa che dovete sempre fare bene: la sequenza. Tiger e io abbiamo lavorato molto su questo, soprattutto nel downswing. Woods era così veloce con la parte inferiore del corpo che a volte le braccia rimanevano indietro, facendogli fare push o hook. Ma soprattutto nel 2000 la sua sequenza era fenomenale— credo che nessuno abbia mai fatto uno swing migliore del suo. Era perfettamente sincronizzato quando scendeva. Le sue braccia cadevano dall’alto, di nuovo davanti al corpo, e poi ci metteva la leggendaria velocità che solo Tiger sapeva dare.
Woods ha sempre avuto un bellissimo swing. Naturalmente il merito va al suo ritmo e alle sue posizioni, ma la sequenza è ciò che lo tiene tutto insieme. Nel downswing tutto dovrebbe muoversi dal basso verso l’alto, a partire dal peso che si sposta sul piede anteriore. I dilettanti tendono a iniziare con la parte superiore del corpo, il che porta il bastone verso l’esterno e provoca pull e slice. Il downswing dal basso verso l’alto di Tiger è il modello perfetto da seguire.
DIAGNOSTICATE IL VOSTRO MOVIMENTO ALL’IMPATTO
Se state cercando un indicatore di sequenza controllate il vostro piede posteriore. Quando la parte superiore del corpo guida il downswing il piede posteriore tende a ruotare sulle punte, con il tallone che gira all’indietro, lontano dal bersaglio. Ecco perché vedete così tanti segni di torsione nell’erba dei battitori. Quei giocatori stanno andando troppo forte e troppo veloce con la parte superiore del corpo e i loro piedi stanno cercando di impedire loro di cadere. La sequenza corretta – partendo dalla parte inferiore del corpo che si muove in avanti – mette il tallone posteriore davanti alle dita dei piedi (foto sotto). È un movimento discreto ma rivela davvero l’ordine in cui state ruotando il corpo durante il downswing. Quando il tallone guida le dita dei piedi il bastone rimane all’interno e potete portare le braccia in avanti per colpire la palla. Colpite alcune palle pensando di condurre con il tallone, colpi corti all’inizio fino ad arrivare al driver. È un’ottima sensazione per lo spostamento del peso e la sequenza.
DANIELLE KANG: POTENZA EXTRA
Danielle è la giocatrice con cui ho lavorato di più negli ultimi due anni. Il suo swing è portato naturalmente a colpire bene il drive: è molto flessibile quindi riesce a eseguire una grossa rotazione e si lascia davvero andare con un release completo attraverso la palla.
Ma non costringe il bastone a scendere. In effetti la parte più bella del suo swing è la transizione, quando il suo corpo sta avanzando ma la testa del bastone rimane indietro. Di conseguenza aumenta effettivamente il caricamento dei polsi nel downswing, accumulando più potenza che poi può utilizzare quando colpisce la palla.
Devono accadere due cose per ottenere questo caricamento: (1) un backswing fluido dove le vostre braccia e i vostri polsi rimangono sciolti; (2) un impegno a fare lo swing alla massima velocità attraverso la palla, non prima di questa.
Quando molti dilettanti provano a colpirla forte fanno il backswing veloce e poi spingono il bastone verso il basso. Non c’è fluidità in quel tipo di swing, è solo sforzo. La fluidità è ciò che crea l’accelerazione. Quindi il vostro obiettivo dovrebbe essere quello di utilizzare l’intero swing in avanti per aumentare la vostra velocità, fino al finish.
Una distinzione importante qui è la velocità delle braccia rispetto a quella delle mani. Una cosa che dico sempre a Danielle è: “Muovi le braccia più velocemente fino al finish”.
Non mi piace il concetto di velocità delle mani per generare potenza perché crea un’immagine delle mani che girano all’impatto, il che è altamente imprevedibile. La velocità delle braccia è più regolare, più affidabile e senza dubbio più potente.
RISPARMIATE LA VOSTRA VELOCITÀ PER L’IMPATTO
Ecco un esercizio che uso con i giocatori che “lanciano” il bastone dall’alto – in altre parole, spezzano i polsi troppo presto. Con un ferro medio, fate il vostro backswing normale, quindi portate giù il bastone fino a metà, poi tornate all’apice, riportatelo giù a metà, tornate in cima e poi colpite la palla. Quando vi fermate, ogni volta che andate giù, controllate che i polsi siano rimasti fermi (foto estrema destra). Eseguite questo esercizio insieme a dei colpi normali e cercate di incorporare la sensazione di avere i polsi completamente carichi quando iniziate a scendere. Coordinatelo con le braccia veloci all’impatto e sono certo che vedrete i vostri drive acquisire molta distanza.