A Pebble Beach, dopo la seconda giornata, Gary Woodland è in testa allo U.S. Open 2019, mentre Francesco Molinari ha perso nove posizioni ed è 19°. Il 35enne del Kansas, tre volte vincitore sul PGA Tour, compie un giro perfetto, impreziosito da sei birdie. Woodland (-9, 68 65) eguaglia il miglior giro, realizzato in apertura da Justin Rose, e lo sorpassa di due colpi. Dopo 36 buche, solo un bogey sulla scorecard del nuovo leader americano.
Rose (-7, 65 70) non è stato brillante come ieri, ma si è difeso con grande classe. Tre i birdie, mentre nei due bogey i difficili recuperi sono stati comunque da campione. Sfortunati i putt per il par: quello alla 1 ha fatto il giro di 360 gradi attorno alla buca e l’altro alla 4 è sbordato.
Terzo al giro di boa il sudafricano Louis Oosthuizen (-6), per il quale vale lo stesso discorso di Rose. Giro onesto per Rory McIlroy (-5, 68 69) e si è difeso decorosamente anche Aaron Wise che, girando in par, ha comunque perso due posizioni ed è finito appaiato al campione nordirlandese. Seguono al sesto posto Reavie, Hadley, Kuchar e Koepka.
Fra i favoriti in gara al mattino, il migliore è stato proprio il fresco vincitore del PGA Championship, Brooks Koepka, due sotto par di giornata. Per lui -4 totale. Poco in vena Tiger Woods, che ha chiuso in 72 (+1) e score sui due giorni in par, a sette colpi dal leader.
Buoni i recuperi di Furyk (58 posizioni, 19°), Spieth e Mickelson (31, 27.i), D. Johnson (21, 19°), ma i migliori in risalita sono stati Simpson e Ancer (66, 32.i). Pollice verso invece per Fowler e Dechambeau, che hanno perso rispettivamente 40 e 34 posti in classifica.
Il taglio dello U.S. Open 2019 era fissato dopo i primi 60 giocatori ed eventuali pari merito. A +2 sono stati ben 23 quelli che si sono salvati sul filo del rasoio. Fra gli altri fuori Finau, Poulter, Thomas, Na, Bradley, Aphibarnrat e Watson.
I due azzurri in gara nello U.S. Open
Per Francesco Molinari (-2, 68 72, 140), un giro da fuoriclasse rovinato nelle ultime due buche. Chicco, partito alla 10, aveva recuperato fino al secondo posto. Dopo il bogey iniziale alla 13, si era infatti ripreso con tre birdie, due dei quali chiusi con altrettanti chip da manuale dritti in buca (4 e 7). A quel punto era a un paio di colpi dal leader del momento, Justin Rose.
Gli è stata però fatale la 8, in cui a un perfetto tee shot ha fatto seguire un approccio corto, finito nella terribile scarpata sotto il green. Quattro i colpi per chiudere e doppio bogey, cui ha fatto seguito il bogey alla 9. In questo caso Francesco è invece andato lungo e prima di tornare in clubhouse ha dovuto sottostare a un approccio e due putt. Chiusura a -2 per il torneo, ma ancora discrete chances di ritornare in gioco per le posizioni più importanti.
Renato Paratore non ce l’ha invece fatta a superare il taglio nello U.S. Open 2019, primo major della sua carriera. Partito più che bene (birdie 1 e 4) aveva forse sognato di recuperare il 75 (4 sopra par) del primo giro. Infatti l”asticella da superare per non essere eliminati era +2 e quindi a portata del giovane romano. Un bogey alla 5 gli ha però mostrato la dura realtà e le seconde nove sono state da dimenticare: cinque bogey a fronte di un solo birdie per un 74 (+3) sul giro. Finale +7 e 118° posto. Andrà meglio la prossima volta: a soli 22 anni, ha ancora un mare di golf davanti a sé.