Francesco Molinari ha chiuso The Open come un vero defending champion. Dopo aver concluso le prime 54 buche proprio al 54° posto (+2, 74 69 72), avrebbe potuto gettare la spugna e arrivare in fondo senza dannarsi troppo. Invece ha tirato fuori tutto il suo orgoglio da fuoriclasse. Approfittando delle favorevoli condizioni meteo, ha compiuto un vero capolavoro.
La sua rimonta, con cui ha guadagnato ben 43 posizioni, resterà comunque come uno dei contenuti tecnici più rilevanti del 148° Open Championship, disputatosi al Royal Portrush. Molinari ha consegnato uno score senza bogey, impreziosito da un eagle (par 5 della 12) e tre birdie (2, 7 e 17). Risultato: un -5 di altissimo livello, che è rimasto miglior risultato di giornata in assoluto, avvicinato solo dal 67 (-4) di Aphibarnrat.
Molinari di nuovo sesto nel mondo
Con il -3 finale ha raggiunto l’11° posto, giusto a un passo dall’entrare nei top ten, risultato che avrebbe meritato per la sua determinazione. Forse Francesco si sarebbe aspettato qualcosa in più da questo ultimo major dell’anno, ma il bilancio finale non è senz’altro da sminuire. Senza considerare che comunque la sua prestazione gli consente anche di recuperare una posizione nel World Ranking. Molinari infatti riesce a superare DeChambeau (fuori al taglio senza discussioni) e si issa così di nuovo al sesto posto.
Gli altri azzurri
Nino Bertasio non è andato oltre l’ultimo posto (72°) fra quelli che hanno passato il taglio, ma per l’azzurro l’importante è stato quello di aver rotto il ghiaccio con i major. Per lui, nei quattro giorni dell’Open Championship un finale di +9 scaturito da quattro giri in 72, 71, 75 e 75 colpi.
Stesso discorso riguarda il battesimo di Andrea Pavan nelle prove del Grande Slam, rimasto fuori dai giri del weekend, ma riuscito a conquistarsi un posto a The Open per la porta principale. Tutta esperienza per il prossimo anno.