È l’uomo del momento, quello che ha più convinto in questo inizio di stagione 2022 e su cui ora sono puntati gli occhi di tutto il mondo golfistico.
Viktor Hovland ha centrato domenica la sua seconda vittoria sul DP World Tour, diventando il primo norvegese a imporsi in una prova delle Rolex Series, il Slync.io Dubai Desert Classic.
Arrivato a Dubai da numero 5 del World Ranking, Hovland è tornato a casa con un altro premio non da poco, quello di essere entrato per la prima volta in carriera tra i Top 3 del mondo.
Il suo sesto successo da professionista gli ha infatti permesso di scalare altre due posizioni nel World Ranking ai danni di Patrick Cantlay (ora numero 4) e Dustin Johnson (5°), portandosi in scia del numero 2 Collin Morikawa e della vetta, occupata ormai da tempo dallo spagnolo Jon Rahm.
Niente male per un ragazzo che già nel suo primo anno da pro, il 2019, aveva terminato la stagione addirittura tra i Top 100 e che vanta tre vittorie nelle ultime cinque apparizioni tra PGA e DP World Tour.
In ascesa anche uno dei grandi delusi del Desert Classic, Rory McIlroy, che ha visto sfumare il playoff per il titolo finendo in acqua alla 18 dell’Emirates Golf Club nella 72esima e decisiva buca del torneo. McIlroy passa dall’ottavo al sesto posto, facendo scalare Justin Thomas e Xander Schauffele (7° e 8°). Chiudono i Top 10 Bryson DeChambeau, 9°, e Hideki Matsuyama, 10°.
Bel salto in avanti grazie al successo nel Farmers Insurance Open a Torrey Pines di Luke List, che passa dal 151° al 56° posto. Amara consolazione quella di Will Zalatoris, il grande sconfitto del Farmers, che sale dal 36° al 29° posto del World Ranking.
Capitolo Italia: Guido Migliozzi, uscito al taglio anche al Slync.io Dubai Desert Classic, resta comunque ancora tra i Top 100 (96°), Francesco Laporta è 168° e Francesco Molinari 183°.
In ascesa Edoardo Molinari (da 290° a 266°), Nino Bertasio (da 342° a 322°) e Andrea Pavan (da 1.127 a 773°), autori di ottime prestazioni a Dubai.