Il Champion Golf of the Year 2022, Cameron Smith, grazie al successo a St Andrews di domenica scorsa è balzato dalla settima alla seconda posizione nella classifica mondiale, la migliore mai ottenuta dall’australiano in carriera.
Il 29enne di Brisbane ha così spodestato dal secondo posto proprio uno dei diretti concorrenti alla Claret Jug di questa 150esima edizione del major britannico, Rory McIlroy, retrocesso al terzo posto, mentre Scottie Scheffler resta solido numero uno anche dopo la delusione dell’ultimo giro dell’Open Championship, dove era partito con buone speranze di lottare per il titolo ma si è dovuto invece accontentare di un 21° posto finale.
Patrick Cantlay è rimasto numero 4, mentre lo spagnolo Jon Rahm è scivolato di due posizioni al quinto e Xander Schauffele è tornato al sesto.
La migliore posizione mai otenuta da Cameron Smith prima del suo trionfo di St Andrews era stata la numero 3 dopo il 13° posto nel PGA Championship. L’australiano era entrato nella top 10 per la prima volta a marzo quando si impose nel Players Championship al TPC di Sawgrass, torneo che assegna 80 punti in classifica al vincitore, il massimo di qualsiasi altro evento al di fuori dei quattro major.
Smith è il quarto giocatore diverso a detenere il numero due del World Ranking da quando Scottie Scheffler è salito per la prima volta in cima alla classifica mondiale a fine marzo. Prima dell’australiano alle spalle di Scheffler si sono infatti alternati Jon Rahm, Collin Morikawa e Rory McIlroy.
Cameron Young, la grande sorpesa dell’Open Championship, al debutto nel major britannico e ancora a caccia della sua prima vittoria sul tour maggiore, grazie al fantastico secondo posto ottenuto all’Old Course ha fatto un salto di ben 13 posizioni e occupa ora la 19esima piazza del mondo. Il 25enne di New York, che ha all’attivo due titoli sul Korn Ferry Tour nel 2021 che gli hanno consentito di ottenere la carta per il PGA, aveva iniziato l’anno solare addirittura al 134° posto.
Piccola risalita per un ex numero uno, Dustin Johnson, che passa dalla 18esima alla 16esima posizione grazie al sesto posto a St Andrews. Un segnale in controtendenza visto che la sua classifica, come quella di tutti i giocatori che attualmente sono stati banditi dal PGA Tour per il loro passaggio al LIV Golf, sta velocemente peggiorando a causa della non assegnazione di punti per il World Ranking nei tornei della superlega araba.
Stesso dicasi per Bryson DeChambeau, che prima dell’Open Championship era precipitato al numero 33 del mondo per aver saltato la maggior parte dei tornei della prima parte di stagione per infortunio e poi essere passato anche lui al LIV. Il vincitore dello U.S. Open del 2020 a Winged Foot è momentaneamente salito di quattro posizioni al numero 29 grazie all’ottavo posto a St. Andrews.
Capitolo Italia: grazie all’ottimo 15° posto di Francesco Molinari all’Old Course, il suo quarto miglior risultato al major britannico in 14 apparizioni, il torinese torna numero uno azzurro passando dalla 183esima alla 146esima posizione. Guido Migliozzi, uscito al taglio a The Open, è infatti scivolato al 159° posto, stabile invece Edoardo Molinari, terzo italiano al mondo, 244°. Lo seguono Francesco Laporta 254°, Matteo Manassero 379°, Nino Bertasio 477° e Gregorio De Leo 482° che chiudono il gruppo azzurro tra i primi 500 del World Ranking.