Howden, broker assicurativo internazionale, è approdato nel golf nel corso del 81° Open d’Italia. Lo ha fatto con un talk al quale hanno preso parte Cristian Panucci ed Emanuele Canonica.

Per i campioni del calcio, così come quelli del golf e i professionisti di tutti gli sport, l’infortunio è un rischio individuale; perché si possono perdere guadagni e premi in caso di lunghi stop, se non addirittura dare addio alla carriera nei casi più gravi (Panucci ha ricordato Van Basten); ma è anche un rischio per i club che su quei campioni hanno investito.

Federico Casini, Ceo di Howden Italia, ha parlato del Rapporto “Howden Men’s European Football Index 2022/2023”, unico nel suo genere, che Howden dedica agli infortuni nel calcio, analizzando i cinque maggiori campionati in Europa. L’ultima edizione, che ha preso in esame la stagione successiva ai mondiali invernali in Qatar, ha evidenziato come il costo degli infortuni per le società di calcio, che era stato di 550 milioni di euro nel rapporto precedente, è salito a oltre 700, con un aumento di oltre il 30%. I campionati più penalizzati sono stati la Premier League inglese e la Bundesliga tedesca, mentre a livello di singole squadre i danni maggiori li ha subiti il Real Madrid (e tra le italiane, comunque meno colpite dagli infortuni, il Milan). Howden ha una forte esperienza e specializzazione nelle coperture sportive: obiettivo della società di brokeraggio assicurativo, leader a livello internazionale e molto presente anche in Italia è allargare il rapporto sugli infortuni – ha preannunciato Casini – anche al basket, al rugby e ad altri sport.

Anche nel golf aumentano gli infortuni

Anche nel golf oggi ci si infortuna di più. Lo ha sottolineato Emanuele Canonica, campione ancora in attività dopo decenni di competizioni in Italia e in Europa, che nel 2010 ha dovuto fermarsi per due anni a causa di un problema cervicale. “Gli infortuni dei golfisti sono raddoppiati rispetto al passato. Braccia, mani, collo e non solo: ci si fa male anche a 20, 25, 30 anni. Il golfista ha una carriera lunga, oggi si inizia a 17-18 anni e si può arrivare ai 40-45 anni. Se pensiamo che si gioca sei giorni su sette per molte ore al giorno, allenandosi e facendo palestra, è normale che gli infortuni prima o poi arrivino. Credo che almeno l’80% dei giocatori in carriera abbia subito almeno un infortunio, e più d’uno ha dovuto addirittura smettere. Un’assicurazione è preziosa, ma molti dei giovani ancora non ci pensano”.

Come proteggere strutture e campioni

Se ai tempi di Panucci i calciatori professionisti avevano già l’avvertenza di assicurarsi, spesso aggiungendo una copertura individuale a quella stipulata per loro dalla società, a quelli di Emanuele Canonica i golfisti non avevano tutte le opportunità odierne per proteggere la loro carriera. Come broker Howden ha accumulato una forte competenza e specializzazione nel coprire i rischi nello sport, sia per chi organizza eventi, sia per chi ha la proprietà di strutture sportive, sia per i Club, sia per i singoli giocatori. In particolare nel golf: nel Regno Unito Howden assicura 550 circoli, compresi alcuni tra i più prestigiosi. Che cosa succederebbe se un improvviso tornado distruggesse tutto alla vigilia della Ryder Cup, ha chiesto a Federico Casini Francesco Acampora, il moderatore dell’Howden Talk? “Howden ha creato coperture a garanzia dei vari portatori di interessi coinvolti da un simile disastro. Sicuramente sarebbero state assicurate tutte le strutture, che proteggiamo dagli eventi atmosferici. E non sarebbero stati rimborsati soltanto i danni diretti, ma anche quelli derivanti dal mancato svolgimento della manifestazione: per esempio le spese per tutta l’organizzazione, dagli allestimenti al catering, così come sarebbero state risarcite le spese per le mancate trasmissioni televisive.  Il nostro è un servizio che prende in considerazione tutti i diversi interessi che ruotano attorno ad una grande manifestazione”