Abbiamo intervistato Mauro Grieci, superintendent del Verdura Resort, che ha vissuto in prima persona il restyling del meraviglioso percorso realizzato dall’architetto Kyle Phillips.

Lo scorso 16 marzo il Verdura Resort ha dato ufficialmente il via alla nuova stagione 2023. Il complesso, appartenente al Gruppo Rocco Forte Hotels e unico nel suo genere in Italia, ha dato vita negli ultimi anni a un importante progetto di restyling volto a elevare ulteriormente la qualità delle strutture e dei servizi offerti agli ospiti nazionali e internazionali.

I recenti riconoscimenti internazionali al Verdura Resort

La struttura vanta due spettacolari Championship Course in stile links da 18 buche, l’East e il West, e uno da 9, magicamente ritagliati in 230 ettari di splendido paesaggio mediterraneo sulla costa meridionale della Sicilia.

Lo scorso anno, a conferma dell’ottimo lavoro svolto, ha ricevuto tre importanti riconoscimenti a livello internazionale, tra cui quello di miglior Golf Resort in Italia secondo la rivista Today’s Golfer. 

La stessa rivista ha premiato poi il percorso East, rinnovato dall’architetto di fama mondiale Kyle Phillips, come il miglior campo da golf del nostro Paese.

La celebre classifica “Golf World Top 100 Resorts” ha inoltre collocato il Verdura Resort al terzo posto assoluto tra i migliori golf europei, ulteriore certificazione dell’assoluta  qualità della struttura.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Mauro Grieci per farci raccontare, da chi ha vissuto in prima persona, il restyling del campo che ha portato il Verdura Resort al top del golf italiano ed europeo.

Da quanti anni svolge questo lavoro?

Sono nel settore da 30 anni e prima di arrivare in Sicilia ho lavorato in tantissimi circoli italiani, da nord a sud in qualsiasi tipologia di campo: da quello turistico al percorso internazionale a quelli da campionato.

Da quanto collabora invece con il Verdura Resort?

Esattamente dalla fine del 2018, mi ha interessato fin da subito il loro ambizioso progetto di rivalutazione del campo.

Oltre al team dei greenkeeper del Verdura Resort, chi è stato coinvolto in questa grande opera di restyling della parte golf?

Essendo il Verdura una European Tour Destination, Kyle Phillips, che 13 anni fa aveva realizzato il disegno originale dei due percorsi, ha voluto personalmente presenziare ai nuovi lavori, insieme allo shaper David Smith e alla ditta portoghese Golfscape scelta per la realizzazione delle opere. L’European Tour effettuava visite periodiche e Phillips, nelle due volte che è venuto fisicamente al Verdura, mi ha davvero impressionato per la sua grande meticolosità. Non esagero quando dico che ha voluto controllare direttamente ogni singolo metro quadrato del campo.

Quanto sono durati i lavori?

I lavori di rinnovamento sono iniziati a giugno del 2019 e sono terminati con l’inaugurazione ufficiale nell’ottobre del 2021.

Ovviamente in pieno periodo pandemico le difficoltà non sono state poche: dai materiali che non arrivavano, ai ritardi che ne sono derivati, alle tempistiche sfalsate e prolungate a causa dei permessi burocratici. Diciamo che non è stato per nulla facile, ma il grande sforzo ha fatto sì che la gratificazione finale fosse ancora maggiore.

Nel periodo in questione si è però continuato a giocare sempre regolarmente?

Assolutamente sì, perché abbiamo creato un nuovo percorso West ad hoc per far sì che l’attività agonistica potesse continuare.

Quale obiettivo vi eravate prefissati con questo restyling?

Senza peccare troppo di superbia, il desiderio e la volontà della nostra proprietà, in primis quella di Sir Rocco Forte, è sempre stata quella di diventare il miglior golf resort del nostro Paese e una delle destinazioni turistiche più ambite in Europa.

Possiamo dire che ci siete riusciti visti i tre importanti riconoscimenti che hanno confermato il Verdura nell’élite del golf nazionale e internazionale? 

Sì, siamo davvero molto orgogliosi di questi tre importantissimi attestati che il Verdura Resort ha ottenuto, visto soprattutto da dove siamo partiti. Tutto quello che abbiamo ottenuto è da condividere davvero con ogni singolo membro del nostro staff e con tutti gli operatori esterni, che hanno contribuito a collocare il nostro campo tra i top assoluti in Europa.

In questo anno così importante per il golf italiano come si posiziona il Verdura Resort in ottica e in chiave Ryder Cup?

Come “addetto ai lavori” nel mondo del golf da più di 30 anni sono davvero orgoglioso che il Marco Simone ospiti a settembre un evento di portata mondiale come la Ryder Cup. Come Verdura Resort il nostro obiettivo è sempre stato negli ultimi anni quello di lavorare assiduamente per farci trovare pronti all’appuntamento. Non vediamo l’ora di accogliere i numerosi turisti golfisti che giungeranno nel nostro Paese e farli vivere un’esperienza unica sulle nostre 45 buche.

Quali sono adesso le differenze tra i due percorsi East e West?

Partendo dal fatto che su tutti e tre i percorsi è presente la “bermuda”, l’East prevede un sottosuolo sabbioso che favorisce la profondità delle radici, visto che il nostro campo subisce un’escursione termica importante, andando da zero gradi in inverno ai quasi 50 nel periodo estivo; nel percorso West invece è presente un sottosuolo argilloso.

Come vi comportate solitamente durante la pausa invernale, che al Verdura Resort va da metà novembre a metà marzo? 

Durante il periodo di pausa “ribaltiamo” completamente il campo. Eseguiamo ovvero opere di carotatura su tutte le parti del percorso: dal rough ai fairway, passando ovviamente per tutti i green del tracciato. Si tratta di un lavoro davvero impegnativo, dove tutti i 26 ragazzi che compongono il nostro staff si danno un gran da fare per far sì che in occasione dell’apertura stagionale tutto risulti perfetto.

Nel periodo di apertura, invece, effettuiamo opere di manutenzione ordinaria, tra cui quella di tagliare l’erba ogni singolo giorno, così come “bagnare a mano” il percorso in tutta la sua estensione.

Ci vuole raccontare come è stato lavorare con un mostro sacro del golf design come Kyle Phillips, che ha progettato nella sua carriera campi del calibro di Kingsbarns?

Personalmente l’ho incontrato solo due volte, ma come ho detto prima, eravamo in costante contatto telefonico, mentre con lo shaper David Smith abbiamo lavorato a stretto contatto. Posso dire che Phillips ha letteralmente modellato lui stesso ogni singola porzione di terreno che vedete oggi sul percorso di gioco.

Sappiamo che ha addirittura lasciato la sua firma direttamente sul campo, è vero?

Proprio così, infatti abbiamo un green quadrato alla buca 12 del percorso East. Simbolicamente rappresenta la sua firma, perché ritiene che in un prossimo futuro i green saranno creati tutti di forma quadrata. A tal proposito, ci ha salutati con un messaggio esaustivo:  “Benvenuti nel XXI secolo”.

Da sinistra a destra: Kyle Phillips, David Smith (shaper), Gary Johnston (European Golf Design), Antonio Carlos Miranda (Golfscape) e Mauro Grieci (Superintendent Verdura Resort)

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