La seconda giornata dello U.S. Open ha regalato un nuovo record. A Pebble Beach lo statunitense Gary Woodland è al comando con il punteggio di -9, il più basso nella storia del torneo sul percorso californiano. Il precedente primato, con -8 apparteneva a Tiger Woods.
“Ho giocato su questo percorso diverse volte, anche nel recente AT&T, e devo ammettere che mi piace molto. Sono felice di aver concluso il secondo giro senza bogey. I record fanno piacere ma conta essere in testa al leaderboard domenica pomeriggio”, ha detto il 35enne del Kansas.
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Il punteggio basso però non deve trarre in inganno poiché, se è vero che Pebble Beach offre numerose opportunità di birdie nelle prime buche, rimane un campo di tutto rispetto. Lo ha ammesso Justin Rose, secondo a due colpi da Woodland.
“È un campo pieno di insidie nel quale ogni distrazione può essere pagata molto cara. È fondamentale riuscire a giocare dal fairway dopo i tee shot così da avere un maggior controllo di palla”. L’inglese, già vincitore di uno U.S. Open a Merion, precede di un colpo un altro major winner, Louis Oosthuizen.
Più attardato Tiger Woods che, con il punteggio pari al par è a 9 lunghezze dal leader. Pesano nel suo score i due bogey, alle buche 8 e 9, con i quali ha terminato il giro (era partito dalla buca 10).
“Il finale mi ha un po’ innervosito – ha detto – ma in fondo sono ancora in gara e la strada prima della fine del torneo è ancora lunga. Nel field ci sono tantissimi giocatori che hanno velleità di vittoria e non sarà facile, ma sicuramente proverò a risalire la classifica per darmi delle opportunità domenica”.
Il terzo giro, non a caso, è chiamato “moving day” perché i giocatori, dopo aver passato il taglio, provano di tutto per portarsi nelle posizioni di alta classifica. Sicuramente ne vedremo delle belle.