E così siamo alla settima vittoria consecutiva in un major per un giocatore al suo primo successo nei quattro tornei del Grande Slam. Iniziò Jason Day al PGA Championship 2015, poi seguito da Danny Willett, Dustin Johnson, Henrik Stenson, Jimmy Walker, Sergio Garcia e ora da Brooks Koepka.
Nato in Florida, a West Palm Beach il 3 maggio 1990, Brooks ha iniziato a giocare da professionista nel 2012 sul Challenge Tour europeo. Primo successo il Challenge de Catalunya, nel settembre di quell’anno, seguito poi nel 2013 dal Montecchia Golf Open, dal Fred Olsen Challenge de España, e dallo Scottish Hydro Challenge. Con questi tre successi conquistò la carta per l’European Tour ed esordì allo Scottish Open, con un brillante 12° posto. Primo successo sul circuito il Turkish Open 2014.
Quella nello U.S. Open 2017 a Erin Hills è la sua seconda vittoria sul PGA Tour dopo il Waste Management Open 2017, ma molti sono stati i piazzamenti importanti, che lo hanno portato al 22° posto nella classifica mondiale prima di oggi. Koepka (67 70 68 67) con lo score finale di -16 ha eguagliato il punteggio più basso nella storia dello U.S. Open, finora detenuto da Rory McIlroy (Colonial, 2011).
Nell’ultima giornata, grande testa a testa con Brian Harman fino alla 11a buca, poi due bogey dell’avversario e tre birdie consecutivi di Koepka (14, 15 e 16) hanno chiuso la partita. Miglior risultato di giornata il 66 di Hideki Matsuyama, che ha così raggiunto Harman al secondo posto: -12, a quattro colpi dal vincitore. Quarto Tommy Fleetwood (-11), quinti Haas, Schauffele e Fowler (-10).
Il montepremi era di ben 12 milioni di dollari, di cui 2.160.000 sono andati a Koepka.