Pebble Beach: basta il solo nome per procurare brividi di emozioni a chiunque sia appassionato del nostro sport. L’iconico club californiano affacciato sulla Baia di Carmel, a sud della penisola di Monterey, ha festeggiato nel 2019 i cento anni di storia ospitando a giugno per la sesta volta lo U.S. Open.
Sui suoi fairway si sono scritte alcune delle pagine più belle del golf di tutti i tempi tra cui spicca una delle più schiaccianti vittorie mai ottenute in un major, quella di Tiger Woods nel 2000, quando il Fenomeno dominò lo U.S. Open con ben 15 colpi di vantaggio, unico giocatore del field a chiudere sotto par (-12).
Disegnato da Jack Neville e Douglas Grant cento anni fa, ha subito poi nel corso del tempo numerosi cambiamenti da parte di firme prestigiose, su tutte quella di Jack Nicklaus. Oggi dai championship tee è un par 72 (71 durante lo U.S. Open) di 6.437 metri tra i più spettacolari e ambiti al mondo e il suo green fee per 18 buche supera ampiamente i 500 dollari, senza contarne almeno altri cento per golf cart e caddie.
Non tutti però sanno che il circolo ha anche un percorso di 9 buche di soli Par 3, il Peter Hay Golf Course, in memoria dello storico professionista del circolo a Pebble Beach che lavorò al fianco di Jack Neville e Robert McClure nella sua progettazione all’inizio del XX secolo.
Per Tiger Woods, Pebble Beach non è un luogo qualunque ma uno dei simboli della sua inarrivabile carriera, un campo con cui il Fenomeno ha sempre avuto un rapporto unico. Pochi giorni fa la Pebble Beach Co. ha incaricato proprio Woods di occuparsi della ristrutturazione del percorso executive di Hay, che sorge in cima alla collina di fianco al tee della buca 1, adiacente al campo pratica.
Una scelta che ha onorato Tiger e anche fortemente simbolica: l’ultimo architetto a eseguire importanti lavori di ristrutturazione a Pebble Beach è l’uomo contro il quale Woods si è sempre misurato, Jack Nicklaus, che nel 1999 realizzò la nuova buca 5 sulla scogliera sopra Stillwater Cove.
Le modifiche interne più recenti – come il restauro e l’ampiamento dei green delle buche 13, 14 e 17 – sono invece state approvate dal compianto Arnold Palmer, uno dei soci più rappresentativi della Pebble Beach Co.
Woods è stato così chiamato a continuare una tradizione fatta d’eccellenza assoluta: “Pebble Beach e Tiger: sarà come giocare in paradiso” – ha affermato il CEO della società proprietaria del circolo, Bill Perocchi.
Il nuovo percorso disegnato dalla Tiger Woods Design dovrebbe aprire il prossimo ottobre e darà ancora più forza al brand Pebble Beach, già oggi una delle imperdibili destinazioni golfistiche a livello mondiale.
Circoli come Bandon Dunes e Pinehurst si sono continuamente reinventati negli ultimi anni, proponendo nuovi pacchetti che includono anche meravigliosi percorsi par 3 progettati da architetti di fama mondiale. Pebble Beach era invece rimasto al palo da questo punto di vista e il Peter Hay Course era il simbolo di questa mancanza: si trattava di fatto di un tracciato piuttosto noioso, con green rotondi e senza particolari pendenze.
L’idea di Tiger è quella di trasformarlo in un percorso divertente e vario nel suo layout, con addirittura una buca, la 2, che sarà la copia esatta della celebre 7 del percorso da campionato, con stessa lunghezza e dislivello.