Le voci che circondano come una tempesta il circuito della Superlega Araba hanno preso d’assalto il mondo del golf, tanto che negli ultimi mesi non si parla d’altro. La notizia di un campionato antagonista del PGA Tour ha generato un immenso impatto mediatico, polarizzando le opinioni dei migliori giocatori del mondo che si scambiano dei botta e risposta senza esclusione di colpi.
Tormentone Mickelson
Tra i commenti che più hanno lasciato perplessi per l’irriverenza dei toni emerge l’intervento del campione americano Phil Mickelson, durante un’intervista rilasciata ad Alan Shipnuck. Il sei volte vincitore major non si è trattenuto nell’apostrofare in maniera quanto meno sgarbata i sauditi, definendoli “spaventosi farabutti”, e siamo stati fin troppo gentili con la traduzione…
Non si è risparmiato, però, nemmeno nei confronti del PGA Tour e del suo commissario Jay Monahan.
Mickelson critica il circuito in cui ha raggiunto i migliori traguardi nella sua carriera accusandolo di “odiosa avidità” e di fingersi una democrazia, mentre invece nasconde una dittatura.
Lui stesso era tra i papabili nomi chiamati a far parte della nuova Lega. Ma nonostante le dichiarazioni a screditare il PGA, il golfista americano rivela che il suo rapporto con la SGL (Saudi Golf League) era solo un flirt per catturare l’attenzione del circuito USA.
Il mancino si è scusato per i toni usati. In queste situazioni molto spesso le parole vengono travisate e pubblicate senza consenso. Si dice profondamente dispiaciuto per aver utilizzato vocaboli che hanno leso la sensibilità altrui.
Da ogni grande cambiamento ne derivano delle criticità e queste serviranno al fuoriclasse statunitense per riflettere su stesso e sui suoi errori.
L’opinione di Rory McIlroy
Rory McIlroy ha espresso la sua opinione riguardo alla tanta discussa SGL e alle affermazioni del collega Phil Mickelson. Il nordirlandese definisce queste ultime di cattivo gusto, descrivendole con aggettivi come ingenue e ignoranti.
Il campione di Holywood aggiunge che la possibile nascita di un nuovo circuito competitor non lo ha mai veramente spaventato. Le scelte di leadership discutibili e la mancata benedizione di Tiger Woods non sono sicuramente mai stati degli ottimi presupposti.
Chi è rimasto? Chi vuole veramente andare? Non c’è nessuno. È naufragato. Non riesco proprio a trovare alcun motivo per cui qualcuno dovrebbe lasciare il PGA per spostarsi di là
I modi adottati dalla nuova Lega e dal suo Ceo, Greg Norman per adescare talenti e formare il team vincente non sono stati dei più consoni, né cristallini. Oltre alle esorbitanti cifre promesse, molto spesso hanno cercato di mettere l’uno contro l’altro gli stessi giocatori. Hanno detto cose differenti ai diversi manager, smentendo ciò che poco prima avevano dichiarato. Hanno creato un grande caos, mettendo tutti contro tutti, compresi i compagni di gioco di una vita.
Ad oggi, con la smentita di numerose importanti presenze nella SGL, l’effettiva realizzazione di una nuova Lega sembra vaneggiare.