Scopriamo la storia di Gabriele Bilotti, giovane diciottenne che ha deciso di studiare all’Università di St Andrews anche per portare avanti la sua grande passione.
Ho incontrato Gabriele Bilotti in occasione di alcune gare della U.S. Kids e ho avuto il piacere di conoscerlo meglio a un campo estivo a St Andrews qualche anno fa.
Gabriele ha poi preso parte alla Ryder Cup a Roma come volontario e in quella settimana abbiamo avuto l’opportunità di fare una bella chiacchierata.
La sua esperienza infatti potrebbe ispirare altri giovani studenti italiani che come lui vogliono intraprendere un percorso di studi di qualità senza smettere di sognare un futuro nel mondo del golf.
Studiare a St Andrews
St Andrews, oltre ad essere la “Home of Golf”, è la sede della terza università anglosassone più antica al mondo.
Per il secondo anno di fila si è classificata al primo posto come la migliore università di tutta la Gran Bretagna, ponendo fine per ben due anni consecutivi al dominio trentennale di Oxford-Cambridge.
Proprio per questo motivo i media inglesi per definire l’Elite dell’accademia britannica hanno coniato il termine “Stockbridge” (St Andrews+Oxford+Cambridge), segnando così una nuova era rispetto all’ora già conosciuto “Oxbridge” (Oxford + Cambridge).
La grande differenza tra St Andrews e in generale le università britanniche rispetto a quelle americane è la predominanza del fattore accademico sul quello sportivo.
Per entrarvi infatti prevale per il 99% il livello accademico del candidato e si guarda decisamente meno quello delle sue per- formance sportive.
Una volta accettati, qualora si riuscisse a raggiungere una buona posizione nel WAGR (World Amateur Golf Ranking), ad esempio attorno al 600° posto e un handicap attorno al +2, è possibile richiedere una golf scholarship per entrare nella “Performance Squad “dell’università.
Cosa ti ha spinto a intraprendere questa scelta?
Il mio percorso scolastico è iniziato in una scuola inglese sin dall’asilo (nursery), poi ele- mentari, medie fino alla fine del liceo, quindi mi è sembrato naturale proseguire i miei studi nel Regno Unito.
Ho una fortissima passione per il golf, sport che ho iniziato a praticare intorno ai cinque anni e devo dire che con St Andrews è stato amore a prima vista.
Nell’estate del 2019 ho avuto la fortuna di partecipare al St Andrews Golf Camp che mi ha dato l’opportunità di giocare nei più imporanti links del Paese, come l’affascinante Kingsbarns e lo storico Crail.
Già allora mi ero reso conto di quanto St Andrews fosse unica, ma all’epoca frequentavo solamente la terza media e mi apprestavo a iniziare il liceo, con la scelta dell’Università che era ancora un pensiero lontano.
Quale è stato il turning point di questa scelta di vita?
‘Solamente’ tre anni dopo, durante un application process organizzato dalla mia scuola in vista della scelta universitaria, mi sono reso veramente conto di quanto potesse essere speciale frequentare l’Università a St Andrews, la migliore in Scozia e la numero uno per il corso di studi che avrei voluto in- traprendere, Business Management.
Il tutto letteralmente a due passi dal campo di golf più famoso del mondo, l’Old Course, e ad alcuni dei campi più iconici del panorama mondiale di questo sport, come Castle Course, Kingsbarns, Crail, Fairmont, Carnoustie e moltissimi altri ancora.
A rendere il tutto ancora più magico e speciale è l’ambiente circostante, con il Mare del Nord e tramonti e spiagge meravigliose, rovine monumentali e castelli visitabili a pochi chilometri dall’università, che hanno reso la mia scelta la migliore che potessi mai intraprendere.
Nei mesi scorsi ho avuto anche la fortuna di vedere l’aurora boreale.
Poi volete mettere avere tutto questo letteralmente a 10-15 minuti a piedi dalle aule dell’università, dalla biblioteca, dal cinema, dai ristoranti tipici e ovviamente dai campi da golf che hanno fatto la storia di questo sport.
Per quanto mi riguarda rappresenta la perfetta soluzione che risponde alle mie esigenze e aspettative in ambito didattico, golfistico ed esperienziale.
APPLICATION PROCESS
L’iter e la competizione con gli altri candidati per entrare in questa università è molto alta e selettiva. Basti pensare che la percentuale di ammissione è pari al 8,5.
La procedura di ammissione è suddivisa in tre distinte fasi.
La prima è quella dove lo studente invia la propria richiesta agli uffici competenti; nella seconda l’admission office competente la esamina (nella maggior parte dei casi l’application è ‘under condition’, ovvero il candidato deve raggiungere un voto minimo da loro richiesto negli esami finali.
La terza e ultima fase è quando lo studente, dopo aver sostenuto gli esami finali e nel caso abbia ottenuto i voti richiesti dall’università, conferma l’offerta ricevuta e completa l’iscrizione alla facoltà.
Com’è la vita a St Andrews?
Essere qui è come vivere un sogno ad occhi aperti. La sensazione principale è che tutto sia incentrato attorno agli studenti.
Quando vai a mangiare nei ristoranti il personale ti chiede come siano andati gli esami e scam- bia volentieri due chiacchiere.
La comunità studentesca ha una legacy fortissima con la città, sicuramente rafforzata dalle numerose tradizioni che hanno caratterizzato la storia di questa università.
Fondata nel 1413, 79 anni prima della scoperta dell’America, St Andrews ha indubbiamente numerose consuetudini universitarie che la rendono unica.
Tradizioni e costumi della vita universitaria a St Andrews
Per esempio all’inizio di ogni anno accademico tutti gli studenti sfilano per la città partendo dalle sede centrale, dopo la celebrazione della messa, fino al molo, indossando un mantello rosso che, a seconda di come si posa sulle spalle, indica di che corte si appartiene.
È uno spettacolo unico che colora le strade della città ed è anche un primo assaggio del mondo universitario e dei legami che si creano con gli altri ragazzi.
Un’altra curiosità riguarda gli studenti del terzo anno che si ‘sposano scolasticamente’ formando delle Academic Families, che prendono sotto la loro ala gli studenti del primo anno.
Con loro organizzano cene e attività ludiche per socializzare tra gruppi di età diverse, così da rafforzare lo spirito di comunità.
Raisin Monday
Il Raisin Monday invece è sicuramente uno degli eventi più interessanti e divertenti dove ogni ‘famiglia’ detta un dress code e dà un orario entro cui tutti i figli (studenti del primo anno) devono arrivare puntuali nella rispettiva sede, dove passeranno la notte e tutta la giornata seguente.
Ogni ‘genitore’ avrà preparato un’attività da svolgere insieme, e al mattino seguente tutte le famiglie si ritrovano sulla spiaggia di West Sands per guardare i primi raggi di sole.
La tradizionale e goliardica Foam Fight invece si svolge accanto alla St Salvators Hall, il luogo dove hanno vissuto durante il loro primo anno d’università l’attuale erede al trono, il Principe William, e la principessa del Galles Catherine Middleton.
Consiste in una vera e propria battaglia con la schiuma da barba, dove ci si diverte a dismisura!
May Dip
Il May Dip è un’altra usanza che si spera sempre sia di buon auspicio per tutti gli studenti.
Consiste nel fare il bagno in mare all’alba per togliersi i peccati accademici prima degli esami di fine anno.
Tutte queste pratiche vengono tramandate negli anni permettendo agli studenti di sentirsi realmente parte di un’antica comunità.
Come si svolgono e lezioni a St Andrews?
Un altro motivo per il quale ho scelto di studiare qui è la flessibilità del percorso di studi che dura quattro anni.
Nei primi due ogni studente ha la possibilità di seguire tre materie in modo approfondito.
Io per esempio ho scelto Business Management & Sviluppo Sostenibile e ho potuto aggiungere un’altra materia, Geografia.
Questa struttura permette agli studenti di esplorare un percorso di studi più ampio, crearsi delle basi approfondendo diverse discipline per poi poter confermare il proprio percorso di studi nel terzo e quarto anno.
I vari dipartimenti, molto diversi tra loro per stile ed epoche di realizzazione, sono dislocati in vari edifici della città che distano tra loro solamente 15 minuti a piedi.
Questo aspetto rende l’esperienza ancora più unica e speciale.
Le aule più grandi hanno una capienza massima di 150 studenti e ogni corso prevede delle classi più piccole con obbligo di frequenza per dieci alunni massimo per classe, permettendo uno studio più approfondito e un rapporto più diretto e personale con ogni docente.
Quali sono le tipologie di gare che si svolgono a St Andrews?
L’università ha cinque squadre e partecipa ai BUCS (British University College Sport).
La prima squadra, ovvero la performance squad (con studenti che possiedono una golf scho- larship), gareggia nelle R&A Student Golf Series, in giro per il mondo.
Gli altri team invece partecipano a competizioni giocate con format match-play contro le altre università britanniche.
Il livello di gioco degli studenti è molto alto. La media dei membri della quinta squadra universitaria è 5 di handicap.
Io al momento gioco nella quarta squadra e qualche mese fa abbiamo vinto un match-play contro la seconda di Aberdeen per 7&1, dove io ho conquistato il mio match per 7&6. È stata davvero una gran bella soddisfazione!
L’università organizza poi anche corsi per studenti che vogliono iniziare a giocare a golf senza competere contro le altre università.
Ogni mercoledì sera ciascuna società sportiva si riunisce in un locale per stare insieme e commentare le attività e la vita universitaria in generale.
La società del golf ogni mercoledì alle 19:29 in punto si riunisce rigorosamente in giacca e cravatta all’Hams Hame, il pub all’interno dell’Hamilton Grand, il palazzo dai mattoni rossi che fa da sfondo al green della 18 dell’Old Course.
Non credo ci sia posto migliore al mondo per uno studente golfista.
Ci sono delle convezioni universitarie per giocare a St Andrews?
In qualità di studente dell’università è possibile acquistare per poco più di 350 sterline all’anno un ‘links ticket’ che permette green fee illimitati su tutti e sette i percorsi di St Andrews, compreso l’Old Course e 15% di sconto nei negozi del St Andrews Links Trust.
Gli studenti del terzo anno mi raccontano di conoscere l’Old Course ormai a memoria visto che ci giocano una media di 40 giri all’anno.
Oltre all’Old Course, anche il Castle, il Jubilee, l’Eden e il New devo dire che regalano emozioni uniche e attimi da immortalare.
Quali sono state le più belle esperienze vissute fino ad ora?
Il caso ha voluto che al mio arrivo a St Andrews lo scorso settembre ci fosse il centenario della Walker Cup, gara in cui i migliori amateur di Stati Uniti, Gran Bretagna e Irlanda si sfidano in modalità Ryder Cup per aggiudicarsi questo storico trofeo.
Vedere i futuri campioni di domani è stato uno spettacolo incredibile.
Proprio in quella occasione ho avuto modo di seguire in campo Nick Dunlap, che a gennaio ha vinto da dilettante nientemeno che l’American Express sul PGA Tour, per poi decidere di passare professionista.
Un aspetto unico è stato senza dubbio potersi avvicinare ai giocatori durante la gara.
Vedere questi ragazzi giocare un livello stratosferico e pennellare colpi fantastici sull’Old Course è stata senza dubbio una grande fonte d’ispirazione.
L’esperienza come Media Marshall alla Ryder Cup di Roma
Proprio come quando ho svolto il ruolo di Media Marshall durante la Ryder Cup di Roma, questa volta dentro le corde, potendo vivere il calore dei tifosi provenienti da ogni parte del mondo e camminare a pochi metri di distanza dai campioni durante la gara, respirando la tensione del momento, esultando con loro…davvero un’esperienza magica!
Che bello l’Alfred Dunhill Links Championship dal vivo!
Ho assistito anche all’Alfred Dunhill Links Championship, tradizionale gara del DP World Tour che si disputa a ottobre dove i giocatori nei primi tre giorni si sfidano sui tre celebri percorsi dell’Old Course, di Kingsbrans e di Carnourstie.
Ancora una volta ho potuto vedere giocare da vicino campioni del calibro di Tommy Fleetwood, Robert MacIntyre e Matt Fitzpatrick.
Pensate che la mia camera si affaccia sull’iconico Swilcan Bridge.
Ogni mattina al mio risveglio non mi stanco mai di ammirarlo e lui sembra essere lì per augurarmi il buongiorno.
Secondo voi ci può essere modo migliore al mondo di iniziare una giornata per uno studente appassionato di golf?