Per Steve Stricker, capitano del team USA a questa 43esima Ryder Cup, il lavoro più difficile è già iniziato. Nella sua prima conferenza stampa della settimana a Whistling Straits, Stricker ha dovuto subito affrontare la questione più spinosa della vigilia.
Due dei suoi giocatori, Brooks Koepka e Bryson DeChambeau, davvero non si sopportano e per tutta la stagione del PGA Tour appena terminata non lo hanno certo nascosto.
Stricker se li ritrova ora nello stesso team e avrà un compito non facile in questi giorni, ovvero quello di stemperare gli animi e cercare di far remare tutti nella stessa direzione. Il pericolo, enorme, è che le polemiche aumentino, distruggendo in un secondo l’armonia dello spogliatoio, anticamera di quella che sarebbe l’ennesima sconfitta degli Stati Uniti contro i rivali europei.
Gli Stati Uniti nelle ultime edizioni di Ryder si sono spesso trovati a dover gestire “problemi di chimica” tra alcuni loro giocatori: Brooks Koepka e Dustin Johnson, Patrick Reed e Jordan Spieth, Phil Mickelson e Tom Watson solo per citare quelle più clamorose.
Stricker però ha affermato di non essere preoccupato. “Non è un problema, davvero, sia per me che per la squadra – ha detto nella conferenza stampa di apertura dei due capitani lunedì pomeriggio -. Qualche settimana fa ho incontrato i sei giocatori qualificati di diritto (tra cui Koepka e DeChambeau) e ho avuto conversazioni con entrambi. Mi hanno assicurato che non esiste alcun problema”.
Alla domanda sulla possibilità apparentemente irreale di farli giocare addirittura insieme, Stricker non lo ha escluso a priori: “Non credo proprio a questo punto ma le cose potrebbero anche cambiare, non si sa mai. Abbiamo cenato insieme e avuto sensazioni positive. Quindi non lo vedo affatto come un problema la loro coesistenza nella stessa squadra e loro sono completamente d’accordo”.
Brooks Koepka non si è visto lunedì a Whistling Straits anche se Stricker ha detto che il quattro volte vincitore di major era già arrivato in Wisconsin. DeChambeau invece ha trascorso qualche ora in campo pratica e in putting green e ha chiacchierato con Tony Finau.
Secondo quanto ha dichiarato il suo coach, DeChambeau vorrebbe sotterrare l’ascia di guerra con Koepka e porre fine alle tante polemiche sollevate negli ultimi mesi, in cui i due più volte si sono punzecchiati a vicenda.
Koepka dal canto suo è alla prese con un polso malandato che lo ha costratto al ritiro dal Tour Championship e ha messo in dubbio la sua partecipazione alla Ryder Cup. Anche su questo fronte Stricker ha voluto rassicurare tutti: “Ho parlato con Brooks spesso, ha fatto controlli ogni due giorni e mi ha assicurato di essere al 100%, impaziente di scendere in campo. Da quello che ho capito è completamente guarito e pronto alla battaglia”.
Resta il fatto che la vigilia non è stata per nulla serena per gli americani. In un’intervista rilasciata a Golf Digest la settimana scorsa, Koepka non sembrava certo entusiasta di giocare in Ryder Cup. “Forse gli sport di squadra non sono nel mio DNA” ha detto senza troppi giri di parole.
“Ho avuto esperienze con Koepka in molte squadre in passato – ha precisato Stricker -, e le conversazioni che ho avuto con lui sono sempre state molto lontane da quello che ho letto settimana scorsa. Ripeto, non sono preoccupato. Mi ha assicurato di stare bene fisicamente e di essere con la testa in questa squadra. Tutto quello che deve fare è contribuire con il suo gioco alla nostra vittoria finale”.
Andrea Vercelli
Milanese dal cuore ispanico, classe 1968, ha scoperto il golf all’età di otto anni proprio in Spagna per ‘colpa’ della madre. Cresciuto golfisticamente a Villa d’Este, dal 1999 la sua passione per il gioco si è trasformata in professione, prima nell’organizzazione di eventi, poi nel giornalismo puro. Dal 2004 fa parte della famiglia di Golf & Turismo: Vice Direttore dal 2011 al 2019, dal 1° gennaio 2020 ricopre il ruolo di Direttore Responsabile della testata.