Mettete insieme un ottimo giocatore e un altrettanto allenato atleta e otterrete un mix molto particolare. In continua crescita nei Paesi anglosassoni lo “Speedgolf” è un concetto semplice: cercare di chiudere un giro con il punteggio più basso possibile e nel minor tempo. Il risultato è a dir poco sorprendente. Gli score sono buoni e, soprattutto, i tempi sono talmente contenuti da fare impallidire le cinque ore che ormai stanno diventando canoniche in una gara italiana.
Non che lo speed golf assomigli alla solita partita del fine settimana. Ogni concorrente infatti gioca da solo, con tee time separati da otto minuti. Invece di 14 bastoni, la maggior parte dei giocatori ne ha solo sei o sette, trasportati in borse leggere. Naturalmente senza carrello. La maggior parte effettua il putt con una mano, tenendo l’altra saldamente attaccata alla borsa. Non c’è tempo per uno swing di pratica.
Le due cifre, score e tempo, vengono aggiunte per determinare il punteggio di un giocatore. Ad esempio, se un giocatore segna 80 colpi e impiega 60 minuti per completare il round, il conteggio giornaliero sarà di 140. A parte questa particolarità, si applicano le regole e i regolamenti standard del nostro sport.
Ma quali sono i risultati reali? Pochi giorni fa si sono svolti i campionati britannici di speedgolf. Si è imposto un professionista della PGA, Luke Willett, sul percorso dello Springs Golf Club vicino a Wallingford, nell’Oxfordshire. La gara, come da consuetudine, era sulla distanza di 36 buche, da giocare in due giorni consecutivi.
Willett ha completato il primo giro in 37 minuti e 59 secondi (!) con un punteggio lordo di 77 (cinque sopra il par), e le seconde 18 in 39 minuti e 57 secondi, con uno score di 82. Il suo punteggio Speedgolf totale nei due giorni è stato di 236,56, calcolato come già detto sommando tempo e punteggio.
Con punteggio e velocità da considerare, Speedgolf richiede sia abilità atletiche che golfistiche. I partecipanti alle gare devono correre il più velocemente possibile tra i colpi, ma non rimanere troppo senza fiato per poi eseguire un buono swing quando raggiungono la loro palla. Trovare il ritmo ottimale per massimizzare le prestazioni di golf è la sfida chiave e la costanza è fondamentale. Un po’ come nel biathlon con gli sci da fondo e il fucile in spalla.
George Boxall ha conquistato il secondo posto. Leggermente più veloce del vincitore ha segnato un tempo totale di poco più di 75 minuti. Ma il punteggio totale lordo di Boxall era di sei colpi più alto di quello di Willett, a dimostrazione dell’importanza dell’abilità nel golf per il successo di Speedgolf. L’ex campione del mondo di Speedgolf, l’irlandese Rob Hogan, è arrivato terzo.
Scott Richardson, un giocatore del Buckinghamshire, ha fatto la storia diventando il primo concorrente amputato al mondo a competere in un campionato nazionale di Speedgolf. Ha completato le sue prime 18 buche in meno di 75 minuti e la mattina dopo si è emozionato di nuovo, andando ancora più veloce in 71 minuti e 16 secondi. Scott ha giocato a golf per 10 anni, sempre con una gamba amputata sotto il ginocchio a seguito di un incidente nelle gare motociclistiche del Tourist Trophy, sull’Isola di Man, nel 2000.
Non c’era nessun montepremi per i vincitori a The Springs GC, ma semplicemente l’opportunità di diventare campione britannico e di vivere un’esperienza indimenticabile. Lo Speedgolf è molto più impegnativo dal punto di vista fisico rispetto al golf tradizionale, ma offre anche maggiori benefici per la forma fisica, affrontando al contempo il problema del ritmo di gioco.