Trionfo europeo, disfatta americana. Questa in estrema sintesi la Ryder Cup parigina, che ha riportato la coppa d’oro ancora una volta nel Vecchio Continente. E così, dal 1985 il tabellino delle vittorie parla chiaro: 12 per l’Europa, contro solo cinque per gli Stati Uniti. E anche il distacco la dice lunga: sette punti di differenza sono davvero tanti, considerato che i favori della vigilia erano almeno al 60% in favore del team a stelle e strisce. Nelle ultime 15 edizioni solo due sono finite con un distacco ancora più pesante: 18,5 vs 9,5, nel 2004 e 2006. E in entrambi gli appuntamenti, la vittoria fu europea.
La strepitosa vittoria sul percorso de Le National ha confermato una volta di più la fragilità della squadra americana nei confronti della compattezza di quella europea. In più, le discusse scelte del capitano Thomas Bjorn, a cominciare da Sergio Garcia, sono invece state molto azzeccate e fra i “bleus” hanno anche funzionato molto bene gli accoppiamenti nei doppi. Unica nota stonata le sole due vittorie su cinque incontri disputati per Rory McIlroy, ancora una volta leader mancato della squadra.
Molto meno felice la mano di Jim Furyk, che ha portato in Europa uno spentissimo Mickelson (0/2) e un Tiger Woods che, pur non giocando male, non ha “legato” come ci si sarebbe aspettati con Reed e poi DeChambeau, chiudendo con un triste 0/4 dopo la sconfitta con Rahm. E un altro 0 su 3 è arrivato proprio da Dechambeau. Tirando le somme, delle quattro wild card si è salvato il solo Finau (2/3). Troppo poco per arginare la voglia di vincere europea, che ha trovato nei quattro della “panchina” scelti da Bjorn ben 9,5 punti (contro i due degli americani) insieme a grande esperienza, determinazione e voglia di rifarsi di una stagione per alcuni non proprio celestiale. Tutte componenti che, portate nello spogliatoio, hanno una volta di più fatto davvero squadra. Grande Europa!
Per la rappresentativa USA, sesta sconfitta di fila in Europa. Con la disfatta di Parigi gli statunitensi, che non vincono in Europa dal 1993, hanno subìto l’ennesima batosta. In questo periodo i continentali si sono imposti per nove volte su 12 gare. Il bilancio è ora di 27 successi americani contro 15 dei continentali. Entrambe le squadre in un’ occasione hanno ottenuto il trofeo dopo pareggio essendo defender.