Ryder Cup: trionfo europeo 17,5 vs 10,5 sugli Stati Uniti
L’Europa ha trionfato nella 42ª Ryder Cup, battendo gli Stati Uniti per 17,5 a 10,5 sul percorso de Le Golf National a Parigi, e Francesco Molinari, autentico trascinatore della squadra condotta da Thomas Bjorn, oltre ad aver chiuso la sua terza Ryder Cup con la terza vittoria, ha segnato il punto decisivo, quello che ha portato lo score parziale a 14,5, che assicurava il trofeo, battendo Phil Mickelson (4/2).
Inoltre il torinese ha fissato un altro straordinario record in una annata strepitosa in cui ha firmato anche l’Open Championship. Infatti, dopo essersi imposto nei quattro doppi insieme a Tommy Fleetwood, superando Mickelson è divenuto il secondo giocatore, e il primo europeo, nella storia del torneo a vincere cinque incontri su cinque in un’edizione, eguagliando l’impresa riuscita nel lontano 1979 allo statunitense Larry Nelson.
Occorre dare i giusti meriti al capitano Thomas Bjorn, che si era preso più di qualche critica all’annuncio delle wild card, specie per aver scelto Sergio Garcia ed Henrik Stenson, che avevano fatto ben poco durante l’anno. Invece Garcia ha portato tre punti su quattro match divenendo il giocatore europeo con più punti conquistati in Ryder Cup, 25,5, superando con il successo su Fowler (2/1), i 25 che aveva assommato Nick Faldo. E quanto a Stenson, il solo altro imbattuto insieme a Molinari, ha vinto due volte in doppio e nel singolo (5/4 su Bubba Watson). E anche le altre due wild card, Ian Poulter e Paul Casey, hanno dato punti e contributo alla compattezza della squadra, apparsa solida e affiatata, cosa che non è stata tra le caratteristiche degli avversari.
Poulter si è ancora una volta confermato “Mister Ryder Cup”, lui che non ha mai perso un singolo in sei presenze. Significativo anche il fatto che tutti i componenti del team hanno portato almeno un punto alla causa.
SECONDO GIORNO – Francesco Molinari, insieme a Fleetwood, entra nella storia della Ryder. Chicco e Tommy vincono in coppia quattro match su quattro, record assoluto mai registrato prima nell’ormai lunga storia del più affascinante torneo del golf mondiale. E per la terza volta in due giorni battono Tiger Woods, che ha giocato con Reed o DeChambeau, diventando vere e proprie “bestie nere” per il ritrovato fuoriclasse americano.
Nei foursomes del pomeriggio un buon pareggio (2-2) ha consentito alla squadra europea di mantenere intatto il vantaggio già accumulato in attesa dei decisivi 12 matchplay di domani. Oltre a Molinari e Fleetwood, punto europeo per i formidabili Rose/Stenson, che hanno sconfitto D.Johnson/Koepka alla 17. Per gli americani invece successi di Watson/Simpson (3&2 con i fallosi Garcia/Noren) e Spieth/Thomas, che hanno dominato uno spento McIlroy e un Garcia non ispirato come venerdì (4&3).
Dopo il trionfo di ieri pomeriggio, con il pesantissimo “cappotto”, la squadra europea aveva comunque incrementato il suo vantaggio vincendo tre su quattro fourballs del mattino. Oltre al punto portato a casa da Molinari e Fleetwood (4&3 su Woods/Reed), quelli di Casey/Hatton (3&2 contro D. Johnson/Fowler) e Garcia/McIlroy (2&1) su Finau/Koepka. Unica gioia per il team a stelle e strisce quella raccolta da Spieth/Thomas, di gran lunga i migliori nel team americano, che hanno avuto la meglio per 2&1 nei confronti di Poulter e Rahm.
PRIMO GIORNO – Incredibile successo della squadra europea nei quattro foursomes di Ryder Cup, durante il pomeriggio di venerdì. Incredibile soprattutto per le proporzioni della vittoria, con i blu del Vecchio Continente che vincono tutti e quattro match, con un totale di ben 17 buche di vantaggio. Visto il risultato dei fourballs mattutini (3 a 1 per gli americani) il timore era che la squadra a stelle e strisce potesse prendere il largo. Per fortuna non è stato così.
In mattinata, nei foursomes il “red team” si era imposto con Finau/Koepka (1 up a Rose/Rahm), D.Johnson/Fowler (4&2 con McIlroy/Olesen) e Thomas/Spieth (1 up su Casey/Hatton), lasciando solo un punto all’Europa, grazie a un fantastico Francesco Molinari (quattro i punti ottenuti, il top assoluto della prima sessione) e a Tommy Fleetwood, anche lui ben in palla (tre punti). Quattro le buche “americane”, che sono servite solo ad arrivare alla 17.a (3 & 1 il finale).