Paul Casey prima e Tommy Fleetwood in seguito, si sono espressi a favore del rinvio della Ryder Cup 2020.
“Non sono mai stato un fan dei rinvii ma qui non si tratta più di sport e golf, bensì della salute delle persone. Per questo motivo credo che la Ryder Cup 2020 debba essere rinviata”. Queste le parole del campione Paul Casey. L’inglese, uno dei veterani del Team Europe e tra i protagonisti dell’ultima sfida di Parigi del 2018, è stato netto sulle scelte da fare in questo momento di grave emergenza per il Coronavirus.
Da leader non ha usato mezze misure rispondendo secco alla domanda sullo slittamento nel corso di un’intervista della BBC: “La risposta è sì, credo che la sfida con gli Usa del Wisconsin vada posticipata”.
Slittamento Ryder Cup, il precedente
Lo spostamento di un anno, che farebbe tornare la competizione negli anni dispari, è già successo nel 2001 a seguito dell’attentato dell’11 settembre negli States. “Non vedo perché non possa accadere nuovamente. Sono certamente deluso, il green mi manca ma qui ora bisogna preoccuparsi della sicurezza, della salute e dell’impatto economico sul mondo che questa pandemia di coronavirus provocherà”. Ha concluso Casey.
Sale così il pressing dei big del golf sugli organizzatori del torneo. Casey, che vanta quattro apparizioni in Ryder Cup, ha sollecitato una decisione perché, se è vero che la sfida in programma dal 25 al 27 settembre al Whistling Straits Golf Course di Haven, nel Wisconsin, può apparire lontana, la macchina organizzativa è già all’opera da tempo.
Con Fleetwood anche Casey favorevole al rinvio della Ryder Cup
Già nei giorni scorsi il capitano del Team Europe, Padraig Harrington, aveva avanzato l’ipotesi slittamento salvo poi fare retromarcia e parlare di “notizie inventate” dopo un articolo del The Telegraph riguardante il rinvio della competizione al 2021.
Rinviare la Ryder Cup americana del 2020 al 2021, non sarebbe giustificato solo perché la salute viene prima di ogni altra cosa, ma anche per garantire a tutti un percorso equo di qualificazione. Così, dopo Paul Casey, si è espresso sull’argomento anche Tommy Fleetwood.
“Posticipare l’evento – le parole di Fleetwood al quotidiano britannico The Times – sarebbe certamente un peccato, ma sicuramente la cosa più giusta da fare in questo momento anche per quel che riguarda il processo di qualifica”.
L’opinione di Fleetwood è un “carico da dieci” perché è il numero 10 del ranking mondiale ma anche l’attuale leader dell’European Point List. Tutti inoltre ricordano bene come, insieme a Francesco Molinari, sia stato il trascinatore del Vecchio Continente alla vittoria dell’edizione 2018 a Parigi. Adesso l’inglese – anche dopo le decisioni del CIO di rinviare i Giochi di Tokyo al 2021 – chiama all’appello gli organizzatori della Ryder Cup per intraprendere una decisione analoga.