A tu per tu con la giovane toscana che dal 2024 giocherà al fianco delle migliori proette del mondo, dopo aver conquistato la carta per l’LPGA tour con l’ottavo posto nell’ordine di merito dell’Epson, il secondo circuito americano in rosa.
Il sogno americano esiste ma la fortuna non cade dal cielo, va costruita con lavoro, sacrificio e dedizione e questo Roberta Liti lo ha ben chiaro in mente.
La 28enne toscana sarà infatti una delle protagoniste della prossima stagione del LPGA Tour, un risultato non arrivato certo per caso. Dietro questo successo ci sono anni di gavetta, viaggi, tornei e qualifiche che l’hanno portata oggi a conquistarsi una delle dieci carte e diventando.
Alla giocatrice toscana si è aggiunta Benedetta Moresco che non più tardi una settimana ha terminato al 27esimo posto la fase finale della Qualifying School del LPGA Tour,al Magnolia Grove Golf Course di Mobile, in Alabama, conquistando la categoria 15, che le permetterà di disputare alcune gare sul massimo circuito americano femminile.
Prima di tutto dicci subito come hai festeggiato questo traguardo
Sono tornata dalla mia famiglia, a Siena, ma non prima di una piccola festa in America a casa mia a Sarasota, in Florida, perché a quattro gare dal finale di stagione sull’Epson Tour mi ero già garantita il pass per l’LPGA.
Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
L’obiettivo principale e quello di mantenere la carta e qualificarmi per le Olimpiadi 2024, a Parigi. Credo che quest’anno mi abbia dato la possibilità di capire cosa significhi giocare sul LPGA Tour e, di conseguenza, l’idea di cosa serva per prepararsi al meglio accrescendo la fiducia in me stessa e nel mio gioco, ingredienti fondamentali per competere a questi livelli.
Hai paura per questo salto di vita?
Credo sia normale averne, in fondo si va verso un ambiente nuovo, nuove esperienze e c’è il timore di non essere all’altezza. A differenza dell’Epson Tour, il clima sul massimo circuito americano è completamente diverso, più competitivo, ci sono molti più soldi in gioco e quindi la tensione è maggiore. Ma mai come in questo 2023 tutte queste paure sono diventate consapevolezze di ciò che voglio.
Che cosa intendi di preciso quando parli di consapevolezze?
Prima cosa, bisogna conoscere dettagliatamente il proprio gioco e le distanze che si fanno con tutti i bastoni in sacca poi, fondamentale, è avere un gioco corto solido perché è ciò che fa la differenza e affidarsi sempre a un piano B. I percorsi sul LPGA Tour sono preparati in modo molto selettivo, con rough alti e green velocissimi, quindi le incognite e le difficoltà ci sono sempre, ecco perché bisogna essere pronti a tutto.
Cosa ti ha fatto fare questo salto di qualità?
Da una parte, aver giocato, anche se parzialmente, sul massimo circuito americano e aver messo un piede nell’élite del golf mondiale non ha fatto altro che accrescere la fiducia nei miei mezzi. Poi, l’essermi affidata a una mental coach che mi ha aiutato a concretizzare i risultati.
Su cosa hai lavorato maggiormente con lei?
Con Paola Pagani ci siamo concentrate sullo stare nel presente, su quell’esatto e preciso momento e sull’esecuzione del singolo colpo. Quando si è in gara ci sono tanti tempi morti ed è facile consumare energie su cose che non portano benefici.
Qual è ora il piano di allenamento e il programma per la prossima stagione?
Dopo un paio di settimane di vacanza in Italia, a fine ottobre, durante le quali ho impostato il lavoro con il mio coach, Alessio Bruschi, sono tornata in America dove ho iniziato la preparazione fisica con il mio personal trainer. I tornei inizieranno a marzo 2024 perché prima ci saranno delle gare in Asia con field molto ridotto. Quindi ho modo di prepararmi al meglio .
Nel tuo lavoro qual è l’aspetto più difficile da gestire?
Capire quello che meglio funziona per te. Bisogna rendersi conto che ciò che per una giocatrice porta beneficio non necessariamente funziona anche per me e per il mio modo di impostare il lavoro. Cerco di privilegiare la qualità più che la quantità. Certo, mi guardo attorno e chiedo consigli anche alle altre proette ma, alla fine, sono io che decido in che modo allenarmi e come.
Secondo te cosa serve per emergere?
Ci vuole tanta forza di volontà e pazienza nel sapere aspettare, perché non arriva tutto subito. E poi ci vuole la giusta cattiveria nel raggiungere gli obiettivi. Questa è la differenza tra le stelle del Tour e le altre giocatrici, oltre che quell’aura speciale che le circonda. Prendi Nelly Korda, ad esempio, sembra sempre viva dentro una bolla protettiva, nulla la smuove, e si vede che è ha piena fiducia in se stessa.
Chi è Roberta fuori dalle corde?
Una persona molto legata alla sua famiglia e a cui piace avere una cerchia ristretta di persone. I famosi pochi ma buoni con i quali passare del tempo. Amo poi viaggiare, conoscere posti nuovi e praticare altri sport come il pickleball, il padel italiano, per intenderci.