I più attenti lo ricorderanno sollevare al fianco di Collin Morikawa il Wanamaker Trophy, la coppa del PGA Championship nell’agosto del 2020 ad Harding Park.
E sempre accanto al talento californiano sorridere con la Claret Jug davanti a centinaia di fotografi al Royal St George’s nell’Open Championship dello scorso anno. 

Stiamo parlando di Rick Sessinghaus

Mental coach di uno dei giocatori più interessanti della nuova generazione del golf mondiale e attuale numero 3 del World Ranking.

Professionista della PGA of America, Sessinghaus segue Morikawa fin da quando era giovanissimo e ha contribuito in modo determinante alla sua esplosione. Da anni è una referenza assoluta negli Stati Uniti in tema di supporto psicologico collegato allo sport e al mondo del lavoro, nell’ottica di ottimizzare le performance nei momenti chiave della propria professione.
Il suo metodo, il Perform System, ha aiutato moltissimi golfisti juniores, dei College e professionisti a raggiungere nuovi livelli di prestazioni.

Tiene seminari e collabora come consulente con importanti aziende statunitensi analizzando le loro capacità mentali, il comportamento sotto stress e le capacità tecniche per scoprire quale sia il percorso migliore per dare il meglio. Il suo libro “The Ultimate Mind Game” viene considerato da molti coach in tutti gli Stati Uniti come “la migliore risorsa per ottimizzare il gioco a livello mentale”.
Ex professionista, Rick ha trovato da tempo una strada diversa e di maggiore soddisfazione da quella del golf giocato, ovvero aiutare gli altri a realizzare i propri sogni.
Lo abbiamo raggiunto per capire insieme a lui cosa rende davvero un campione speciale e carismatico al di là dei suoi successi sul campo e del suo talento. 

Sappiamo che segue Collin Morikawa fin da giovanissimo: che tipo di lavoro ha svolto con lui in questi anni? 

Collin è venuto da me per prendere lezioni di golf quando aveva solo otto anni.
Fino ai 18 anni ci vedevamo una volta alla settimana. La maggior parte delle nostre lezioni si tenevano direttamente sul campo, dove gli insegnavo non solo ad eseguire diversi tipi di colpi ma, allo stesso tempo, a prendere determinate decisioni e a sviluppare le sue abilità mentali. Mettevo Collin in diverse situazioni di gioco, per allenare la concentrazione e la fiducia nei propri colpi in ogni condizione. Durante i suoi anni da juniores gli ho spiegato come prepararsi per i tornei, come praticare nel modo giusto e soprattutto cosa apprendere da ogni giro giocato. Dal punto di vista tecnico con lui mi sono sempre occupato di meccanica dello swing e di sviluppare la sua abilità nel gioco corto. Quando è cresciuto abbiamo poi deciso di cambiare il suo normale volo di palla da draw a fade.

A parte Morikawa, oggi segue altri professionisti impegnati nei principali tour? 

Ho diversi giocatori sia sul PGA che sul LPGA Tour, ma anche nel Korn Ferry e nei circuiti asiatici. Do una mano anche a molti giocatori promettenti dei College negli Stati Uniti, uno dei bacini più importanti al mondo nella creazione di quelli che saranno i futuri protagonisti del golf internazionale. 

Quanto è difficile trasformare un giocatore di talento in un vincente? 

Diventare un campione nel golf è davvero molto complicato. È uno sport molto competitivo, ci sono migliaia di giocatori di talento in circolazione e per farlo alla base di tutto ci vuole tanto lavoro, una disciplina ferrea e una grande forza mentale. I giocatori di talento hanno grandi e innate abilità fisiche e tecniche ma non tutti sono in grado di gestire al meglio la concentrazione, la fiducia e le emozioni per raggiungere il livello più alto. Poi ci sono altri fattori come gli infortuni, le opportunità di gioco e il modo in cui un giocatore viene supportato e gestito che possono determinare il successo o meno di un top player.

Parliamo di carisma: è qualcosa che un giocatore ha innato o è una caratteristica che può essere sviluppata nel corso del tempo? 

Credo che il carisma derivi dalla passione per lo sport. Alcuni giocatori considerano il golf un lavoro e non mostrano entusiasmo ed emozione per il gioco. Ho allenato molti giocatori che partivano da una buona base e avevano sempre un sorriso stampato in volto. Ogni volta che un giocatore scende in campo in gara e si ricorda perché ama questo sport è in quel momento che il suo innato carisma fuoriesce davvero, ma non tutti sono in grado di tirarlo fuori.

Quanto il carisma può rendere popolare e vincente un giocatore anche se questo magari non è particolarmente dotato tecnicamente? 

Il carisma è un atteggiamento mentale positivo verso il golf che può aiutare il giocatore sia nei momenti positivi che in quelli negativi di un giro o di un torneo. Ma per essere dei vincenti ad alti livelli bisogna anche avere delle ottime competenze tecniche, soprattutto se si vuole dare continuità alle proprie prestazioni. Elementi quali l’atteggiamento, la passione e la forza mentale sono quelli che fanno la differenza tra un vincente e un buon giocatore.

Pensa che questa nuova generazione di campioni sia allo stesso livello della precedente, di Tiger Woods e Phil Mickleson per esempio, in termini di empatia e carisma?

A livello di empatia con il pubblico devono ancora crescere ma sono convinto che questa generazione abbia lo stesso carisma della precedente, bisogna solo lasciargli il tempo di maturare.

Cosa pensa del nuovo numero uno Scottie Scheffler? 

Non userei certamente l’aggettivo empatico per descrivere Scottie, ma senza alcuna offesa. Direi più che altro che è un ragazzo molto umile che tratta tutti con enorme rispetto. Quello che traspare è che ha un amore profondo per il golf e che è seguito da un ottimo team.

Quanto è importante per un giocatore avere una forte personalità per performare al meglio? 

Sfortunatamente il fatto di possedere un carattere forte non garantisce a un giocatore di poter dare il meglio di sé una volta che è in gara. Valori come l’onestà, la correttezza e il rispetto degli avversari sono alla base di un giocatore vincente, capace di affrontare con un atteggiamento sempre positivo le proprie sfide, anche di fronte alle inevitabili difficoltà che troverà sulla sua strada.