Jim Morrison scriveva: “Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio“.
Queste parole Richard Bland sembra essersele tatuate sul cuore superando se stesso e riuscendo a riconquistare la carta per l’European Tour all’età di 46 anni.
Questa è la storia di un “non più ragazzino”, professionista da 23 anni, con una passione smodata per il golf e con una tempra d’acciaio.
Inglese di nascita, dopo una brillante carriera da amateur e la vittoria nel Campionato Europeo under 21, passò al professionismo nel 1996 e finì la sua prima stagione da rookie al 73° posto nell’Ordine al merito.
Da quel momento è iniziata la “battaglia” per assicurarsi un posto d’onore sul Circuito maggiore. Con oltre 400 gare disputate sull’European Tour e nemmeno una vittoria, Bland non riuscì ad assicurarsi la carta dovendo costantemente lottare, insieme alle nuove giovanissime leve, sul circuito minore. Nel 2001, 2004 e 2008 vinse il Grand Final del Challenge Tour e ancora nel 2007, e 2011 e 2013 riuscì a staccare l’ultimo biglietto per l’European Tour grazie alla qualifying school.
Quest’anno il terzo posto nell’ordine di merito del Challenge, dietro a Calum Hill e al nostro Francesco Laporta, l’ha riconfermato nuovamente come giocatore del Tour maggiore per la stagione 2020.
Un uomo di 46 anni ha insegnato a tutti i ragazzi qual è il vero obiettivo di ogni sportivo: migliorarsi sempre, senza mai arrendersi. Chi non lavora, non migliora; chi non migliora non cresce; chi non cresce resta “congelato” nel proprio presente.