Un’altra puntata di quella che si annuncia come una storia pronta a far parlare molto di sé. Stiamo parlando della Premier Golf League, cui abbiamo già dedicato un articolo sul nostro sito, lo scorso 1 febbraio. Per maggiori dettagli vi rimandiamo a quella pagina. Giusto per inquadrare la situazione, la PGL sta cercando di mettere in campo un nuovo circuito di golf mondiale. 16 tappe, dieci milioni di dollari a gara, soli 48 giocatori in campo su tre giorni e 54 buche, un superbonus finale e, ciliegina sulla torta, la creazione di quattro “scuderie” di 12 giocatori.
Il progetto ha senz’altro un certo appeal, come già dichiarato da Rory McIlroy e Phil Mickelson. Ma questo nuovo circuito, ipotizzato a partire dal 2022 o dal 2023, cozzerebbe frontalmente con PGA Tour ed European Tour, che giocoforza non staranno a guardare. Infatti hanno già inviato a tutti i loro professionisti una bella e-mail che non lascia dubbi: chi dovesse dire sì alla PGL sarebbe fuori dai due circuiti mondiali più affermati. E con l’accesso vietato ai quattro major.
L’ultima novità però è di quelle da circolino rosso. Tiger Woods è infatti stato contattato da chi sta studiando e organizzando il circuito della Premier Golf League, per sondare una sua eventuale disponibilità a farne parte. Dato che Tiger è il vero ago della bilancia del golf mondiale, in grado di spostare l’interesse di milioni di spettatori su questo o quel torneo, il suo pensiero riguardo la PGL è fondamentale.
“Mi chiedete se mi hanno contattato? – ha dichiarato Woods – Sì e il mio team ne è a conoscenza. Insieme poi, dopo aver richiesto dettagli sull’operazione, abbiamo cercato di capire cosa comporterebbe questa novità. Ci mancano ancora molte informazioni e quindi non sappiamo se il progetto si concretizzerà. Ma come tutti nel golf, siamo alla finestra per capire cosa succederà.”
“Un fatto importante è quello di vedere il più spesso possibile i grandi protagonisti dei Tour giocare insieme. È una delle ragioni per cui fu istituito il World Golf Championship, visto che gli appuntamenti imperdibili erano solo cinque, i major e The Players. Anche se il progetto PGL non dovesse concretizzarsi, è comunque giusto pensare a qualche idea nuova da mettere in campo per il futuro.”