Mancano poche ore all’inizio del 124° U.S. Open e dalle prove campo dei campioni in gara, dalle loro dichiarazioni e dai video diventati ormai virali una cosa è certa: ne vedremo delle belle!
È ormai noto che i campi che ospitano il terzo major stagionale sono sempre preparati al limite dell’impossibile. Un esempio è l’edizione del 2006 a Winged Foot dove l’australiano Geoff Ogilvy vinse con uno score complessivo di cinque sopra il par.
E a vedere i video che giocatori, staff e media stanno postando sui social pare proprio che anche quest’anno Pinehurst n° 2 non renderà vita facile a nessuno.
La prima cosa che si nota saliti sul tee della uno e che rende il tracciato della Carolina del Nord così famoso è che non c’è rough. Usciti dal fairway ci si imbatte infatti in grandi aree sabbiose dalle quali spuntano cespugli in cui una palla scompare nel nulla.
E arriviamo a un’altra nota dolente che procurerà non pochi grattacapi: i green
I green di Pinehurst sono famosi per la loro forma a cupola che fa sì che le palline, se non atterrano in centro, finiranno inesorabilmente per rotolare all’esterno. Quest’anno poi, la USGA ha esagerato alzando ulteriormente l’asticella della difficoltà e presentando green duri e veloci, al limite dell’impossibile.
Basta scorrere Instagram o Twitter per vedere palle appoggiate con le mani sul green rotolare fuori arrivando ad assumere lie “interessanti” che metterebbero a dura prova l’uomo degli approcci più esperto.
Insomma, quello che vedremo domani su Sky non è il mondo perfettamente curato dell’Augusta National, con i suoi fiori e i suoi prati verdi smeraldo. Pinehurst è tanto trasandato e grezzo quanto prestigioso e la folta vegetazione incontaminata non farà altro che rendere ancora più spettacolare questo U.S. Open.