Quattromila euro da dividere e il primo titolo in carriera, ma soprattutto uno score stellare per Leonardo Motta e Corrado De Stefani che, giocando con formula quattro palle, hanno presentato un risultato complessivo di 122 colpi (64-58), 22 sotto il par del campo. Dunque il temibile Robert Trent Jones Sr. non ha mostrato i denti? «In realtà li ha mostrati, ma con due palle in gioco puoi davvero attaccare. E con green cosi belli puttare bene dà soddisfazione», parole di Corrado De Stefani. Hanno imbucato molto e tenuto un atteggiamento aggressivo fino in fondo, «anche dopo aver raggiunto il -12, obiettivo di giornata». Quattro birdie nelle ultime quattro buche per scendere sotto i 60 colpi e vincere con un margine di quattro.
Molte cose in comune. Le diciotto buche di Biella, impegnativa palestra di golf, e la scuola di Maurizio Guerisoli; una carriera amatoriale con titoli importanti (e campionati con la stessa maglia), una breve ma intensa attività professionale giocata sull’Alps Tour con qualche incursione nel Challenge, e il sogno del circuito maggiore inseguito anno dopo anno alla Qualifying School. Tanti viaggi insieme, e poi amici in campo e fuori con la passione per lo sport, la Juve, il basket. Pregi e difetti incrociati? «Leonardo è molto professionale in tutto, ma mette la sveglia al pelo». «Corrado lavora a testa bassa con umiltà, ci vorrebbero meno tecnica e più fantasia nel suo gioco». Nell’immediato futuro, per Corrado una categoria con poche gare nell’Alps Tour, mentre studia da maestro e svolge il suo tirocinio a Biella. Per Leonardo un infortunio alla spalla e uno stop da settembre a marzo che gli è costato l’accesso alle gare: quindi pro-am e nuove aperture con gli studi fatti (scienza del turismo, sport management, marketing).
Sono rimasti indietro di quattro colpi i leader di metà gara Mattia Miloro e Philip Geerts (126, 62- 64), mentre Lorenzo Magini-Emanuele Canonica (130, 62-68) hanno condiviso il terzo posto con una coppia in famiglia, i fratelli Andrea e Tommaso Perrino (130, 67-63).