PGA Tour: quarantena per giocatori e caddie che vivono all’estero
Due settimane di quarantena in America prima di disputare i tornei per tutti quei giocatori e caddie che vivono al di fuori degli Stati Uniti.
Questo lo scenario previsto dal governo americano a cui il PGA Tour non potrà far altro che attenersi. E così a rischiare il forfait sono tutti quei golfisti e addetti ai lavori che non risiedono negli States. Ma è la condizione necessaria per partecipareagli eventi del massimo circuito americano, che riprenderanno – dopo lo stop per la pandemia – l’11giugno a Fort Worth, in Texas, col Charles Schwab Challenge. Una ipotesi che avrebbe scoraggiato tanti big del golf continentale, a partire da Tommy Fleetwood, numero 10 del ranking.
“Non ho intenzione –le dichiarazioni dell’inglese – di viaggiare in America e stare lontano dalla mia famiglia per 4 mesi”. A rischiare di dover rinunciare a partecipare ai primi eventi del PGA Tour che verrà sono circa 25 giocatori. Tra questi anche l’azzurro Francesco Molinari (che vive a Londra) e il britannico Matthew Fitzpatrick.
Per chi risiede in Inghilterra e in quelle nazioni dove i rispettivi governi hanno imposto una quarantena di 14 giorni una volta tornati, la situazione è davvero complicata. Ciò significherebbe un mese di isolamento complessivo, tra andata e ritorno. Un vero grattacapo non solo per il PGA Tour ma per tutti quei big, specialmente continentali, costretti a decisioni drastiche anche in vista del processo di qualificazione verso la Ryder Cup 2020 (25-27 settembre nel Wisconsin).