Prestigioso settimo posto per Francesco Molinari nel The Players Championship, vinto da vero fuoriclasse dal numero uno del mondo, Jason Day. Sul celebre Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach (Florida), solo un malaugurato doppio bogey alla 14 ha tenuto il nostro campione lontano dal podio. Chicco (-9, 66 69 72 72) ha segnato quattro birdie sul suo score, equamente divisi fra le prime e le seconde nove buche, contrapposti a due bogey (3 e 6) e al già citato doppio. In alcuni momenti è stato anche al secondo posto, in una classifica che però si modificava con notevole rapidità. Per lui, comunque, anche il riconoscimento di migliore europeo in gara.
Nelle quattro giornate Molinari non ha mai giocato sopra par e questo conferma una volta di più la sua precisione e la sua incontestabile classe, a cui manca a volte solto il supporto di un putt infallibile. Eccellente nella gestione dei drive (71,4 % di fairway presi contro la media del 61,9 %) e nella percentuale di green conquistati con i colpi canonici (72,2 contro 65,5 %), Francesco ha statistiche meno interessanti sul green (fra il 150° e il 180° posto sul Tour nei putt da 1 metro e mezzo a due metri, che sembrano essere un po’ il suo tallone d’Achille). Ma in una stagione finora non all’altezza del suo livello,l’eccellente risultato nel The Players speriamo sia una bella iniezione di fiducia che lo aiuti a rientrare fra i primi 50 del mondo, posizione che gli spetterebbe di diritto.
Dopo due bogey sulle prime nove buche che avevano per un momento illuso i suoi concorrenti, Jason Day (-15, 63 66 73 71) ha segnato tre birdie nelle seconde, riallungando sugli avversari. Per lui un torneo chiuso in testa dal primo al quarto giro, facendo leva su un golf meraviglioso che gli ha fatto segnare in totale ben 22 birdie a fronte di due doppi bogey e tre bogey. Record del campo il primo giorno in 63 colpi e subito divario netto con il resto del gruppo, tenuto poi sempre a distanza di sicurezza. Per lui terzo successo dell’anno dopo il WGC Matchplay e l’Arnold Palmer Invitational.
Secondo si è piazzato Kevin Chappell, a quattro lunghezze (-11), seguito poi da un quartetto di altri americani (Justin Thomas, Matt Kuchar, Colt Knost e Ken Duke). Stesso punteggio di Molinari per il giapponese Hideki Matsuyama, scivolato giù dal secondo posto per una falsa partenza (+3 sul giro al termine delle prime tre buche). A corrente alternata Rory McIlroy e Adam Scott, che nelle quattro giornate hanno segnato score simili, per un -7 finale da 12° posto. Migliore di giornata (66) Justin Rose, finito 19° a -5.
Non avevano passato il taglio, fra gli altri, Jordan Spieth, Rickie Fowler, Phil Mickelson e Danny Willett. Montepremi record di 10 milioni e mezzo di dollari, con la prima moneta (1.890.000) ormai a un passo dalla fatidica soglia dei due milioni.
TERZO GIRO – Francesco Molinari resiste e anzi guadagna una posizione nel The Players Championship, il superlativo torneo del PGA Tour, ritenuto alla stregua di un quinto major, in svolgimento allo Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida. Chicco (-9, 66 69 72) non va oltre il par nel terzo giro, ma questo gli è sufficiente per restare a un solo passo dal podio. Sembra invece imprendibile Jason Day (-14. 63 66 73) che frena verso il traguardo delle 54 buche, ma conserva un bel vantaggio (quattro colpi) sugli inseguitori nonostante uno score con due doppi bogey sulle prime nove. Seguono l’australiano a debita distanza (-10) il giapponese Matsuyama, l’americano Duke e il tedesco Cejka.
Dopo un grande secondo giro, non va oltre un 75 nel terzo Rory McIlroy, che quindi scende in 15.a posizione insieme al suo ex amico e connazionale Graeme McDowell, che con il suo 69 guadagna invece ben 50 posizioni.
SECONDO GIRO – Continua nel The Players Championship la bellissima prestazione di Francesco Molinari (-9, 66 69), che al termine del secondo giro guadagna una posizione e chiude al sesto posto. Per lui cinque birdie e due bogey, con un bel colpo di coda finale alla alla 16 e alla 18, dove ha recuperato due colpi che gli anni consentito di finire ancora fra i top ten.
Conduce al momento con un colpo di vantaggio Jason Day (-14, 63 e -5 di giornata), che ha terminato la sua giornata alla buca 14 per sopravvenuta oscurità. L’australiano, apparso in gran forma, ha tre colpi di vantaggio sull’irlandese Shane Lowry e quattro sullo svedese Jonas Blixt e il tedesco Alex Ceika. Da segnalare il grande 64 di Rory McIlroy (-8) e l’eliminazione di Jordan Spieth, rispettivamente numero 3 e 2 delle classifiche mondiali alle spalle di Jason Day.
PRIMO GIRO – Francesco Molinari, con un tonico giro in 66 (-6) colpi, è al settimo posto nel The Players Championship, il prestigioso torneo del PGA Tour, ritenuto alla stregua di un quinto major, in svolgimento allo Stadium Course (par 72) del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida con la partecipazione i quasi tutti i migliori giocatori del mondo, compresi 46 i tra i primi 50 della classifica mondiale.
E l’australiano Jason Day, numero uno del world ranking, ha dato subito spettacolo prendendo il comando con un gran 63 (-9), eguagliando il record del percorso. Ha provato a tenerne il passo, peraltro con una certa efficacia, l’inglese Justin Rose, secondo con 65 (-7) alla pari con Cameron Tringale, Bill Haas, Brendan Steele e l’irlandese Shane Lowry, mentre sono insieme a Molinari il sudafricano Ernie Els, Hudson Swafford, Brooks Koepka, Daniel Berger e Boo Weekley.
Sono nelle parti alte della graduatoria Zach Johnson, 13° con 67 (-5), il tedesco Martin Kaymer e il giapponese Hideki Matsuyama, 23.i con 68 (-4), e navigano in media Bubba Watson, 33° con 69 (-3), Phil Mickelson, Dustin Johnson e l’inglese Danny Willett, 41.i con 70 (-1).
Hanno deluso e accusano un ritardo già pesante Jordan Spieth, numero due al mondo, il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre, Rickie Fowler, numero cinque e campione uscente, lo spagnolo Sergio Garcia, l’altro nordirlandese Graeme McDowell e il sudafricano Louis Oosthuizen, 83.i con 72 (par). Hanno fatto di peggio l’australiano Adam Scott, 103° con 73 (+1), e lo svedese Henrik Stenson, 135° con 77 (+5).
Jason Day ha segnato nove birdie senza bogey e, come detto, ha aggiunto il suo nome accanto ai precedenti autori di un 63: Fred Couples (1992), Greg Norman (1994), Roberto Castro (2013) e Martin Kaymer (2014). Di costoro solo Norman e Kaymer hanno poi vinto la gara. Rory McIlroy ha marciato in par con due birdie e due bogey e stesso risultato per Jordan Spieth con cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey.
Francesco Molinari è stato il primo a partire dalla buca 10 di buon mattino. E’ uscito con tre birdie ai quali ha aggiunto nelle prime sei buche di rientro un eagle e altri due birdie. Brusca frenata con due bogey di fila e finale con birdie.
“Ho effettuato un ottimo giro – ha detto il torinese – esprimendo un gioco solido. Ho colpito bene la palla, sono rimasto quasi sempre in fairway, ho colto numerosi green e mi sono concesso parecchie occasioni da birdie, che in buona parte ho sfruttato. Le condizioni del campo e ambientali erano ottime, praticamente senza vento, e questo ha favorito la mia prestazione. E’ stato importante finire con un meno 6, perché nei prossimi turni immagino che troveremo un tracciato molto diverso, sicuramente più difficile, quindi questo piccolo patrimonio potrà essere importante. Ho comunque dalla mia un piccolo vantaggio: è un percorso che mi si addice, mi è piaciuto sin dalla prima volta in cui ci ho giocato e in questo torneo ho anche ottenuto un sesto posto nel 2014”.
PROLOGO – Anche quest’anno, la grande protagonista sarà lei, la buca 17 del TPC Sawgrass. Il suo green a isola (nella foto) è diventato ormai proverbiale e, da quando il campo venne aperto nel 1980, venne considerato fonte di ispirazione per tutti gli architetti di golf. Nato dalla matita fertile di Pete Dye e di sua moglie Alice (negli U.S.A. è conosciuta come la “First Lady” dei golf designer), lo Stadium Course è considerato uno dei percorsi più impegnativi del Tour, come dimostrano i nomi iscritti nel palmarès di The Players, da Woods a Mickelson, da Fowler a Stenson, da Kaymer a Scott. Torneo considerato un vero e proprio “quinto major” (fra primi 50 del world ranking sono ben 46 quelli presenti), è impreziosito da un montepremi record di 10 milioni e mezzo di dollari, con la prima moneta (1.890.000) ormai a un passo dalla fatidica soglia dei due milioni.
Francesco Molinari si confronta con quasi tutti i migliori giocatori del mondo, nella settimana in cui il world ranking può subire variazioni di peso con una nuova sfida tra il numero uno, l’australiano Jason Day, e gli altri due che lo seguono, Jordan Spieth, che ha meno di un punto di ritardo, e il nordirlandese Rory McIlroy. A difendere il titolo sarà Rickie Fowler, numero cinque, che però domenica scorsa ha avuto un clamoroso cedimento nell’ultimo giro del Wells Fargo iniziato al comando. Allo spettacolo contribuiranno anche gli altri top ten: Bubba Watson, lo svedese Henrik Stenson, l’australiano Adam Scott, Dustin Johnson e gli inglesi Danny Willett e Justin Rose, nell’ordine da sesto a decimo.
In un evento così importate e con tanti giocatori di peso è però impensabile che nella corsa al titolo non ci siano altri interlocutori. Sicuramente si giocheranno le loro carte, anche se non tutti attraversano un buon momento, un dettaglio che però a volte conta relativamente di fronte alla classe, Phil Mickelson, Zach Johnson, Keegan Bradley, Patrick Reed, lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer, il nordirlandese Graeme McDowell, il giapponese Hideki Matsuyama e il sudafricano Louis Oosthuizen. Non è ancora al meglio dopo mesi in cui è stato fermo per un incidente al polso Jim Furyk, ma è sempre un giocatore molto seguito dal pubblico, come lo saranno sicuramente, anche se le loro chances di successo sono veramente limitate, gli inglesi Paul Casey, Ian Poulter e Luke Donald, i sudafricani Ernie Els e Retief Goosen, l’irlandese Padraig Harrington e il fijiano Vijay Singh.
Quanto a Francesco Molinari ha offerto una prova in crescendo nel Wells Fargo, che ha concluso al 17° posto, e ora è atteso a una conferma. Lo score complessivo più basso del torneo, che resiste dal 1994, è il 264 dell’australiano Greg Norman, mentre il primato sul giro è di 63 colpi ottenuto da Fred Couples (1992), Greg Norman (1994), Roberto Castro (2013) e da Martin Kaymer (2014).
Il torneo su Sky – The Players Championship verrà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 12 maggio e venerdì 13, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport Plus HD); sabato 14 e domenica 15, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD).