Con uno score di giornata di -2 (altrettanti birdie alla 2 e alla 17) e un totale di -19, Jordan Spieth conquista in souplesse la AT&T Pebble Beach Pro-Am, suo nono successo sul Tour americano. Il vincitore di due major (2015) torna alla vittoria dopo oltre nove mesi (primo nello scorso maggio nel Dean & Deluca Invitational) e conferma di essere in gran forma. Nelle cinque gare fin qui disputate nella nuova stagione è sempre entrato nei primi dieci, con due terzi, un sesto e un nono posto che affiancano il trionfo californiano di Pebble Beach. Da segnalare inoltre che fin qui ha firmato 20 score tutti sotto par.
Arrivato con sei colpi di vantaggio alla partenza della buca 55, Spieth (-19, 68 65 65 70) ha condotto un ultimo giro senza prendere nessun rischio. Solo in un paio di occasioni ha dovuto impegnarsi per non incorrere in un bogey, per il resto par senza problemi, affiancati da un paio di birdie.
Alle sue spalle un altro texano, il 28enne Kelly Kraft, che aveva finora un palmarès con un solo piazzamento nei primi dieci (quinto nel John Deere Classic dello scorso agosto). Kraft è arrivato fino a tre colpi da Spieth poi ha concluso a quattro lunghezze, una meno di Dustin Johnson e due meno di Brandt Snedeker. In quinta posizione il terzetto formato da Gary Woodland, dal numero uno mondiale Jason Day, apparso in confortante recupero dopo la lunga assenza dai campi di gara, e l’ormai affermato giovane spagnolo Jon Rahm.
Il montepremi era di 7.200.000, 1.296.000 dei quali sono andati a Jordan Spieth. Prossimo appuntamento, sempre in California, quello con il Genesis Open, al Riviera CC. In palio 7 milioni di dollari a partire da giovedì 16 febbraio. Al via fra gli altri, Day, Casey, Garcia, D. Johnson, Koepka, Matsuyama, Mickelson, Snedeker, Watson. Sarà alla partenza anche il nostro Francesco Molinari.