Lorenzo Scalise da Vimercate è nato il 18 luglio del 1995 e oggi, a 20 anni, ha compiuto l’impresa di entrare nei top ten di un torneo dell’European Tour.
«È un risultato fantastico che fa vacillare il mio piano di studi al quale far seguire il passaggio al professionismo.
Se posso essere tra i primi 10 in una gara di questo tipo, forse sono già pronto».
Poi, dopo un attimo di pausa, da ragazzo giovane ma già maturo aggiunge: «Le condizioni erano particolari perché giocavo sul mio campo seguito dai miei amici».
Quindi niente passaggio a pro? «Non per ora. Stasera ho il volo che mi riporterà negli States e martedì mattina ho lezione, come al solito».
Scalise fa parte di quella schiera di giovani che sono andati in America a studiare. Lo fa in Tennessee, in un ambiente molto differente dalla Milano nella quale è cresciuto.
«Mi sono piaciuti molto l’ambiente e le persone che sono semplici. Inoltre adoro l’università americana perché permette d’integrare lo sport agli studi. Esistono oltre 10 discipline con squadre ufficiali e un sistema integrato che permette a chiunque di essere aiutato».
Bisogna avere doti particolari per perseguire la carriera universitaria negli States? «No, io stesso ero un buon giocatore ma non un fenomeno. Ci vuole coraggio per restare lontano da casa nove mesi. Io ho una borsa di studio parziale, che aiuta, ma la cosa fondamentale è la volontà di volare Oltreoceano».