Dal 1960 è l’affascinante prologo del mercoledì di ogni edizione del Masters. Stiamo parlando del celebre Par 3 Contest, esibizione semi competitiva tra i protagonisti del torneo e le rispettive famiglie sulle spettacolari 9 buche executive create nel 1958 da George Cobb e dal co-fondatore dell’Augusta National Golf Club, Clifford Roberts.
Come successo a novembre nell’anomala edizione 2020 del major georgiano, rimandata in autunno per la pandemia, il Par 3 Contest è stato putroppo cancellato.
Niente show e hole in one clamorose, niente colpi incredibili e bambini con le celebri tute bianche dei caddie al seguito dei loro famosi papà. Anche quest’anno parte della magia del Masters sarà inevitabilmente messa da parte, in attesa di tornare presto alla normalità.
Lo ha reso noto in un comunicato ufficiale l’Augusta National Golf Club, ricordando quanto sia ancora delicata la situazione sanitaria nel paese, seppure la campagna vaccinale a tappeto messa in piedi dal neo presidente Biden stia dando i suoi primi importanti frutti abbassando i livelli di contagio.
Il Par 3 Contest è anche noto per la sua curiosa “maledizione”: nessun giocatore ha infatti mai vinto il prologo e il Masters nello stesso anno. L’ultimo vincitore dell’evento spettacolo del mercoledì nel 2019, Matt Wallace, ha poi addirittura mancato il taglio, girando in 75 e 77.
Nel corso dell’edizione del 2018 indimenticabile fu la buca in uno realizzata dal nipote di Jack Nicklaus, Gary Nicklaus junior. L’allora 15enne fece da caddie a nonno Jack, impegnato insieme a Gary Player e Tom Watson. Alla buca 9 giocò anche lui come da tradizione, firmando un incredibile hole in one e mandando in visibilio il pubblico e l’incredulo trio di leggende. “Uno dei momenti più entusiasmanti che io abbia mai vissuto su un campo da golf” disse subito dopo l’Orso d’Oro.
Del resto, buon sangue non mente mai…