L’Augusta National Golf Club e il Masters sono il sogno di ogni golfista. Chi almeno una volta non ha desiderato poter avere tra le mani un biglietto per volare in Georgia, assistere al torneo più esclusivo e affascinante al mondo e poter poi sfoggiare al ritorno ad amici e compagni di gioco un capo con il celebre logo?
Il segreto del successo
L’Augusta National ha costruito la sua fama e la sua ricchezza grazie a una gestione rigidissima ma alla fine assolutamente vincente. Un esempio? Il merchandising, la voce più pesante del fatturato del circolo in assoluto. Da sempre comprare un ricordo del Masters o dell’Augusta National Golf Club è possibile solo recandosi personalmente al circolo; nulla è mai stato venduto on line, nemmeno una semplice spilla.
Il fascino dell’esclusività
Il direttore operativo dell’Augusta National Golf Club, John Johnston, che abbiamo avuto il piacere di conoscere qualche anno fa, ci raccontò un divertente aneddoto proprio legato alla popolarità e all’aspirazione che il brand Masters suscita oggi in ogni appassionato di questo sport.
Ogni socio dell’Augusta National ha diritto di invitare per policy solo due ospiti all’anno a giocare sul campo del Masters. Un anno uno di loro si presentò con un ricco imprenditore cinese che, dopo aver giocato le 18 buche, si precipitò in pro shop per acquistare qualche ricordo dell’indimenticabile giornata. Il conto alla cassa fu però di quelli da sgranare gli occhi: oltre 200 mila dollari.
L’iperbolica cifra insospettì non poco il management del club che, prima di concedere l’acquisto, fece fare addirittura un controllo immediato su quale fosse la reale attività dell’ospite, per timore che potesse rivendere la merce sul mercato asiatico.
Un torneo unico al mondo
Il Masters è l’unico torneo al mondo esclusivamente ad inviti e con un field decisamente ridotto rispetto agli altri major, è l’unico dei tornei del Grande Slam che si gioca sempre sullo stesso campo e i suoi biglietti sono praticamente introvabili, se non abbinati a pacchetti con cifre da capogiro; un badge per i quattro giorni di gara, può essere facilmente trovato a oltre 6.000 dollari.
All’interno del club è severamente vietato l’uso del cellulare; per ovviare a questo ‘disagio’ sono disponibili nella settimana del Masters aree telefoniche riservate agli spettatori da cui è possibile chiamare ovunque nel mondo. Fidatevi, lo abbiamo provato personalmente. Seppur rimanga un mistero il numero esatto di spettatori (il club non ha mai dichiarato ufficialmente la cifra esatta) si stima che ogni giorno siano presenti dalle 35 alle 40 mila persone, compresi i giorni di pratica di lunedì e martedì, così come il mercoledì, dedicato tradizionalmente al Par 3 Contest.
Introiti da capogiro
Facile quindi intuire nell’esclusività e unicità di questa gestione quali siano gli introiti relativi al Masters. Solo nella settimana del torneo si stima che il club guadagni in merchandising oltre 60 milioni di dollari grazie alla nuova struttura inaugurata nel 2017, un vero e proprio supermercato con 64 casse in cui è acquistabile ogni sorta di oggetto firmato Masters. Un bel salto in avanti rispetto alla già stratosferica cifra di qualche anno fa, che si aggirava all’incirca su 47 milioni di dollari nei sette giorni del torneo.
Il capo più venduto? Ovviamente il classico cappellino, proposto addirittura in 125 differenti tipi; si stima che ne venga venduto uno addirittura ogni secondo, per oltre 6 milioni di dollari di fatturato. Nessun evento sportivo al mondo è lontanamente vicino alle incredibili cifre che è in grado di fatturare l’Augusta National nella settimana del Masters.
E se al merchandising ci aggiungiamo i biglietti (oltre 35 milioni di dollari), i diritti televisivi internazionali (25 milioni) e il food & beverage (8 milioni) è facile capire perchè il Masters è di fatto la vera gallina dalle uova d’oro non solo del golf ma dello sport mondiale.