Dopo lo spettacolo della prima giornata, che si è chiusa con le straordinarie prestazioni di Brooks Koepka e Bryson DeChambeau, leader con 66 colpi, il venerdì dell’83° Masters è pronto a regalare un’altro giro da ricordare e soprattutto i primi verdetti di questa edizione con il tradizionale taglio.
Saranno solo i primi 50 e parimerito, più tutti coloro che avranno un massimo di 10 colpi di distacco dalla testa della classifica, ad avere l’onore di giocare nel weekend.
Solo 28 giocatori hanno giocato sotto par e tra questi non possiamo non citare l’intramontabile Bernhard Langer, al suo 36° Masters, torneo che ha vinto in due occasioni, nel 1985 e nel 1993. Langer vanta una inarrivabile longevità sportiva ad altissimi livelli; sul Champions Tour, il circuito senior americano in cui gioca ormai da anni, ha ottenuto ben 39 successi di cui 10 major.
Si calcola che in carriera, solo sui circuiti americani, il tedesco abbia guadagnato oltre 36 milioni di dollari, mentre sul circuito europeo vanta un totale di 42 titoli, secondo di tutti i tempi dietro all’immenso Severiano Ballesteros con 50. 62 anni il prossimo agosto, lo scorso anno chiuse 38° al Masters, nel 2016 finì 24° e nel 2014 addirittura 8°, il suo nono Top 10 in carriera ad Augusta.
Le statistiche dei leader
Qualche numero sui due giocatori al comando dopo il 1° giro: Bryson DeChambeau è al suo terzo Masters. Il primo da amateur lo ha giocato già da protagonista assoluto nel 2016, chiudendo 21°.
Lo scorso anno ha invece terminato 38° facendo un solo giro sotto par, il quarto, in 71, per un totale di +3. Nemmeno nel 2016 da amateur era stato in grado di scendere sotto i 72 colpi; il 66 di ieri è quindi il miglior score in assoluto fatto registrare da “The Scientist” all’Augusta National.
Da luglio del 2017 a gennaio di quest’anno DeChambeau ha messo insieme 6 successi, 5 nel PGA Tour e 1 nell’European Tour, l’Omega Dubai Desert Classic dello scorso gennaio.
Brooks Koepka è l’uomo dei major: ha vinto tre degli ultimi sei tornei del Grande Slam (U.S. Open 2017 e 2018 e PGA Championship 2018) ed è alla sua quarta esperienza ad Augusta dove vanta come miglior piazzamento un 11° posto nel 2017, mentre lo scorso anno non è sceso in campo a causa di un fastidioso infortunio al polso.
Dal basso all’alto
Scorrendo la classifica delle prime 18 buche dal basso, troviamo in fondo il campione Masters 2009 Angel Cabrera, autore giovedì di un pesante 82.
Seppur sia giunto secondo, perdendo solo al playoff da Adam Scott nel 2013, l’argentino non supera il taglio ad Augusta ormai dal 2016 e anche questa volta sembra destinato a fare le valigie già venerdì sera.
Colpisce il penultimo posto di Paul Casey, soprattutto considerando il suo attuale stato di forma. Giovedì non è praticamente mai sceso in campo ad Augusta, incapace di segnare nemmeno un birdie in 18 buche, una edizione da dimenticare per l’inglese, vincitore sole poche settimane fa sul PGA Tour del Valspar Championship.
Pesanti i punteggi anche di due europei di primo piano, Shane Lowry e Matthew Fitzpatrick, 80esimi con 78.
Il miglior amateur invece è al via delle seconde 18 buche il campione U.S. Amateur, Viktor Hovland, ottimo 29° con 72; 4 birdie e altrettanti bogey nel suo score di giovedì.
Woosnam e Cink, che pasticci
Ultima curiosità: il punteggio più alto lo hanno segnato due campioni major, Ian Woosnam e Stewart Cink. Woosie, vincitore del Masters nel 1991, ha chiuso in 8 colpi la tremenda buca 11, la prima dell’Amen Corner, con due palle in acqua a sinistra del green. Cink, Open Champion a Turnberry nel 2009, ha terminato con lo stesso punteggio la 15 anche lui con una palla in acqua. Il suo approccio da dietro al green è scivolato nell’ostacolo frontale costringendolo a un triplo bogey.