Grande Europa al Masters 2017. Due fuoriclasse del Vecchio Continente, Sergio Garcia (71 69 70 69) e Justin Rose (71 72 67 69), hanno monopolizzato l’interesse con uno splendido duello nel giro finale, conclusosi alla prima buca di playoff con il successo dello spagnolo (3 a 5). E poi bisogna ricordare il quarto posto del giovane e strepitoso belga Thomas Pieters, il sesto di Paul Casey e il settimo di Rory McIlroy, cui si aggiunge la grande prestazione del sudafricano Charl Schwartzel. Unici americani nelle primissime posizioni Matt Kuchar (quarto e autore di una hole in one alla 16) e Kevin Chappell, settimo parimerito con McIlroy.
Coincidenza quasi incredibile il fatto che oggi sarebbe ricorso il 60° compleanno del grande Severiano Ballesteros, un vero mito per Garcia come del resto José Maria Olazabal, i due spagnoli che prima di lui avevano vinto il Masters. Seve si era imposto nel 1980 e nel 1983, Ollie nel 1994 e nel 1999.
Come di consueto, il Masters si è deciso nelle ultime nove buche, che hanno visto una vera altalena di colpi di scena fra i due duellanti per il primo posto, che non sono mai stati realmente insidiati da chi li seguiva in classifica. Con un paio di drive sbagliati sembrava che Garcia si fosse ancora una volta arreso in vista del traguardo (bogey alla 10 e alla 11), ma il birdie alla 14 e soprattutto l’eagle alla 15, maturato con un straordinario ferro 8 che ha colpito l’asta della bandiera, hanno ridato fiducia al 37enne campione di Borriol, paese di cinquemila anime a nord di Valencia. Justin Rose aveva però risposto con due birdie alla 15 e alla 16, che gli avevano dato una lunghezza di vantaggio a -10. Ma quello score a doppia cifra, l’unico del torneo, è durato una sola buca, perché alla 17 l’inglese si lasciava riprendere da Garcia complice un bogey. Finale per entrambi a -9 e tee shot di spareggio poco fortunato per Rose, che finiva a destra nel bosco e non poteva far altro che chiudere con un bogey.
Gioia infinita per Garcia e grandi abbracci con la futura moglie, Angela Akins, Justin Rose e Danny Willett, vincitore dell’edizione 2017, che pochi minuti dopo la fine della gara ha fatto indossare allo spagnolo la magica giacca verde del Masters. Non a caso i tre sono molto amici in quanto compagni nella squadra europea di Ryder Cup.
Francesco Molinari (78 72 71 72) ha chiuso al 33° posto, purtroppo penalizzato da un primo giro non all’altezza degli altri tre, che aveva addirittura messo a rischio la sua possibilità di passare il taglio. Un vero peccato perché il torinese avrebbe potuto senza dubbio entrare come minimo fra i primi 20.