Marta Maestroni: “Ryder Cup, un volano per il futuro dei giovani”
Dalle 10 di questa mattina oltre 10.000 persone hanno partecipato all’evento Golf in Piazza organizzato dalla Federazione Italiana Golf nelle città di Milano e Roma.
Ai piedi del Duomo in una splendida giornata di sole sono stati numerosi i rappresentanti del mondo delle Istituzioni che hanno voluto essere presenti con grande entusiasmo, esibendosi tra le 12 postazioni di prova allestite per l’occasione. Dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè, all’Amministratore Delegato ENIT Ivana Jelinic, al Sottosegretario con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi Regione Lombardia Antonio Rossi, all’Assessora allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili Comune di Milano Martina Riva, al vicepresidente CONI Claudia Giordani, a Milano.
A fare gli onori di casa in rappresentanza della Federazione Italiana Golf: Marta Maestroni, Segretario Generale, Maria Amelia Lolli Ghetti, Vicepresidente Vicario, Alberto Treves de Bonfili, Consigliere Federale, Carlo Borghi, Presidente Comitato Regionale Lombardia, Matteo Delpodio, Direttore Tecnico Squadre Nazionali oltre che Nicolò Mornati, Director Summer Sports & Business Development.
Una giornata per grandi e piccoli e tra una prova dal bunker e l’altra non sono sfuggiti anche gli sguardi attenti ad alcuni grandi protagonisti del nostro movimento professionistico come il giovane Filippo Celli.
A raccontarci l’importanza di questa manifestazione e il significato che la Ryder Cup ha per il futuro del movimento golfistico italiano è intervenuta Marta Maestroni, Segretario Generale della FIG.
Cos’ha rappresentato questo giornata in Piazza Duomo?
Dopo tanti anni siamo tornati a Milano, città che ha visto una partecipazione grandissima di persone grazie anche alla presenza del ministro Santaché. Un evento che fa comprendere quanto il governo sia vicino alla Federazione Italiana Golf e a tutto il movimento golfistico italiano. Siamo felici che abbia capito l’importanza della Ryder non solo per Roma ma per il sistema Italia in vista dell’obiettivo ultimo: rendere il nostro Paese sempre più una meta per il turismo golfistico. Questo è il messaggio: golf non solo per le famiglie ma il turismo che da noi porta avanti e regge tantissimi settori.
In vista della Ryder Cup quali sono i prossimi appuntamenti?
Andremo a Bergamo e Brescia, capitale della cultura il 1 e 2 aprile, poi si passerà direttamente alla Ryder Cup. Dopo il Marco Simone ci saranno eventi successivi di promozione del golf sulla scia di quello che sarà l’eredità della nostra Ryder.
Che eredità si aspetta da questa manifestazione?
Qualcosa di profondo da lasciare ai nostri figli, un evento irripetibile, unico che entrare nella storia del Paese e la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante per i nostri ragazzi e per il loro futuro.
A proposito di futuro, la FIG sta facendo tantissima promozione nelle scuole soprattutto nella Regione Lazio. Da dove siete partiti?
Parliamo del Progetto Golf e Scuola iniziato proprio con l’avvio del progetto Ryder Cup e coinvolge tutte scuole primarie che negli anni hanno aderito con entusiasmo e ora ci cercano perché vogliono ripetere l’operazione di coinvolgimento degli alunni nell’attività golfistica.
Oltre al Lazio altre regioni hanno risposto bene come le Marche, la Campagna e ovviamente tutto il nord d’Italia. Calato il sipario sulla Ryder Cup porteremo avanti sicuramente questo impegno perché i ragazzi sono il nostro futuro e il golf non può fare a meno di loro.
Ci dica la verità, cosa si aspetta da questa biennale sfida Europa-Stati Uniti?
In primis la vittoria della squadra europea (ride) e soprattutto la consacrazione del golf in Italia. Come Federazione desidero che ci siano sempre più tesserati, che ci permettono di quantificare il numero di giocatori o comunque che si parli di golf e si giochi a golf il più possibile in ogni parte della nostra splendida Penisola.