Quando tutto torna a girare per il verso giusto, le notizie positive sono sempre dietro l’angolo.
Che qualcosa fosse cambiato nella testa e nel gioco di Matteo Manassero lo si era intuito osservando semplicemente i suoi risultati dell’ultimo periodo.
12° al Nordea Masters a inizio giugno, poi la qualifica per lo U.S. Open di Oakmont, chiuso con il 46° posto finale, 13° al BMW International Open prima del grande exploit allo Scottish di settimana scorsa, con il terzo posto e il diritto di giocare ancora una volta uno dei suoi tornei preferiti, l’Open Championship, trampolino di lancio della sua carriera nel 2009 a Turnberry.
Corsi e ricorsi storici riportano Matteo di nuovo sul palcoscenico del major più prestigioso, di nuovo protagonista e sorridente.
“Qualcosa è cambiato nel suo sguardo da un mese a questa parte” ci racconta il suo manager – Gorka Guillen – le difficoltà servono a crescere e a migliorare e quanto successo a Matteo è normale, un periodo di difficoltà capita a tutti, anche ai migliori, fa parte della vita di ogni persona. L’importante è saperlo accettare e lavorare per superarlo con la forza delle proprie convinzioni”.
Detto fatto, Manassero non si è mai arreso, non fa parte del suo dna, ha lavorato, cercato e trovato risposte, dentro e fuori di sé, ed è tornato da uomo maturo a giocare il golf di cui è capace, quello che lo aveva proiettato in prima fila sul palcoscenico mondiale.
Rivederlo sui links dell’Open Championship è un orgoglio per tutti, per se stesso e per il golf italiano. Lo incontriamo al termine dell’ultimo giro di pratica, giocato insieme agli altri due azzurri impegnati a Troon quest’anno, Francesco Molinari e Stefano Mazzoli.
“Andare a Rio e rappresentare il mio paese è motivo di grande orgoglio per me – ci ha raccontato passeggiando verso la club house – una notizia inaspettata che viene dopo la rinuncia di Francesco Molinari per motivi familiari e che io, come prima riserva, ho accettato con grande entusiasmo.
Sono riuscito entrare nei 60 con il terzo posto in Scozia di settimana scorsa quindi sapevo di essere il terzo italiano dopo Chicco e Nino Bertasio; per me è sempre stato un sogno tutto l’anno, ho però iniziato a giocare bene tardi e quindi era molto difficile potersi qualificare direttamente.
Mi spiace molto per Francesco, so che è stata una decisione difficile ma la rispetto e così dovrebbero fare tutti. Io dal mio punto di vista sono chiaramente felicissimo di partecipare e non vedo l’ora di godermi questa esperienza unica”.
- Conosci il campo, un links che potrebbe ben adattarsi alle tue caratteristiche? Con che aspettative ti avvicini a questo appuntamento?
“Non lo conosco per nulla ma avrò tempo per testarlo e studiarlo, è un periodo in cui sto giocando bene e sono fiducioso. L’obiettivo è chiaramente provarci a portare a casa una medaglia”.
- Ci sono state dichiarazioni piuttosto forti di alcuni dei tuoi colleghi che non andranno a Rio sia sulla validità del torneo sia sull’importanza che esso ricopre per lo sviluppo del movimento golf a livello mondiale, tu cosa ne pensi?
“Sono assolutamente convinto che sia il mezzo che ci possa far entrare nelle case di tutte quelle persone che non sanno cosa sia il golf e quindi un’opportunità straordinaria di avvicinare molti nuovi potenziali golfisti al nostro sport. Noi a differenza di atleti di discipline meno famose giochiamo settimanalmente grandi tornei con importanti montepremi, forse ad alcuni miei colleghi sfugge che questa è una grande occasione per portare il nostro sport a un livello ancora superiore”.
- Qual è la cosa che più ti entusiasma di far parte delle Olimpiadi?
“Noi siamo abituati a giocare gare di alto livello con i nostri colleghi, quello che entusiasma è far parte di una grande famiglia di migliaia di atleti e condividere con loro la passione per lo sport. Sarà bello essere in casa Italia insieme con tutti gli azzurri, un’atmosfera che non conosco ma di cui ho sentito parlare spesso, sarà una esperienza impagabile, elettrizzante. Non sono mai stato a vedere un’Olimpiade dal vivo, non so come sarà, ma l’idea di conoscere anche campioni di altre discipline sarà magnifico. E poi poter rappresentare il proprio paese in un’occasione simile è qualcosa che mi rende orgoglioso e molto motivato”.