Lucrezia Colombotto Rosso “Yoga, respirazione e quei caddie particolari…”
Sta andando bene, Lucrezia, sul Ladies European Tour. E’ 30esima nell’ordine di merito.
Ho voglia di sentirla al telefono e ci diamo appuntamento dopo pranzo, così da non disturbare i suoi allenamenti di fitness (a casa) ed ingannare l’orario del pisolino, che, in quarantena, si fa sentire più del solito.
“Ciao Lucrezia, come va? Prima di tutto dove sei?”
Lucrezia risponde con la sua voce sempre piena di energia e mi dice che è tornata a Monaco in questo periodo. Stava viaggiando molto, le manca essere in giro per il globo, ed il Tour si è preso questo stop forzato proprio quando la macchina girava a dovere. “Ma sono fiduciosa perché, mattonella dopo mattonella si costruiscono le case solide”
Sono incuriosito della sua preparazione atletica, è molto professionale e non la nasconde sui social dove spesso mette contenuti interessanti. Ma che differenza c’è tra l’allenamento in stagione e quello, obbligato, a casa?
“In stagione il lavoro avviene senza pesi, personalmente faccio tanto Yoga che mi aiuta parecchio per la respirazione. Respirare bene è fondamentale durante le gare. Adesso riprenderò qualche esercizio più intenso e cercherò di aumentare la velocità dello swing. Non sono lunghissima con il Driver mentre con i ferri riesco a stare davanti alle altre”
La domanda sorge spontanea e le chiedo quanto fa con il ferro 7, per avere un’idea. La risposta mi fa quasi cadere il cellulare dalle mani. Lucrezia riesce a fare dai 135 ai 140 metri, è un’ottima distanza che mette seriamente in dubbio il mio gioco, i miei muscoli ed il mio swing che probabilmente giace in cantina.
Continua… “Mi hanno anche aiutato i ragazzi della Taylor Made, faccio parte di un loro Team “Europa del Sud” che sviluppa il golf femminile. Quindi sono a contatto con l’attrezzatura più di frequente e questo mi permette di settare al meglio tutta la sacca. Sono persone speciali”.
“Lucrezia, cosa ti manca rispetto alle più forti?”
Mi risponde che ci ha pensato durante lo US OPEN (complimenti!!!) e non è rimasta sconvolta da swing o altro ma dalla tenacia incredibile e la gestione dei calendari delle più forti. “La testa è tutto, il golf è così”.
Le ragazze italiane sono nelle posizioni più alte del ranking amateur mondiale, Le chiedo cosa ne pensa…
“Fortissime, davvero. Ma qui fammi ringraziare la Federazione Italiana Golf e lo staff che ci ha dato una base fantastica di tecnica e spirito di squadra. Spero di giocare con loro presto, vedo che sono in tante e potrebbe nascere un gruppo coeso col quale vincere in tutto il mondo. Il mio consiglio è continuare a potenziare la parte di psicologia sportiva, è fondamentale. Ho avuto Diana Luna sulla sacca per un paio di gare, non hai idea della fortuna di poter chiacchierare con chi ha esperienza e con chi riesce a tenerti calma o darti obiettivi quando serve”
Quali sono gli obiettivi che si è data Lucrezia?
“Voglio entrare nella Hall of Fame ed rimanere stabile nelle prime 20 giocatrici al mondo”
Questa risposta è solida e la sua voce non trema affatto, ci piace! Alleggerisco con qualche domanda sui social dove si muove da influencer del golf femminile.
“E’ nato tutto con una conoscenza, in Messico. Un giornalista mi ha intervistato e da quel momento si è aperta una collaborazione di comunicazione. Metto più video “lifestyle” che di tecnica, di quelli ce ne sono già troppi. E’ stato bello comunicare una sfida in Messico con le socie del golf, dovevano battermi su un par 3 per vincere una bicicletta. Sono comunicazioni efficaci anche per gli sponsor.”
“Bene…. Ma fidanzato???”
Il fidanzato (purtroppo per i fan maschili) esiste e vive in Messico. Scherza Lucrezia sulla bandiera italiana dove i colori sono gli stessi di quella messicana ma dove manca l’Aquila in mezzo. Chissà, dice, se andrò a vivere con lui prossimamente. Difficile abbandonare il cibo italiano.
Chiudo con una domanda sul caddie e mi candido per un giro da 18 buche…
“Non ho ancora il caddie fisso ma ci sto pensando. Per ora mi aiuta Papà o il mio ragazzo, non chiedo troppi consigli, solo di portare la sacca e farmi compagnia. Per le tue 18 buche insieme…….”
Finisce così, non mi risponde, forse in fondo alla telefonata ho sentito un “Va bene….” o forse no.
Ma la quarantena è così, un viaggio tra sogno e realtà.