Shane Lowry stravince The Open numero 148. Dopo quattro giorni sempre ai vertici della gara più antica del golf mondiale, non ha ceduto nemmeno in vista del traguardo. Il campione irlandese ha controllato da vicino il suo avversario più pericoloso, Tommy Fleetwood, con cui ha giocato nell’ultima giornata. E per il bravissimo inglese non c’è stato modo di avvicinarsi a Lowry, che aveva preso il largo già dopo il terzo giro.
Per il 32enne di Mullingar, sei i colpi di vantaggio su Fleetwood, grazie al suo -15 finale (67 67 63 72). Lowry ha girato uno sopra par, ma è riuscito lo stesso a domare il Royal Portrush, in condizioni molto più impegnative nella seconda parte della giornata. Nei primi 10 infatti figurano solo due score sotto par, quelli di MacIntyre (-3) e Hatton (-2), arrivati dalle retrovie. Un applauso dovuto al Royal & Ancient per le splendida condizioni del links nordirlandese, che riospitava l’Open dopo ben 68 anni.
Chiuso a -16 il terzo giro, Lowry è partito con un bogey nel quarto, ma poi ha infilato tre birdie che, portandolo sul -18, lo hanno messo quasi al sicuro da sorprese. Non hanno fatto danni irreparabili infatti i ben quattro bogey infilati fra la 8 e la 14. I suoi avversari, Fleetwood e Westwood in testa, hanno avuto il loro daffare per restare aggrappati al punteggio. Per il grande Lee, ad esempio, quattro bogey dalla 11 alla 16, che l’hanno fatto scivolare a -6, in quarta posizione, insieme a Brooks Koepka.
Citazione a parte merita Toni Finau, il più regolare del gruppo di testa anche nel tumultuoso e ventosissimo finale. L’americano è riuscito a chiudere in par di giornata e a -7 per il torneo. Così è stato l’unico, insieme al connazionale Patrick Reed (10°), a non andare mai sopra par (per Finau 68, 70, 68, 71).
Chiudono il gruppo dei top ten MacIntyre, Hatton, Willett e Fowler, tutti sesti a -5. Appena fuori, il nostro Francesco Molinari (a cui abbiamo dedicato questo articolo sul nostro sito), 11° con Lewis, Thomas, Noren e Rahm.
Con il successo di Lowry, l’Europa segna il punto della bandiera nei major 2019. I tre precedenti avevano infatti tutti il marchio delle stelle e strisce, grazie alle vittorie di Woods (Masters), Koepka (PGA Championship) e Woodland (U.S. Open). Impressionante il ruolino di marcia nelle quattro prove del Grande Slam di Brooks Koepka: per lui una vittoria, due secondi e un quarto posto.
La vittoria ha consegnato a Shane Lowry la celebre Claret Jug e un assegno di 1.560.000 sterline (circa 1.740.000 euro) sun un montepremi totale di 8.650.000 sterline (9.640.000 euro). Lowry è il secondo irlandese a vincere The Open, dopo Padraig Harrington (2007 e 2008), risultato ottenuto anche da due nordirlandesi, Darren Clarke (2011) e Rory McIlroy (2014).