Il temuto lockdown è arrivato, con chiusure differenziate da regione a regione. I nomi di quelle sottoposte alle misure più restrittive (regioni rosse) sono state comunicate nella giornata di oggi fra Governo ed Enti locali. I nomi sono quelli di Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, che avranno saracinesche abbassate per quasi tutte le attività.
Quelle arancioni comprendono invece Puglia e Sicilia. A livello più basso di rischio (giallo) tutte le altre. E cioè Abruzzo, Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.
Nessuna regione è a livello verde, cioè senza alcuna limitazione.
Per le regioni gialle la pratica del nostro sport preferito dovrebbe essere possibile, vista fra l’altro una certa libertà di movimento. Ipotesi che prevede anche spostamenti fra regioni contigue di questo gruppo. In altre parole, si potrebbe anche pensare di disegnare un bell’itinerario che da Roma arriva a Firenze addirittura passando per Pescara, Ancona e Perugia.
Attività sportive sospese
Discorso di lockdown molto diverso per le altre due classificazioni. Non solo è vietato lo spostamento al di fuori del proprio comune (regioni rosse), ma sono “sospese le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto”. Quindi nessuna chance di poter scendere in campo.
Per il livello arancione invece restano divieti molto simili per il movimento ma, per quanto si può intuire dall’ultimo DCPM, le attività sportive all’aperto potrebbero venire tollerate.
Condizionale d’obbligo
Come avete potuto notare, dovunque abbiamo utilizzato il condizionale. Ricorderete infatti come, durante il primo lockdown, i divieti si sono modificati più e più volte. E l’intervento della Federgolf, a gioco lungo, è riuscito a ottenere progressive aperture. Stavolta le regole, da venerdì 6 novembre si annunciano in vigore fino al 3 dicembre. Quindi circa un mese, ma con possibilità di revisione ogni due settimane.
Anche per molti di noi, giocare a golf è però uno degli ultimi problemi, in una situazione così difficile e complessa. Visto l’arrivo della stagione più fredda e con la difficoltà, soprattutto al nord, di giocare in condizioni gradevoli, forse sarà meno triste fare buon viso a cattiva sorte. Almeno avremo molto tempo a disposizione per lustrare i nostri ferri del mestiere. Sperando di poterli sporcare di nuovo il più presto possibile.