Bernhard Langer l’ha fatto di nuovo al Masters dello scorso anno: ormai il torneo pare essere diventato una sfida annuale contro l’età che avanza, una negazione della logica. Il 58enne tedesco lo scorso aprile all’Augusta National ha chiuso al 24° posto parimerito, ottenendo così il suo terzo piazzamento nei primi 25 nel corso degli ultimi quattro anni. E questo dopo un ultimo giro in 79 colpi, che ha visto il veterano tedesco scendere lentamente verso il basso della classifica.
Langer ha iniziato la domenica del Masters al terzo posto alla pari con Hideki Matsuyama, con cui ha giocato nella penultima partita, a soli due colpi dal leader delle 54 buche, Jordan Spieth. Tra l’altro, Spieth è nato tre mesi dopo che Langer aveva vinto la sua seconda Giacca Verde nel 1993.
“Per un 58enne è divertente essere in questa posizione e giocare ancora con i migliori del mondo” – ha detto Langer -. Quando gioco molto, molto bene, quando sono in possesso del mio golf migliore, posso ancora competere, anche su un campo molto lungo come l’Augusta National.”
Nel considerare il suo ritorno al Masters di quest’anno, Langer spiega a Golf & Turismo: “Uno dei vantaggi che ho all’Augusta National è che ci sono stato molte, molte volte. Ho giocato centinaia di colpi su quel campo e ho molta più esperienza rispetto ai ragazzi più giovani”.
“Certamente un chiaro svantaggio è la lunghezza del mio tee shot. Col driver sono in media da 20 alle 40 yard più corto di alcuni di questi ragazzi, il che significa che devo colpire un sacco di ibridi e ferri 3 verso i green dei par 4, mentre i più giovani tirano quattro o cinque ferri in meno. Potrebbero essere solo due i bastoni in meno per il green, ma loro colpiscono i loro ferri più forte di me, così quando io tiro un ferro 4, loro estraggono addirittura un 8. Ovviamente è più facile controllare un 8 che un 4. Ecco: questo è il mio più grande svantaggio.”
Quando Langer ha girato in 70 nella terza giornata dello scorso anno al Masters, il suo partner di gioco era l’allora numero uno del mondo, Jason Day. “È stato impressionante vederlo giocare” – ha dichiarato al termine il 29enne australiano dopo aver chiuso in 71 contro il 70 di Langer. “Se pensiamo ad alcune delle posizioni da cui ha giocato rispetto alle mie quello che ha fatto ha dello stupefacente. Se ripenso alla 10, io avevo 120 yard all’asta e lui era almeno 60/80 yard più indietro. Bernhard conosce i suoi punti di forza e le sue debolezze. È ancora grintoso e competitivo come una volta, un vero professionista con ancora tanta voglia di giocare ad alti livelli”.
Se non è Langer a ricordare al mondo che gli over 50 sono tutt’ora in grado di giocare alla grande al Masters, di solito è l’americano Fred Couples a farlo, lui che ha ottenuto una serie di cinque top-20 nei Masters tra il 2010 e il 2014. 57 anni, Couples ha vinto la Giacca Verde nel 1992: tra i giocatori in tabellone quest’anno nessuno ha superato il taglio al Masters tante volte quanto lui (28 in 31 presenze) o giocato il maggior numero di giri nel torneo (118).
Con Tom Watson che si è ritirato dal Masters lo scorso anno dopo 43 presenze, 24 tagli effettuati e due vittorie, il veterano più esperto in campo in questa edizione sarà l’americano Mark O’Meara, campione nel 1998, che ha compiuto 60 anni lo scorso gennaio.
Lo scozzese Sandy Lyle, 59 anni e campione ad Augusta nel 1988, è il leader per numero di apparizioni al Masters con 35; Larry Mize, il mentre il 58enne nativo di Augusta che faceva il volontario modificando i tabelloni del torneo quando era adolescente prima di vincere la Green Jacket nel 1987, pareggerà il conto delle apparizioni al Masters di Langer con 34.
Lyle e O’Meara hanno fatto il loro debutto ad Augusta nel 1980: nessun altro giocatore in campo in questo 2017 ha un record tale di presenze. Langer è il prossimo in questa speciale classifica, essendo diventato il primo tedesco a giocare il Masters 35 anni fa, nel 1982, all’età di 24 anni. Lo segue Couples che ha iniziato l’avventura ad Augusta nel 1983 e Larry Mize nel 1984.
“Ricordo che gli americani non sapevano molto su di me nel 1982 e nemmeno del golf europeo in generale”, ricorda Langer. “Ma io ero abituato a questo, essendo l’unico golfista tedesco sul tour in quel momento, per me quindi era una cosa normale.”
Nei primi anni ‘80 pochissimi giocatori non americani erano invitati al Masters. L’unico modo in cui un giocatore dell’European Tour poteva essere invitato era quello di vincere l’Ordine di Merito, che infatti Langer ha conquistato per la prima volta nel 1981.
“Ricordo che ero molto nervoso su quei green”, aggiunge. “È stata un’esperienza totalmente nuova per me e mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Non avevo mai sperimentato green come quelli di Augusta, nonostante il fatto che ero sul tour già da cinque o sei anni, giocando in tutto il mondo. I miei occhi si spalancarono, perché non avevo mai visto green così veloci e con tante ondulazioni. Ho impiegato un sacco di tempo per capire come giocarli dove dover far atterrare la mia palla”.
Sfortunatamente per Langer il suo esordio fu di breve durata. Una striscia di 11 tre putt nel corso dei primi due giri ha visto il rookie tedesco mancare il taglio quell’anno per un solo colpo, ma mentre guidava attraverso l’ombreggiata Magnolia Lane verso l’uscita del circolo, Langer non dubitò alcun istante che sarebbe tornato a giocare quel torneo.
“Mi sono giurato che avrei rimesso piede ad Augusta quanto prima, che ci avrei messo un pò di tempo per capire quei green ma volevo assolutamente riuscirci. E infatti non avevo alcun dubbio che un giorno ce l’avrei fatta, rivincendo la Money List, perché sapevo che stavo migliorando e che il mio miglior golf stava solo per arrivare. Ero in possesso del gioco lungo adatto, ma dovevo solo migliorare il putt e un pò il gioco corto in generale”.
Langer tornò ad Augusta due anni dopo, finendo 31simo a pari merito, prima di diventare il primo tedesco a vincere il Masters e un major nel 1985. E certamente questo è il modo migliore per assicurarsi ogni anno un invito al torneo.
“Augusta è un posto davvero speciale per me e ogni anno non vedo l’ora di tornarci” racconta Langer in vista della sua 34sima apparizione al Masters “È come se lì mi sentissi a casa ed è così ogni anno, sempre di più”.
Bernhard Langer è un brand-ambassador di Mercedes-Benz, global sponsor del Masters